Scambio Cerci-Torres: realmente necessario?

Giallo risolto, anche in tempi piuttosto brevi, se consideriamo quanto una telenovela di calciomercato può durare.

Cerci Fonte cagliaricalcio.net
Alessio Cerci. Fonte cagliaricalcio.net

Eppure è ufficiale, Alessio Cerci lascia Madrid dopo appena sei mesi dal tanto contestato addio al Torino e Fernando Torres invece, a Madrid, o meglio a casa, ci ritorna. Scambio dai contorni polemici, con l’onnipresente ombra interista a monitorare l’operazione, con il rammarico di chi forse poteva fare di più, e che addirittura si potrebbe ritrovare nel bel mezzo di una problematica legale con gli spagnoli, per aver trattato con Cerci senza consenso.  Ma lo scambio Cerci-Torres sarà proficuo per entrambe le squadre? Se consideriamo il lato marketing dell’operazione, la risposta non può che essere positiva. Torres torna all’Atletico, che l’ha fatto diventare grande, e non importa se il niño da quattro anni a questa parte attraversa il momento peggiore della sua carriera, ciò che conta è il grande entusiasmo che il ritorno dello spagnolo classe ’84 porterà al Calderòn. Nuova occasione, dunque, piazza diversa, ma non così tanto. Entusiasmo, che anche Cerci porterà con sé e che cercherà di trasmettere al popolo rossonero, che con questo innesto ha tutto il diritto di credere nel terzo posto, anche con una certa prepotenza, dal momento che nonostante i sei mesi di quasi inattività si tratta di un giocatore all’altezza di grandi palcoscenici, e questa è l’ora di dimostrarlo. Non fa una piega, l’intreccio romantico, di due campioni che tornano a casa, ma che a dire il vero, un po’ tristemente, lo fanno perché di alternative non ce ne sono. Sì, perché essere costretti a cambiare di nuovo maglia, dopo pochi mesi, per evitare la panchina, non è certo un buon presupposto per dare vita ad una nuova avventura. Ma non è tutto. Tatticamente, questi giocatori, fanno davvero comodo a Milan ed Atletico? I fatti parlano da soli, almeno fin quando non li vedremo in azione. Il Cholo vorrebbe rilanciare la figura, ormai emotivamente a pezzi, di Torres, ma se davanti c’è Mandzukic che segna un gol ogni due partite, il nuovo cammino dello spagnolo parte in salita. Discorso analogo per Cerci; perché Inzaghi dovrebbe escludere El Shaarawi e/o Honda per dare spazio ad un altro esterno (ben 5 con Niang e Saponara)? Era davvero questo il reparto da rinforzare? In mezzo a tanti interrogativi, però, c’è una sola certezza, ovvero che non è un affare a titolo definitivo. I due attaccanti arrivano in prestito, che non è altro che un incentivo in più per tornare ad essere protagonisti dopo un periodo, più o meno lungo, di obbiettivi mai raggiunti.

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