Pandev è sicuro: “Con due acquisti mirati lotteremo per il tricolore”

Il primo colpo è stato lui, il macedone innamorato di Napoli. L’attaccante che si è  innamorato del mare così splendente e del sole che lo ha accompagnato nella prima stagione in maglia azzurra.

Fonte: Danilo Rossetti

Era un oggetto misterioso, Goran Pandev, arrivato a Napoli negli ultimi giorni di mercato grazie ad una telefonata fra Moratti e De Laurentiis: “Mi dai Pandev?” esordì così il buon Aurelio e la risposta, da parte del patron interista, fu positiva: prestito secco, ingaggio pagato dall’Inter. E ora? Dopo quasi un anno Goran Pandev è un calciatore azzurro, acquistato a titolo definitivo per 7 milioni e mezzo di euro. Partito in panchina ha saputo riprendersi il Napoli e il posto da titolare. Ha sorpreso tutti nella fase centrale della stagione, dopo essersi ripreso dai guai fisici, siglando 7 reti (6 in campionato e uno in Coppa Italia contro il Cesena) in 35 presenze (dove partiva molto spesso dalla panchina). Si è ridotto l’ingaggio per amore della maglia, a differenza di altri. In un intervista al “Corriere dello Sport” racconta la sua esperienza napoletana e i buoni auspici sul suo futuro.

Pronti?
«Prontissimi. Visto come sono rilassato?».

E anche felice: il ritorno, cioè la permanenza nel Napoli, il matrimonio in chiesa con la sua Nadica e ora questo viaggio di nozze-vacanza con la famiglia.

«Sì, è un momento in cui sono sereno e contento. Mi sto godendo i bimbi e mia moglie, il mare e il sole. E ho staccato completamente la spina del calcio».

 

Niente foto, autografi e domande selvagge?
«No, macché. Non ho incontrato tifosi napoletani, ma del resto queste spiagge non le conosce nessuno: io ci vengo spesso, sono a un passo da casa mia. Credo sia il posto ideale per rilassarsi».

E al Napoli non pensa mai?
«Sempre. Certo. Sono molto, molto felice di essere rimasto: l’avevo detto anche a Mazzarri, a fine stagione, che mi avrebbe fatto piacere restare. E così, quando mi hanno chiamato ci ho messo un attimo a decidere».

Cosa le hanno detto per convincerla?
«Sia il presidente De Laurentiis, sia Mazzarri e Bigon mi hanno confermato che il Napoli vuole continuare a crescere. Soprattutto dopo la vittoria della Coppa Italia».

Argomenti importanti.
«Sì, fondamentali per me: è vero che nella mia carriera ho vinto tanto, ma voglio continuare con la maglia azzurra. I tifosi lo meritano, sono meravigliosi: la festa per la Coppa Italia è indimenticabile, mamma mia… Non oso immaginare cosa accadrebbe, se arrivasse qualcos’altro».

Tipo?
«Lo scudetto. Io credo che con un paio di acquisti di valore ed esperienza sia possibile. Possiamo farcela: il Napoli è già forte e il gruppo è eccezionale. Ho vissuto Lazio e Inter, ma uno spogliatoio così unito non l’ho mai visto: quando ci mettiamo in testa una cosa, riusciamo sempre a raggiungere l’obiettivo. La Coppa Italia è l’esempio: dopo aver perso la Champions, la volevamo a ogni costo».

Vada per scudetto e ritorno immediato in Champions, allora.
«Eh, speriamo, magari. Ripeto, è la città a meritare queste gioie e questi palcoscenici. Il club ha voglia di crescere, il presidente e Mazzarri hanno tanta carica dentro».

E lei? Dopo la cessione di Lavezzi le toccheranno gli straordinari.
«Io ho tanta esperienza da mettere al servizio del gruppo. Tutto qua. Non sono il leader, è il gruppo a esserlo».

Quanto mancherà il Pocho?
«Molto. Lui è un grande. Un campione e anche una persona eccezionale: ci sono pochi giocatori come lui in giro. Napoli non deve avercela con Lavezzi, anzi: deve continuare a volergli bene».

Ha qualche consiglio per gli acquisti da dare?
«No, assolutamente. La società sa benissimo cosa fare. Posso solo ribadire che, con un paio di giocatori bravi e di esperienza possiamo puntare allo scudetto».

L’unico messaggio in bottiglia lanciato nel mar Egeo?
«Beh, una considerazione. Chiunque verrà dovrà avere il nostro stesso orgoglio: il Napoli è una grande squadra, importantissima, non una qualsiasi. Per indossare la maglia azzurra bisogna avere fierezza e un’immensa voglia di vincere. Bisogna capirlo e saperlo».

Il primo impegno ufficiale è in programma l’11 agosto a Pechino, in Supercoppa con la Juve. Lei ne ha già conquistate due, con Lazio e Inter…
«Daremo il massimo, come sempre, per vincere ancora».

Per l’appunto. Non fa che coniugare questo verbo.
«Ho firmato per tre anni, sono rimasto per questo e ci credo».

Sta sentendo i suoi compagni di squadra?
«Sì, qualche sms con Cannavaro e Inler. E poi ho fatto gli auguri a Dossena, che è diventato papà, e a tutti i ragazzi che in questi in giorni hanno festeggiato il compleanno».

Il 9 luglio si parte: raduno e ritiro a Dimaro. Si sta tenendo in forma?
«Altroché, i miei due figli mi fanno fare molta ginnastica! Non vedo l’ora di cominciare».

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