Calciomercato Inter, una difesa da reinventare

Il miglio attacco è la difesa. Una frase che la si sente spesso, così come quella opposta (la miglior difesa è l’attacco) e che può valer poco, in generale, ma non nel calcio o almeno non in Serie A. Infatti, l’ultima grande Inter, quella di Mourinho nel 2010, quella del triplete, fu la migliore del campionato, con sole 34 reti al passivo; in generale, almeno in Italia, dove è raro imbattersi in goleade stile Real Madrid o Barcellona, sono quasi esclusivamente le squadre capaci di blindare la propria porta quelle che alla fine del torneo alzano la coppa. Juventus, Milan e Inter, le uniche detentrici dell’ultimo decennio insegnano questo. In realtà, il discorso può essere ampliato a livello europeo, basti vedere il capolavoro targato Simeone con l’Atletico Madrid, capace di vincere la Liga e conquistare la finale di Champions nel 2014 e mantenendosi a eccellenti livelli anche l’anno successivo. Oppure a livello mondiale, dove Italia, Spagna e Germania hanno conquistato la coppa del mondo subendo gol con i contagocce.

Fonte: inter.it
Fonte: inter.it

Ecco, l’Inter di quest’anno è esattamente il contrario di tutto ciò, incapace di non vedere ogni 90 minuti uno-due palloni raccolti dall’ambito raccattapalle Handanovic, o in qualche occasione da quello con i guanti più viscidi, Carrizo, che nelle rare occasioni in cui non sono costretti a farlo, si ritrovano un sette o otto in pagella. L’Inter, che nell’ultima partita è riuscita a farsi segnare anche dal fanalino di coda Parma e costringere al pareggio interno, vedrà il suo reparto difensivo completamente cambiato entro pochi mesi.

Con la fine del campionato, gli uomini di Mazzarri, i vari Jonathan, Campagnaro, Nagatomo e Dodò, mai visti praticamente in campo con Mancini per motivi differenti, lasceranno tra il certo e il molto probabile i nerazzurri. Il “divino” e l’ex Napoli Campagnaro sono in scadenza e alla dirigenza, l’idea di un rinnovo, suscità ilarità. Nagatomo e Dodò invece rimangono sotto contratto ma saranno ceduti senza grossi rimpianti al primo buon offerente. Possibile anche il sacrifico di Juan Jesus, passato da una stagione in crescita, quella scorsa, a una disastrosa. La Premier la prima possibile tappa. Dovrebbero invece rimanere D’Ambrosio, Ranocchia e Santon. Quest’ultimo, giunto a fine mercato di riparazione, pare l’unico a convincere per un futuro progetto tecnico, mentre le conferme di capitan Ranocchia e D’Ambrosio non sono certo dovute alle garanzie sin ora dimostrate.

Il fatto è che l’Inter ha già consumato grande parte del budget nel mercato di riparazione, quello che ha portato i vari Brozovic, Santon e Shaqiri, oltre al flop Podolski (in prestito) e la difesa dovrà essere rinforzata attraverso un mercato oculato e preciso. Un idea che stuzzica è quella di far emigrare l’attuale coppia difensiva della Dinamo Kiev, Dragovic-Vida, nella sponda nerazzurra del Naviglio. Questo attraverso il sacrificio di un big, su tutti Kovacic. In seconda, aperta la pista Herteaux dell’Udinese. Infine, sempre accesa l’idea Rolando.

 

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