Le Stati(calci)stiche: Milan dove sei?

La sconfitta subita in casa contro la Fiorentina è uno di quei risultati che pesano davvero sul percorso futuro e sul morale del Milan.

Fonte: Lorenzo Pintus
Fonte: Lorenzo Pintus

Ormai non sono solo più i tifosi rossoneri, ma tutti gli amanti del calcio, a chiedersi come sia possibile che la dirigenza voglia continuare a puntare su mister Allegri, anche soltanto per dare un necessario scossone alla squadra.

 

La crisi del Diavolo è innanzitutto nei numeri. Finora ha subito ben 19 reti in campionato. Come fa notare OptaPaolo, peggio di così, dopo 11 gare, fece solo nelle stagioni 1941/42 e 1932/33, quando ne subì rispettivamente 20 e 23. I difensori, inoltre, avevano dimenticato di avere di fronte a sé un certo Borja Valero, che ha segnato in entrambe le due sfide di campionato disputate contro il Milan a San Siro.

 

Il pessimo momento della difesa non riesce a trovare equilibrio con le prestazioni offensive. Nel match disputato contro i viola, ad esempio, i tiri nel primo tempo sono stati dieci, di cui uno soltanto nello specchio. E’ una questione di incisività, perché se si considera l’attacco di Montella si deve notare che è stato effettuato un solo tiro, a cui però è corrisposto l’unico goal dei primi 45 minuti.

 

Per il reparto avanzato, il principale imputato rischia di essere quel Mario Balotelli che più volte l’anno scorso ha salvato la faccia ai suoi compagni e al suo allenatore. Il suo momentaccio dura da almeno tre turni. E’ dalla nona giornata che non va in rete, un digiuno che non gli è mai capitato dal suo ritorno in Serie A; ed è sempre da allora che ha fatto un solo tiro nello specchio. Dato eclatante se si considera che ne aveva fatti ben 14 solo nelle prime 4 sfide. Le cattive prestazioni si evidenziano anche nella tranquillità in campo: tra gli attaccanti è il giocatore ad aver ricevuto più cartellini gialli, quattro, secondo solo ai cinque di Ciro Immobile.

 

Fortunatamente per i tifosi granata, all’irrequietezza dell’attaccante napoletano risponde il solito Alessio Cerci, vero protagonista del primo stop della Roma. L’ex romanista ha interrotto l’imbattibilità di Morgan De Sanctis che durava da 743 minuti. Inoltre il Torino è riuscito a infastidire la consolidata difesa giallorossa: gli uomini di Rudi Garcia non  avevano mai subito finora tanti tiri nello specchio quanti i cinque effettuati dai giocatori di Ventura.

 

E chissà se non sarà un’avventura quella di Bologna, Verona e Sassuolo. I felsinei non incassano reti da tre giornate consecutive, il che fa auspicare per il prossimo incontro, anche solo per eguagliare un dato che non si verificava del novembre 1999. Ad avere buone speranze, invece, sono gli scaligeri e i modenesi: i primi hanno conquistato 22 punti in 11 match, uno score migliore solo di quello della stagione dello scudetto 1984/85; i secondi, invece, grazie soprattutto alla prestazione di Domenico Berardi, il più giovane calciatore ad aver segnato una tripletta nei cinque maggiori campionati europei quest’anno, hanno abbattuto anche la timidezza della trasferta, accaparrandosi i tre punti nella Genova blucerchiata.

 

A festeggiare è invece l’altro team genovese. Gli atleti di Gasperini espugnano l’Olimpico biancoceleste non solo grazie al rigore di Gilardino ma anche grazie a Kucka che ha un particolare rapporto con le squadre romane: aveva trovato il primo goal in A proprio contro la Lazio nel settembre 2011 e ha segnato 4 delle sue 6 reti in campionato alle capitoline.

 

Prosegue intanto la rincorsa alla vetta da parte di Napoli e Juventus. Con quelli di Hamsik e Callejon contro il Catania sono 8 i goal dei partenopei da fuori area, un record nei principali cinque campionati europei. Squadra sempre più compatta quella dei bianconeri. Un team capace di fare a meno anche di Pirlo: per la prima volta da quando gioca con gli juventini contro il Parma è entrato dalla panchina. Pogba, invece, ha imparato segnare in trasferta con le sue tre reti lontano da Torino, una vera stranezza dal momento che la scorsa stagione aveva esultato cinque volte ma solo in casa. E poi la vera sorpresa di quest’anno: Carlos Tévez è il giocatore della Serie A che ha effettuato più tiri nello specchio in questa stagione, ben 17. E proprio contro la squadra di Donadoni ha toccato sei volte la palla nell’area avversaria nel primo tempo,  almeno quattro più di ogni altro giocatore.

 

Infine una curiosità per i tifosi nerazzurri: quello di Andrea Ranocchia è il primo gol di un giocatore italiano per l’Inter nel campionato in corso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy