Sampdoria: 20 anni senza Mantovani, viva Mantovani

Doveva essere una festa e festa è stata; così avrebbe voluto il presidente Paolo Mantovani, lui che anche al suo funerale aveva desiderato avere musica jazz invece del classico e banale requiem.

Fonte: Laura Rossetti
Fonte: Laura Rossetti

Sarebbe stato felice di vedere la sua famiglia, gli amici di sempre, i suoi giocatori trattati come figli e la gente comune, i suoi tifosi, tutti riuniti per ricordarlo.
Solo i grandi uomini, solo chi ha fatto qualcosa di davvero unico, può essere ricordato con così tanta commozione e con tale affetto anche dopo 20 anni, ma questo si sa, Mantovani è stato in grado di arrivare dove altri non potevano neppure pensare, e in un modo che ha reso il tutto ancora più straordinario.
La famiglia Mantovani, la società Sampdoria e il Museo Samp Doria hanno lavorato sodo per allestire una mostra che resterà unica nel suo genere.
Palazzo Ducale vestito a festa, questa mattina alle 10.00 si presentava tutto adorno di blucerchiato. Suggestiva l’immagine che dava il benvenuto a tifosi ed ospiti: una gigantografia che spesso è apparsa allo stadio che raffigura il presidente in uno dei suoi inconfondibili sorrisi.
Poi la meravigliosa mostra allestita all’interno della sala del Gran Consiglio, qualcosa che ha lasciato davvero senza fiato; sentire in pochi minuti mille emozioni riaffiorare nella mente, scorrendo con lo sguardo le bacheche con le maglie, le fotografie, le lettere scritte a mano dal presidente e fare un tuffo in un calcio che, purtroppo, non esiste e non tornerà mai più.
Lui, artefice di un miracolo sportivo, è riuscito a ripetersi anche quest’oggi, riunendo tanti dei suoi giocatori che non hanno voluto rinunciare a raggiungere Genova per rendergli omaggio: Scanziani, Bresciani, Bertarelli, i fratelli Bonetti, Pari, Guerrini, Bellotto, Mannini e tanti altri ancora, e chi addirittura è arrivato da più lontano: Mancini e Lombardo da Istanbul, Vialli da Londra e Victor Munoz dalla Spagna, tutti commossi nel ricordare i loro aneddoti.
La giornata dedicata al più grande presidente della Sampdoria, e non solo, si è conclusa con un’amichevole giocata al campo di allenamento “Gloriano Mugnaini” di Bogliasco; vecchie glorie e amici di Paolo si sono affrontati davanti ad una folta e festosa cornice di pubblico che più volte ha scandito il suo nome, come successe quella triste mattina dell’ottobre 1993, quando 40 mila persone gli resero l’ultimo omaggio.
Non è cambiato nulla, neppure dopo tanto tempo, il ricordo è intatto, la commozione sempre molto forte, per chi lo ha conosciuto e anche per chi lo ha solo sentito nominare, raccontare in una delle più belle favole che ogni tifoso vorrebbe vivere.
Oggi ce lo immaginiamo così: seduto ad una scrivania, con la sigaretta tra le dita, a sorridere gioioso di tutte le divertenti testimonianze e a commuoversi nel vedere tutta quella gente, con indosso un vessillo blucerchiato, ammirare le sue fotografie con le lacrime agli occhi.

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