Le Stati(calci)stiche: Il Milan ora è maggiorenne

Se nel calcio, anziché degli anni, si contassero gli scudetti vinti, il Milan sarebbe maggiorenne. Nell’anticipo di sabato ha matematicamente conquistato il 18° della sua storia, l’ottavo della gestione Berlusconi.

I rossoneri sono stati in testa per 26 giornate di fila e logica vuole che alla fine siano di sicuro 28. Solo nel ’92-’93 avevano fatto di meglio, quando rimasero in vetta dall’inizio alla fine dei giochi. Se possono definirsi campioni d’Italia, lo devono alla difesa, imbattuta per la quarta gara consecutiva. La porta di Abbiati è inviolata da 371 minuti, da quando, cioè, il 10 aprile fu gonfiata dal fiorentino Vargas.

 

Inutile, a questo punto, la sedicesima vittoria di Leonardo, la dodicesima consecutiva in casa per l’Inter. In campo contro la Fiorentina si è rivisto Samuel, dopo 183 giorni di assenza. Chi invece è sempre presente è il capitano Zanetti, giunto alla gara numero 999 con la maglia nerazzurra. Il risultato viene fissato sul 3 a 1 per merito della prima rete del giovane talento Coutinho.

 

Come i nerazzurri, chi non ha più nulla da dire, ormai, è il Palermo. Nella vittoria contro il Bari protagonista è stato il bomber Miccoli, giunto alla 200° gara in serie A. Per lui un rigore sbagliato ma anche una rete a cui ha fatto seguire un’esultanza particolare. «Forza Lecce» il suo grido.

 

Devono averlo sentito, allora, allo stadio Via del Mare, dove gli uomini di De Canio hanno battuto il Napoli. Subiscono il 62° goal del torneo, confermandosi peggior difesa del campionato ma poi ci ha pensato Chevanton a garantire i 3 punti. Sul fronte partenopeo un brutto colpo, anche perchè nel prossimo scontro con l’Inter non ci sarà  il goleador Cavani, espulso per la prima volta in tutta la sua carriera.

 

Le tre reti totali realizzate allo stadio Friuli non hanno disatteso le aspettative degli scommettitori: tra Udinese e Lazio c’è sempre stato spettacolo sotto porta, tanto che, a partire dallo 0 a 0 del 1992, le due squadre si sono affrontate in altre 34 occasioni, realizzando insieme 120 reti. Gli uomini di Guidolin riescono a battere due record realizzati nel ’97-’98: i 63 goal totali e la 19° vittoria stagionale.

 

Anche la Juventus, come forse la Lazio, può dire addio all’Europa che conta. A sancirlo è il pareggio che il Chievo ha raggiunto con Luca Rigoni, alla sua seconda rete consecutiva e totale. Per i clivensi si tratta della matematica permanenza in serie A. Ennesimo calo di concentrazione, invece, per i bianconeri, che erano stati costretti al pari in rimonta già da altre “piccole” come Cesena e Catania.

 

La prima vittoria in trasferta per il Catania sancisce allo stesso tempo il secondo verdetto nella lotta per evitare la serie B, dopo la retrocessione del Bari: il Brescia si gode solo un anno nel massimo campionato e ritorna tra i cadetti. All’opposto gli etnei si assicurano la quinta salvezza consecutiva e gioiscono anche per il sesto gol di Matias Silvestre, uno dei difensori più prolifici di questa stagione.

 

Nel derby della Lanterna il Genoa affonda la Sampdoria. La serie B per i doriani ora è ancor più vicina. Lo stesso non si può dire per il Cesena che agguanta i tre punti contro il Cagliari. Per i sardi si tratta della terza sconfitta consecutiva. Chi riesce a spezzare la serie negativa è invece il Bologna che esce dal Dall’Ara con un noiosissimo pareggio contro il Parma. Per loro non c’è ancora la certezza ma non dovrebbero avere problemi nel rimanere in serie A.

 

Le reti totali della giornata sono state 25. Cinque partite su dieci sono terminate con il punteggio di 2 a 1, di cui solo quello del Catania fuori casa. Quattro i rigori assegnati, di cui due sbagliati. Le ammonizioni sono state 38, con il massimo raggiunto a Udine, dove i gialli estratti sono stati 6. Stessa cifra, quest’ultima, delle espulsioni totali. I match più duri sono stati quelli di Lecce e Genova dove i rossi sono stati due in entrambi i casi.

 

Alla prossima settimana!

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