Idee Partenopee: Poco equilibrio ma grande spessore. Caro Babbo Aurelio, gennaio stavolta va onorato davvero

Segniamo quanto la Juve. Subiamo quanto il Chievo.
In questo confronto c’è tutto il paradosso di questo nuovo ciclo azzurro. Fatto di grande potenza offensiva. Ma anche di ingenuità difensiva .

Idee partenopee
Idee Partenopee

Occorre però essere onesti e riconoscere che gran parte dei 19 gol presi in campionato, più di uno ogni giornata, sono frutto dell’imperfezione nella copertura sulle fasce unita ad errori individuali grossolani. Come le autoreti di Behrami (Lazio) e Fernandez (Udinese) , come gli errori di valutazione di Rafael su Nagatomo(Inter) e Fernandes(Udinese). Le incertezze di Inler contro Udinese e Parma. Come quello di Armero su Castro contro il Catania. Gli strafalcioni di Cannavaro contro la Roma. E potrei continuare.

 

Un dato è evidente: questo modulo é tanto spettacolare ma mette in difficoltà la retroguardia.
Attenzione però, che non è sempre solo responsabilità della difesa, che soffre per non avere un partner di Albiol affidabile per 90 minuti ( anche se Fernandez sta crescendo) e perché ha due terzini adattati (anche se Maggio poi si fa sempre perdonare per interventi alla Nesta); le incertezze infatti spesso derivano dal centrocampo, e precisamente da Inler, che in questo duo di mezzo risulta spesso incerto, lento, impreciso. Dai suoi errori partono azioni letali avversarie che non sempre si concretizzano ma quasi sempre costringono la retroguardia ad affannarsi.
Ecco perché é lapalissiano, (come il talento di Higuain, Callejon, Mertens e Insigne), che serve come il pane acquistare qualità in mezzo, e sulle fasce oltre che in difesa.
Se alla fase offensiva aggiungiamo maggiore spessore in quella difensiva , allora la Juve potrà seriamente iniziare a preoccuparsi. E il Napoli a imporsi in Italia. Dove chi si difende meglio fa sempre più punti di chi attacca meglio.

 

Gennaio è dietro l’angolo. E anche se negli ultimi anni sono arrivati calciatori che non hanno cambiato di molto lo spessore dell’organico, mai come quest’anno ce n’è bisogno. Con tutto il rispetto per Vargas, presentato come affare del 2012, o Armero e Calaió, riparazione del 2013, il 2014 si deve assecondare questo nuovo corso, fatto di maggiore qualità.
In panchina c’è un professore del calcio, che gestisce calciatori e uomini con esperienza europea e lo fa in un modo scientificamente razionale e coerente.
Ecco perché adesso vale la pena investire nel riparare, che significa anche continuare a costruire qualcosa di importante.
Babbo Aurelio, ascoltaci. E accontenta Don Rafè. Che lui poi sa come farti fare bella figura con i tifosi!

 

Un saluto azzurro a chi nel cuore ha il Napoli e nella mente Idee Partenopee.

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