Essere decisivo, essere Ivan Perisic

Durante il calciomercato estivo è stato molto vicino al Manchester United, era stato scelto lui come vittima del fair play finanziario per l’Inter, ma Luciano Spalletti non era d’accordo, ci ha parlato e ha convinto società e giocatore a restare insieme. La vicenda è conclusa con il rinnovo di Ivan Perisic fino al 2022 e lui ha risposto sul campo rendendosi indispensabile per il nuovo allenatore.

Decatleta

La devastante velocità di Perisic

Spesso Perisic viene definito un decatleta, in effetti le sue doti atletiche sono nettamente superiori alla media e sono il motivo principale per cui Mourinho lo voleva nel suo Manchester, in Premier League atleti come lui si esaltano. Il suo strapotere fisico lo rende immarcabile da moltissimi terzini e raddoppiarlo non è un opzione così facile. Se lo si raddoppia con un difensore centrale si rende la vita più facile a Mauro Icardi in area di rigore e non è esattamente quello che vuoi lasciare libero di ricevere. Mentre se lo si fa con un ala/mezz’ala, il terzino sinistro nerazzurro può sovrapporsi indisturbato. Il croato è un enigma semi irrisolvibile anche perchè in grado di calciare di destro e di sinistro indistintamente e dotato di una connessione speciale con il suo numero 9.

La sua fisicità non si nota solo negli scatti da quattrocentista che fa abitualmente in attacco e difesa, ma anche dal modo in cui stacca di testa. Riesce sempre a saltare più in alto del suo marcatore e infatti è lui il riferimento dei rinvii lunghi del portiere.

Terzo tempo imperioso

Essendo un decatleta non si cimenta soltanto nel calcio, ad esempio quest’estate ha giocato a beach volley da professionista (multato dall’Inter) e nel tempo libero gioca molto a basket, sport di cui è grande appassionato. Atleti del genere nella Serie A non sono facili da trovare.

Essere decisivo

La prima partita di Stefano Pioli sulla panchina dell’Inter dopo l’esonero di De Boer, è il derby di Milano. Il Milan va avanti con una doppietta di Suso a cui risponde Candreva. All’ultimo minuto c’è un calcio d’angolo per i nerazzurri sale anche Handanovic, la colpisce di testa Murillo e sul secondo palo si fa trovare pronto Ivan Perisic che buca Donnarumma. Sapere quando essere determinante!

Ivan Perisic ha segnato 21 gol in serie A, di cui 10 dopo il 75′ (e in un Inter-Bologna ha marcato al 73′). Ivan il terribile è un giocatore che negli USA definirebbero “clutch”!  Nei momenti decisivi lui c’è sempre, non sente la pressione e determina spesso i risultati. C’è anche un motivo tecnico però, quando gli avversari terminano le energie ed entrano in riserva, lui ancora ha il serbatoio pieno e fa la differenza con la sua freschezza atletica. Proprio per questa sua caratteristica di decidere le partite nel finale, i profili social dell’Inter hanno lanciato un hashtag ispirato a una serie tv di successo #eAllaFineArrivaPerisic. Parodia di “E alla fine arriva mamma” (traduzione italiana di “How I Met Your Mother”).

Tutti le reti negli ultimi 15′ di Perisic da quando è in nerazzurro:

4/10/2015 Sampdoria-Inter: al 76′.
7/2/2016 Verona-Inter: al 78′.
18/9/2016 Inter-Juventus: al 78′.
6/11/2016 Inter-Crotone: all’84’.
20/11/2016 Milan-Inter: al 92′.
6/1/2017 Udinese-Inter: all’87’.
14/1/2017 Inter-Chievo: all’86’.
20/8/2017 Inter-Fiorentina: al 79′.
10/9/2017 Inter-Spal: all’87’.
16/9/2017 Crotone-Inter: al 92′.

#PerisicToIcardi

Nelle ultime 23 partite di Serie A dell’Inter nessun giocatore è stato così tanto coinvolto in fase realizzativa, 10 gol e 10 assist. Perisic e Icardi sono le due stelle della squadra e la quasi totalità dei gol passa dai loro piedi, gli assist del croato sono quasi sempre per il compagno argentino e quest’ultimo capisce meglio di tutti le sue intenzioni. Quando Perisic va sul fondo e crossa sul primo palo, Maurito attacca lì, quando crossa all’indietro si trovare là; ovviamente non sempre riescono, ma la loro connessione è davvero notevole. Uno degli aspetti in cui entrambi devono migliorare è quello di coinvolgersi maggiormente nella costruzione del gioco, perché spesso si isolano in attesa del pallone per risolvere la partita, quando invece quel pallone così facendo non arriverà mai. Il dinamico duo a suon di gol e assist è pronto a riportare la Beneamata in Champions.

Il binario Spalato-Rosario #PerisicToIcardi

In cosa deve migliorare?

I punti deboli di Perisic non sono molti, ma quello più evidente è la continuità all’interno della partita. Come abbiamo visto dai numeri è abbastanza costante, però nei 90′ a volte tende ad auto eliminarsi dalla costruzione del gioco e ogni tanto vuole la palla soltanto sui piedi senza dettare movimenti.

E’ un’ala sinistra pura, anche se in Germania e anche con Mancini è stato impiegato come trequartista o ala destra, a lui non piace giocare in altre posizioni. Non si può considerare un punto debole, ma un mini difetto sì, perché anche se schierato in ruoli differenti (magari per favorire un compagno) va alla ricerca della posizione che predilige senza prestare troppo ascolto all’allenatore. Come si risolve? Elementare, basta schierarlo ala sinistra.

Ivan Perisic va per i 29 anni, deve fare in fretta per tornare a giocare le partite che contano e alzare qualche altro trofeo. All’attivo ha soltanto 41 presenze in campo europeo un po’ poco per un giocatore del suo livello, con il rinnovo del contratto fino al 2022 ha scelto di completare la sua dimensione internazionale a Milano. Nel sistema di Luciano Spalletti è l’unico in grado di dare degli strappi, di stralciare il copione della partita e inventare qualcosa di determinante. Dopo una carriera di alti e bassi è arrivato il momento di dare l’ennesima accelerata e contribuire a riportare l’Inter in Champions.

BONUS TRACK

Ivan Perisic è un dribblomane pazzesco, anche perché spesso i suoi trick sono svolti a una velocità disarmante. Non ha una grande varietà di finte, il doppio passo è la sua preferità, ma quando esegue al meglio fa fare brutte figure ai difensori. In questo caso è il neo giocatore del Chelsea, Antonio Rudiger, a farne le spese cadendo due volte a terra sulle sue finte, nonostante la giocata fosse prevedibile, dato che preferisce il mancino per crossare e sicuramente l’ex Roma lo sapeva. Sfortunatamente non basta saperlo per fermarlo!

Perisic ending Rudiger’s career

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