Un grande Higuain ma un piccolo Napoli, 4-2 alla Lazio

Un sole alto sopra il S. Paolo stimola rinascita primaverili ma Napoli e Lazio si affrontano in questa trentatreesima giornata di campionato senza più tanto da chiedere a se stessi ed alla competizione.

Fonte: Danilo Rossetti - www.foto-calcio-napoli.it
Fonte: Danilo Rossetti – www.foto-calcio-napoli.it

Torna al S.Paolo Edi Reja, fautore dell’ennesima rianimazione in corso d’opera, questa volta della Lazio gestione Pektovic. Il goriziano non può contare su Klose e si affida ad Anderson, Mauri e Candreva per la fase offensiva. Benitez sceglie di lasciare fuori Callejon, Hamsik ed Inler sostituiti da Mertens, Pandev e Bherami. Gli azzurri sembrano cominciare con il piede giusto apparendo vivaci e volenterosi nella fase offensiva, sopratutto con il capitano di giornata, Lorenzo Insigne. La Lazio, però, prende presto le misure ad un Napoli che, dopo la verve iniziale, resterà a guardare per una buona mezz’ora. Gli ospiti, infatti, crescono minuto dopo minuto diventando sempre più pericolosi dalle parti di Reina ed al 21° riescono a colpire. Lulic entra in area dalla destra e punta Albiol a difesa schierata ma lo spagnolo viaggia con la moviola e l’esterno biancoceleste lo supera agevolemente prima di battere Reina in diagonale. Il Napoli è frastornato e rischia più volte la capitolazione senza riuscire ad organizzare nè la fase difensiva nè quella di reazione offensiva. Al 35°, sugli esiti di una punizione di Insigne, Bherami prova a dare la scossa ma il suo tiro finisce di poco alto. Suonata la sveglia per gli azzurri, Insigne va ancora vicino al gol tre minuti più tardi  su splendido assist di Higuain dal centrocampo. E’ il preludio al grandissimo gol di Dries Mertens al 41°. Il belga, infatti, supera centralmente due avversari e lascia partire un destro sul quale Berisha nulla può. Il Napoli pareggia e rimette la partita in equilibrio. Prima del fischio finale intermedio, c’è tempo per una piccola diatriba tra lo stesso Mertens e Ledesma che costa l’ammonizione ad entrambi con annessa squlifica del partenopeo per la prossima sfida con l’Udinese. Il Napoli, galvanizzato dal pareggio, rientra in campo con lo stesso piglio e. pronti-via, costruisce un’azione travolgente che si conclude con l’atterramento in area di Mertens. Banti fischia il penalty e manda Cana sotto la doccia per doppia ammonizione. Sul dischetto Gonzalo Higuain non perdona e il Napoli fa 2-1 completando il sorpasso. L’espulsione del difensore biancoceleste segna fortemente la partita dal punto di vista psicologico e del gioco. Il Napoli sembra aver ingranato la quarta e continua a tambureggiare mettendo in difficoltà la squadra ospite in più di un frangente. Ma al Pipita non basta il gol su rigore ed al 66° segna il secondo su azione. L’argentino sfrutta un’incredibile incertezza del neo-entrato Novaretti, vince un rimpallo di testa e si ritrova solo davanti a Berisha superandolo sul primo palo. La partita sembra chiusa definitivamente ma Reja continua ad incitare i suoi mentre il Napoli è in preda all’ennesimo rilassamento precoce. Al 77° Candreva arriva troppo agevolemente in area e va vicinissimo al gol con un diagonale dalla destra che finisce di poco fuori. Siamo alle solite; con gli azzurri incapaci di controllare i risultato ed in terribile affanno sulle sortite offensive di un avversario, addirittura in inferiorità numerica. I fantasmi del Napoli si materializzano all’82° quando la caparbietà di Onazi si sposa perfettamente con la poca convinzione dei padroni di casa. Il centrocampista di colore parte da metà campo superando ogni avversario sulla sua strada; Reina non trattiene il suo tiro non irresistibile e gli permette di ribadire in gol sulla linea. La Lazio accorcia le distanze e il Napoli prefigura un finale di palpitazioni. L’arbitro Banti concede 4 minuti di recupero ed, al secondo, Ciani prova a completare la rimonta con un colpo di testa sotto misura bloccato da Reina con non poche difficoltà. Una delle fortune della stagione azzurra ha, però, il numero 9 sulle spalle e tanta classe da vendere. Al 94°, infatti, Novaretti corona la sua peggior partita di sempre e sbaglia ancora la marcatura su Higuain che si ritrova ancora solo davanti al portiere; un delizioso colpo sotto del pipita chiude la partita e riattacca al Napoli all’ossigeno della vittoria. La Lazio, risultato e Novaretti a parte, lascia Napoli con qualche convizione in più avendo dimostrato grande spirito di sacrificio e capacità di lottare fino alla fine nonostante l’inferiorità numerica. Il Napoli di Benitez è un romanzo Kafkiano. Aggrappato con le unghie e con i denti alla grande qualità di pochi, in particolare del suo campione Higuain, manca completamente della capacità di controllare il suo gioco. Letale nella fase offensiva e decisamente deprecabile in quella difensiva, la squadra appare immatura e poco amalgamata. La ridondante analisi di questo Napoli è, però, inaccettabile alla fine di un campionato e ci permette di rispondere ai tanti interrogativi sulla classifica e sui perchè dei risultati negativi. Intanto il 3 maggio si avvicina insieme all’ultima occasione per salvare una stagione non certo entusiasmante.

 

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