Roma, Di Francesco: “Strootman voleva cambiare. Karsdorp pronto”

Eusebio Di Francesco ha parlato nella consueta conferenza stampa di Trigoria alla vigilia del prossimo incontro della Roma.

Roma - Di Francesco in conferenza
Roma – Di Francesco in conferenza

Nella 3a giornata i giallorossi saranno impegnati nell’anticipo del venerdì in casa del Milan, a quota 0 punti dopo il tonfo di Napoli. Ecco allora il resoconto della conferenza di Di Francesco:

Come ha trovato la squadra dopo l’Atalanta?
Eravamo rammaricati, ma sollevati. Alla fine abbiamo anche rischiato di vincerla, un punto guadagnato. Dobbiamo imparare e migliorare e gli errori.

Roma dai due volti?
Un insieme di cose, abbiamo trovato una squadra brillante di testa e di gambe e non me l’aspettavo. I miei non erano brillantissimi, ma alla lunga abbiamo corso quanto loro e non sembrava, ma abbiamo corso peggio e con poca qualità.

Un titolo per Milan-Roma?
Il titolo piu bello sarebbe “Grande risposta”.

Discorso tattico: ha già deciso il sistema di gioco?
Premessa: il sistema di gioco va a farsi friggere quando i giocatori non usano le loro caratteristiche. Non è avvenuto nel 4-3-3 del primo tempo. Ogni numero è relativo. Non svelo niente per domani. Se domani un Romagnoli dovesse perdere duelli con Dzeko l’indirizzo della gara sarsbbe positivo, è fondamentale perdere meno duelli possibili.

Zonzi e Karsdorsp hanno i 90 minuti nelle gambe?
Possono giocare entrambi dall’inizio.

Schick difficilmente accanto a Dzeko in passato. Quest’anno?
Non bisogna legarsi ai giocagori, viene prima il concetto di squadra. Schick è forte, può giocare dall’inizio come subentrare.

I giocatori che hanno fatto il Mondiale come Fazio e Kolarov ssono ancora affaticati?
L’Atalanta ha evidenziato questo nel primo tempo, ma anche Manolas non sembrava lui. Chi è venuto dal Mondiale un pochino di ritardo nella preparazione ce l’ha. Siamo solo alla seconda giornata, mi preoccuperei se fossimo già in forma. Mi aspettavo che l’Atalanta avesse qualcosina in più dal punto di vista fisico.

Ha influito la partenza di Strootman?
Non ne ho sentito parlare, lui aveva desiderio di cambiare. Io voglio giocatori con desiderio di vestire questa maglia. È successo anche con Dzeko che poteva andare via da un momento all’altro. Se uno chiede di cambiare non trattengo nessuno, per me viene prima la squadra.

Delusione nell’approccio della gara dell’Atalanta, come mai?
Non siamo robot, mi aspettavo un’altra prestazione. Ho sostituito due ragazzi che sono il patrimonio della Roma e della Nazionale, potendo scegliere avrei cambiato tutta la difesa. Se indoviniamo siamo bravi, se sbagliamo chiediamo scusa. Ho sbagliato nel mio gesto col pugno, mi serva da lezione. Più che chiacchiere, devo trovare soluzioni, mi auguro quelle giuste.

Atalanta con strapotere fisico. C’entra la tourneé americana della Roma?
Qualcosa ti toglie. Il fatto che l’Atalanta abbia fatto più partite conta. Andare in vantaggio con un goal come quello di Pastore avrebbe dovuto darci qualcosa in più.

Si sono sentiti cori contro la società sul 3-1. Per Strootman o altro?
Bisogna chiederlo ai tifosi. Non si può essere contenti di alcune situazioni, ma io devo alimentare l’entusiasmo. Abbiamo 4 punti, ma ci sono squadre con meno. Ci vuole equilibrio in quel che si dice, devo tutelare i giocatori e il mio lavoro è portare la Roma il più in alto possibile. Ci si scorda troppo facilmente di quello che si fa. Il tempo dirà il nostro futuro. Rispetto all’anno scorso classifica migliore.

Karsdorp pronto?
Sì, può giocare dall’inizio.

Alla vigilia della 3a gara ci sono ripensamenti tattici in corso. È una rosa da 4-3-3 o si deve aggiustare?
Può giocare con molti sistemi di gioco, avere giocatori per più ruoli è un vantaggio. Il cambiamento è una forma di debolezza o intelligenza? Quando si vuole la si fa passare per l’una o l’altra. Se vedo che qualcosa non va la modifico, per me è segnale d’intelligenza, ma non vuol dire scordarsi del lavoro di prima. Se non cambi la testa degli altri cambi qualcosa tu. Io mi prendo le mie responsabilità, datemele.

Ha mai pensato alla coppia Nzonzi-De Rossi?
Possono coesistere, l’avevo detto. Quando Zapata ha vinto il duello con Manolas sono stati la determinazione e l’aggressione a fare la differenza.

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