Roma-Lazio 3-1, le pagelle giallorosse: Pellegrini, tacco ed estasi

La Roma strappa il derby e altri tre punti che la fanno ritornare in corsa per la Champions: gli uomini di Di Francesco buttano alla spalle una crisi che sembrava più nera che mai. Ora serve continuità alla compagine capitolina per continuare a sorprendere anche in campo europeo. De Rossi e Pellegrini i migliori in campo, Dzeko un po’ nervoso, N’Zonzi metronomo e Santon ritrovato su alti livelli.

ROMA, LE PAGELLE GIALLOROSSE: PELLEGRINI COME PASTORE, FAZIO DALLE DUE FACCE

Fazio, Roma - Fonte immagine: sassuolocalcio.it
Fazio – Fonte immagine: sassuolocalcio.it

Olsen 6.5: uscite in area sicure e palloni alti tutti tra le sue grinfie. Non c’è molto lavoro per la colonna svedese che si deve arrendere solo al tiro di Immobile. Per il resto giornata tranquilla e un’ammonizione banale per perdita di tempo. Aumenta la sicurezza tra i pali della Roma: Alisson è un ricordo vivido, ma ormai, i tifosi, se ne sono fatti una ragione.

Kolarov 7.5: la migliore partita della stagione per il serbo che, dopo la rete contro il Frosinone, sembra essersi del tutto sbloccato e ritrovato. Tanta corsa e qualità sulla fascia, nonostante qualche pallone velenoso perso. Lotta a viso aperto con Marusic concedendo pocchissimo terreno. Dalla sua mattonella, su calcio piazzato, regala il 2-1 che annulla il pareggio precedente di Immobile. Una corsa sfrenata e un’esultatanza che non è stata gradita dalla sua ex squadra.

Fazio 6: match particolare per il comandande giallorosso che merita la sufficienza passando da un 4 sicuro ad un 8 finale. L’argentino è determinante poichè riapre e chiude l’incontro: una sua leggerezza lascia campo aperto ad Immobile che brucia Olsen per il momentaneo 1-1. A 10 minuti dalla fine, su calcio piazzato di Pellegrini, Fazio svetta di testa sigillando il risultato sul 3-1. Ancora incerto in difesa, ma la sua esperienza è vitale per questa squadra.

Manolas 7: pomeriggio abbbastanza tranquillo anche per il centrale greco, chiamato ad arginare le accelerazioni di Immobile e gli inserimenti di Luis Alberto, molto opaco quest’oggi. Anticipi puliti, tanta corsa che non permette incursioni centrali agli attaccanti avversari e una forte autorità nel far salire la difesa, lasciando l’ex Pescara e Dortmund costantemente in fuorigioco. Non molla di un solo centimetro per tutti i 90 minuti, regalando sogni tranquilli ad Olsen.

Santon 7: sicuramente uno dei migliori al triplice fischio con una fase difensiva e offensiva che non si vedevano da tempo. L’ex Inter sembra rinato e inanella un’altra prestazione che va ben oltre la sufficienza. Tanta corsa, tempo preciso del contrasto, cavalcate pazze con dribbling annessi e tanta sostanza quando si deve ripiegare. Di Francesco potrebbe aver trovato l’arma che garantirebbe a Florenzi di spostarsi, finalmente, in avanti.

De Rossi 7.5: il capitano dei giallorossi da continuità al suo miglior stato di forma degli ultimi anni. Preciso davanti alla difesa dove eregge un muro difficile da valicare: in avanti è sempre pronto a verticalizzare con palloni che scavalcano la difesa e che servono con precisione gli attaccanti. Grande senso della posizione e una grinta che sta trascinando il gruppo e che non è mai mancata anche nei momenti difficili. (dal 74′ Cristante Sv.)

N’Zonzi 7: si vede meno del suo collega di reparto, ma N’Zonzi è il vero metronomo della rosa. Passaggi precisi, pallone sempre gestito in modo perfetto, pulizia dell’azione e della manovra. Un giocatore che mette ordine e fa valere il fisico per interrompere le incursioni avversarie. Bravissimo di testa dove crea più di un problema alla retroguardia della Lazio, costretta a riservargli una marcatura speciale. Un acquisto che sta mostrando ora il suo valore: la coppia con De Rossi funziona alla perfezione.

Pastore 6.5: lo si vede per poco, troppo poco per non concedergli qualcosa in più nel voto. L’argentino entra perfettamente in partita e da trequartista regala giocate e filtranti che ricordano vagamente la visione di Totti. Begli scambi e forse poca cattiveria nei contrasti, il suo unico neo. Peccato il fastidio al polpaccio che lo ha costretto ad uscire per lasciare spazio all’uomo partita. (dal 36′ Lo. Pellegrini 8: entra in un ruolo che non è propiamente il suo, ma con la grinta e la voglia i spaccare il mondo. Di Francesco gli chiede inserimenti e tanta corsa e il soldato Pellegrini esegue alla perfezione. Dopo una mischia fortunosa è lui che, con il tacco, gonfia la rete per l’uno a zero. Nella ripresa è in tutte le parti del campo per le veloci ripartenze, l’assist del 3-1, recuperi a centrocampo ed inserimenti che lo incoronano l’uomo derby di quest’anno).

El Shaarawy 7: il faraone è in forma e si vede soprattutto nel perfetto dialogo con il centrocampo e Dzeko. I due battibeccano anche per un passaggio decisivo che l’italoegiziano non effettua in favore del bosniaco. L’attaccante laterale attacca perfettamente il secondo palo e, per una questione di centrimetri, non è lui a sbloccare il match. Bravo nel ripiegare e dare fastidio a centrocampo: dopo Frosinone altra grande prova.

Florenzi 7: alti e bassi per Florenzi che, nella ripresa, decide di alzare la sua votazione con delle giocate che lo rendono imprendibile. Sulla fascia, Marusic fa fatica a tenerlo e l’esterno giallorosso si regala anche qualche colpo da playstation: bellissimo il tocco che gli permette di eludere la marcatura di Caceres per poi correre sul fondo e crossare. Tanta quantità per il ragazzo che deve trovare maggiore pulizia di manovra nei suoi 90 minuti. (dall’82’ J. Jesus Sv.)

Dzeko 6.5: come al solito, l’attaccante si prodiga per la squadra e da una sua spizzata nasce il caos che porta Lo. Pellegrini a siglare l’1-0. Nella ripresa inizia una diatriba con i compagni dopo un mancato passaggio di El Shaarawy che gli avrebbe spianato la strada per il gol. Il bosniaco perde la testa, non vince contrasti e si dimostra egoista quando non deve farlo. Negli ultimi 15 minuti riprende il controllo e si rivede la punta che ha tanto convinto in Italia.

Di Francesco 7.5: una vittoria di carattere e grinta, qualità che erano venute a mancare nelle ultime gare. La Roma di Di Francesco rialza la testa, esce dalla crisi e prova una rincorsa difficilissima al titolo, mettendo nel mirino la zona Champions. I giallorossi tornano ad essere ordinati, a gestire la palla e a colpire quando è veramente il momento. Kolarov e Santon spingono sulle fasce, El Shaarawy e Florenzi si insinuano tra le righe, De Rossi difende e verticalizza e N’Zonzi smista. Il tecnico ritrova una struttura di gioco e rilancia la Roma tra le squadre più importanti della Serie A.

 

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