Roma, parla Pau López: “Adesso inizia la mia storia”

Pau López, il nuovo portiere della Roma prelevato dal Real Betis, ha parlato a Trigoria nel corso della propria conferenza stampa di presentazione. Ecco le sue parole:

Roma, Pau López a Trigoria
Roma, Pau López a Trigoria
Petrachi introduce il giocatore:

Presentare due giocatori in maniera così repentina è una cosa cui non sono abituato, ma ne arriveranno degli altri. Pau López l’ho seguito personalmente e puntare su di lui è una scelta tecnica e di personalità. Per qualsiasi portiere arrivare in una piazza come Roma è difficile perché la pressione è tanta e il portiere che sbaglia deve avere il coraggio di ripartire. Mi ha colpito la sua personalità, esce tantissimo ed è bravissimo nelle uscite e nel prendersi le responsabilità. Con l’idea tattica di Fonseca di partire da dietro sfrutteremo il suo buon piede mancino. Viene da una scuola diversa da quella italiana, quella spagnola, ma abbiamo un preparatore molto capace come Savorani. Passo la parola al ragazzo.

 
Come sono andati i primi giorni? Cosa ti chiede Fonseca?

Innanzitutto ringrazio il club e il direttore Petrachi, dei quali voglio ricambiare la fiducia. Col mister ci stiamo concentrando sulla fase difensiva, per pressare e giocare alti. Poi lavoreremo anche sul resto.

 
Sei molto bravo con i piedi, è un aspetto importante nel calcio moderno?

Credo dipenda dall’allenatore, Fonseca vuole che si giochi da dietro e se un portiere sa dominare più aspetti può essere più utile per la squadra.

 
Un difetto ce l’hai?

Molti difetti. Come ha detto Petrachi, vengo da una scuola diversa. Il modo di lavorare di Savorani è diverso, qui si curano moltissimo gli aspetti tecnici e i dettagli. Dopo un primo periodo di ambientamento mi troverò bene. Tutti mi hanno parlato benissimo di Savorani e voglio imparare dal campionato italiano.

 
Qui a Roma ci sono stati grandi portieri come Alisson e Szczesny. Alisson arrivò qui alla tua età, può essere un tuo modello?

So che Alisson è stato importante qui, oggi è tra i migliori al mondo, ma non mi piacciono i paragoni. Sono qui per scrivere la mia storia, inizia la storia di Pau e spero che la gente sia orgogliosa di me.

 
Il tuo agente ha detto che ti voleva anche il Barcellona. Come mai hai preferito la Roma? Ti cercavano anche in Premier.

Quest’estate avevo chiara l’idea di non lasciare il Betis, poi è arrivata la Roma. Erano le mie uniche due opzioni. Voglio crescere ulteriormente. Alla fine si è concretizzata l’ipotesi che volevo maggiormente.
 
Si è parlato di una tua riduzione dell’ingaggio. Per Petrachi: è vero che c’è stata una rinuncia sul cartellino di Sanabria?

Sia la Roma che io volevamo che venissi qua, ci sono stati sforzi da entrambe le parti e non voglio aggiungere altro.

Risponde Petrachi: Poteva sembrare una sviolinata, ma devo dire che non capita tutti i giorni che un giocatore si decurti l’ingaggio. Il ragazzo ha preso questa decisione per agevolare la trattativa e anche l’agente ha rinunciato a una sua parte. Anche per questo si apprezzano le qualità del ragazzo, nonostante la giovane età. Di Sanabria abbiamo dato l’altro 50% nell’operazione.
 
Sei cresciuto nell’Espanyol e hai sfidato Messi. Quanto ti stimolano le rivalità? Ti ricordi di Roma-Barcellona dell’anno scorso?

È chiaro che da giovani nell’Espanyol c’è questa rivalità molto sentita col Barcellona. Ci sono partite speciali e calde per i tifosi, ma è importante anche non andare oltre il limite. Certamente ricordo quel Roma-Barcellona, una rimonta straordinaria e mi è piaciuto molto vederla. In qualche modo mi sono rallegrato.
 
Sei il portiere più pagato della storia della Roma e uno dei più pagati nella storia del calcio. Te lo aspettavi? Cosa non ha funzionato col Tottenham?

C’è sempre una responsabilità quando un club scommette su di te e non si sa mai come andrà, posso garantire umiltà e sacrificio. Sta a me dimostrare di valere questa scommessa. Dalla mia ho la serenità di lavorare duro. In Inghilterrra ero arrivato sapendo che avrei avuto poche possibilità di giocare, conoscevo Pochettino e mi disse che non avrei giocato, ma che sarebbe stata un’esperienza utile. È stata la migliore della mia vita. Se sono il portiere che sono oggi lo devo anche a quell’esperienza.
 
Sei un portiere silenzioso? In che lingua parli con i compagni?

Sono un portiere a cui piace parlare molto, capisco già un po’ di italiano e per rispetto del club lo imparerò il prima possibile come feci con l’inglese a Londra.
 
La Nazionale? Qual è la tua caratterisrica principale?

Arrivo adesso dopo aver cambiato tante squadre, la mia intenzione è di fermarmi in un posto per crescere e qui è perfetto, tutti parlano bene dell’allenatore dei portieri. Non penso molto alla Nazionale, il mio impiego dipende dal rendimento nella Roma.
 
Sei a tuo agio da libero aggiunto? A quale portiere ti ispiri?

Come dicevo prima, il portiere si deve adattare al mister. Se mi chiederà di giocare alto lo farò. Da piccolo ho sempre visto i migliori portieri in tv e ho cercato di rubare qualcosa guardando.

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