Milan, Gattuso in conferenza: “Ci giochiamo tutto, sul ritorno di Conti…”

Tredici risultati utili consecutivi, sei gare senza subire gol.

Fonte: pava (wikipedia.org)
Fonte: pava (wikipedia.org)

Il Milan si presenta davanti all’Inter in una fase molto positiva, dopo aver raggiunto la finale di Coppa Italia mercoledì, avendo eliminato la Lazio nella gara di ritorno all’Olimpico. Nella conferenza stampa di vigilia, Gennaro Gattuso è stato chiaro: “Non dobbiamo nasconderci dietro la stanchezza, nessun abili, ci giochiamo tutto”.

L’Inter è avanti 7 punti in classifica e come ha detto lo stesso allenatore, ha ancora la possibilità di sbagliare. Il Milan no. Chiaro e diretto, senza peli sulla lingua, senza girare troppo le parole: “Non voglio sentire la parole stanchezza, voglio undici avvelenati. Dobbiamo fare bene, essere umili e rispettosi nei confronti dell’Inter”.

L’allenatore del Milan ha poi continuato soffermandosi sull’arrivo del Presidente Yonghong Li e sul derby, come riportato da Milanews..it:

“Sapevo che il presidente sarebbe venuto a vederci, poi domani starà con la squadra e staremo insieme. Dà la sensazione di esserci come dico da sempre, poi domani passerà 3 o 4 ore con noi ed è un segnale importante. Cosa temo dell’Inter? “La storia del derby. Quasi sempre vince la squadra che è in difficoltà. Il derby di Coppa lo abbiamo vinto ed eravamo alla canna del gas. Dobbiamo stare attenti perché non mi piace che dicono che siamo i favoriti. Loro sono davanti a noi di sette punti e sono più forti di noi. Mi spaventa Spalletti perché è un grandissimo. Ha esperienza ed è molto preparato, sa come affrontare queste gare. Dobbiamo leggere al meglio la partita”.

Nonostante la doppia sfida di Roma, tra campionato e coppa e le 3 partite in 7 giorni, la squadra non è stanca. Mister Gattuso ha anche aggiunto: “Per come alleniamo noi, è simile a giocare una partita ma senza lo stress mentale. Credo che la squadra sia pronta per il derby, abbiamo anche riposato e i ragazzi sono freschi. Non possiamo sbagliare e non c’è alcun alibi. Se vogliamo pensare alla Champions non possiamo sbagliare, è una finale. Ci giochiamo tanto, anzi, tutto”.

Non si sono nascosti i sogni: vincere il derby, l’Europa League e andare in Champions League. Però questi, giustamente, devono essere accompagnati da lavoro e umiltà costante.

I discorsi si sono poi soffermati sui singoli, Conti, Kalinic e Biglia:

“Proteggo sempre i miei giocatori finchè hanno voglia e rispetto dello spogliatoio e dei compagni. Io posso dar loro anche il mio cuore e possono palleggiarci, a Nikola poi continuerò a dare opportunità perché è forte e si deve riprendere. Al gol sbagliato da lui ho sperato di passare altrimenti lo avremmo perso definitivamente, ma è forte ed è un attaccante vero. Ci ho parlato spesso ma non solo io, anche i suoi compagni. Ma questo trattamento non va solo a lui, anche a chi sta giocando meno. È questo il senso di appartenenza. E poi spero che San Siro mi aiuti e ci aiuti: André Silva e Kalinic vanno aiutati, meno fischi e qualche applauso in più. No, assolutamente no. Si allena con noi e settimana prossima farà dei test. Prima di tornare in campo con noi, giocherà delle gare in Primavera. Spero di poterlo mandare in campo con la Primavera tra quindici giorni. Un mese fa lo massacravate, ora è in crescita. Ma tutti sono migliorati, anche Kessie Montolivo Locatelli. Lo stesso Çalhanoglu che è attaccante ma fa tutti i ruoli quando deve difendere. Quando parlo di difesa, lo deve fare tutta la squadra. I due esterni d’attacco scendono ad aiutare i terzini. Vero che la linea di difesa ora è stretta e compatta, ma perché tutti lavoriamo sodo“.

Se il Milan è una big, Gattuso non ha dubbi: “Sì, il momento è negativo ma rimane un top mondiale”. Il mister ha confermato la preoccupazione per il rientro di Icardi, definendolo uno dei giocatori più forti in quel ruolo”. Attenzione per lui, ma anche per Perisic e Candreva, oltre l’importanza di farsi trovare pronti e con le gambe piene davanti a questa Inter, con entusiasmo.

 

Qualche parola anche sul commento del paragone fatto da Bonucci con ConteQuando vincerò quello che ha alzato Antonio e avrò 300 panchine in A, allora si faranno i paragoni. Ora gli assomiglio a livello caratteriale, ma poi si ferma lì. Essere paragonato a lui è un grandissimo onore. Io devo essere credibile con quello che propongo alla squadra, ma io ho vissuto 14 anni al Milan. La società era diversa ma la differenza la facevano gli uomini in campo, il mio dovere è far capire che rispettare le regole e la maglia è lo spirito per vincere. Il segreto, per anni, è stato il senso di appartenenza, ogni giorno che eravamo a Milanello eravamo a casa. Voglio che torni tutto questo perché così si può crescere“.

La svolta è arrivata nella sfida del derby di Coppa Italia, gara che l’allenatore era convinto di vincere, aggiugnendo: “In quel periodo alla prima difficoltà si lasciava il campo. Quando sono arrivato sapevo del valore di questa Rosa. Ho la paura che qualcosa possa cambiare e devo essere io bravo a continuare a martellare”.

 

 

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy