Caso-Balotelli, a difesa del “bad boy”: io sto con Mario

Io sto con Balo. Chiaramente, senza lasciar trasparire ogni minimo dubbio.

Mario Balotelli a Euro 2012 Fonte immagine: Илья Хохлов, Football.ua
Mario Balotelli a Euro 2012
Fonte immagine: Илья Хохлов, Football.ua

Ha deluso, e su questo non ci piove. Ha deluso me e tutti quei milioni di italiani incollati allo schermo, magari con la sua maglietta addosso; però non è stato il solo.
Le colpe di questo flop sono di tanti, anzi, di tutti quelli che hanno preparato questo mondiale, a cominciare dall’allenatore. Lo hanno detto in coro anche Oddo e Mihajlovic. E invece no, tutti ce l’hanno con Balotelli perché è Balotelli, perché è un viziato, perché al Mondiale ha fatto schifo.
Maledetto controllo sbagliato con la Costa Rica! Non ci fosse stato quello, saremmo qui a parlare di un’altra storia; anzi, non ci saremmo, dato che al Mondiale saremmo andati avanti. Ma così non è.

Balo il “bad boy”, Balo il cattivo: a lui non è permesso nulla. Ogni contrasto è un’ammonizione con tanto di rimprovero arbitrale. Come si fa a giocare sereni in queste condizioni?
Poi vedi Suarez, che morde per la terza volta un suo avversario e la passa liscia. Chi non sarebbe nervoso?
Mario lo è, così prende e se ne va sul pullman senza sentire ragioni. Sbagliando, perché uno come Pirlo va rispettato e salutato degnamente. Però è arrabbiato lo stesso, per cui pensa: “Sai cosa c’è? Meglio restare solo per un po’ “.

E’ un istintivo, Mario, e non riesce a nasconderlo. Anzi, non può nasconderlo, perché quella è la sua natura. Però le responsabilità se le prende, eccome…
Prandelli lo ha messo al centro del progetto e Balo, d’istinto, ha detto “sì”. Ha accettato perché ha a cuore l’Italia e la nostra nazionale, altrimenti non ci avrebbe messo la faccia. Ma è andata male, e quella faccia ora viene presa a schiaffi.

La sua, sempre la sua, non quelle di un tragicomico Abate, di un irriconoscibile Chiellini, di un moscio De Sciglio, di un immobile Cassano.
I senatori della squadra hanno puntato il dito verso di lui, di fatto allontanandolo a parole dalla nazionale. Ma forse a volte è più facile allontanare un problema, piuttosto che risolverlo. E’ più facile buttare un giocattolo rotto anziché aggiustarlo… A nessuno viene in mente di chiedere “Balo, cosa c’è che non va?”, oppure “Perché sei così nervoso”? Ma se lo fate, fatelo dopo che a Balo sono arrivati i “5 minuti”, dove vede nero e spara fumo dalle orecchie. Non subito. Un po’ di tatto, su!

Le critiche sulla sua vita privata, sulla sua pelle, sul suo atteggiamento in campo ed infine, sul suo “sentimento italiano” messo in discussione. Un senso di appartenenza che ho trovato cento volte più nella rabbia di Balotelli, piuttosto che in un De Sciglio imperturbabile a qualsiasi emozione vissuta dentro quell’Italia-Uruguay.
Siamo italiani, noi! Non scordatevelo. Siamo fatti così, siamo buoni ma se ci arrabbiamo son dolori, perché siamo passionali. E Mario è fatto così. Forse anche troppo ma d’altronde, è solo un ragazzo di 23 anni che almeno una volta, una che sia una, vorrebbe essere coccolato dalla sua “mamma Italia”. E non sempre prendere cinghiate sulla schiena.

Siamo arrivati alla Finale degli Europei contro la Spagna grazie ai suoi gol, qualcuno se ne ricorda? Eppure lì, dov’erano le critiche a Balotelli? Non credo sia cambiato nel giro di due anni.
E De Rossi che critica? Quel De Rossi che ai Mondiali del 2006 sgomitò l’avversario, perché è ancora lì? Stando al parere e alla coerenza etica dei “senatori”, sarebbe dovuto essere fuori. Ma oggi c’è. E se, giustamente, gli è stata data una seconda possibilità, questa va data a tutti o nessuno. Perché Balotelli ha 23 anni e, ancora per qualche anno, il diritto di sbagliare dalla sua parte. E’ giovane, diamogli tempo, purché apprenda comunque quell’umiltà che finora non lo ha contraddistinto. Forza Mario!

Questa è la mia realtà o meglio, la mia rappresentazione che, soggettiva, è più che opinabile.

“Così è (se vi pare)”.
Cit.

 Clicca qui per leggere l’editoriale “contro” Balotelli.

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