La notte di Manchester si colora di blu: derby al City, United battuto per 2-1

Il monday night di Premier League è andato alla formazione di Roberto Mancini che si è imposta per 2-1 sul campo dei cugini vendicando così la sconfitta beffa dell’andata arrivata per mano di una punizione all’ultimo secondo di Van Persie su errore di Hart per il definitivo 2-3.

Roberto Mancini e Alex Ferguson (wikipedia.org - Roger Goraczniak;   wikipedia.org - Austin Osuide)
Roberto Mancini e Alex Ferguson (wikipedia.org – Roger Goraczniak; wikipedia.org – Austin Osuide)

Una bella prova quella del City, che grazie a questo successo ha accorciato a -12 sullo United (il titolo a sette gare dalla fine è comunque saldamente nelle mani dello United), ma soprattutto ha allungato a +7 sul Chelsea terzo in classifica, prossimo avversario proprio della squadra blu di Manchester nella semifinale di FA Cup di domenica prossima. Mancini ha scelto di giocarsi il derby sfruttando la velocità e la tecnica nel palleggio dei suoi uomini, proponendo il solo Tevez di punta, supportato da Milner, Silva e Nasri, con Yaya Tourè e Barry in mediana. Dall’altra parte Ferguson ha risposto con il tandem delle meraviglie Rooney-Van Persie, con ai lati Welbeck e Young e in mezzo al campo il duo d’esperienza Carrick-Giggs. Fin dalle prime battute il canovaccio tattico del match è stato abbastanza chiaro: City in totale controllo del pallone con scambi corti e precisi e United pronto a sfruttare gli eventuali spazi concessi dai cugini con micidiali e mortifere ripartenze. In sostanza Ferguson ha cercato di ripetere lo stesso leitmotiv della gara di andata dove grazie ad un paio di contropiedi ben orchestrati riuscì a portarsi al doppio vantaggio nel primo tempo, ma questa volta i suoi piani sono stati rovinati dalla buona tenuta difensiva dei ragazzi di Mancini, davvero attenti e ben messi in campo. A creare il primo pericolo della gara è stato un tiro-cross di Milner sul quale De Gea è intervenuto a mani aperte, mentre dall’altra parte ha risposto il solito Van Persie con un diagonale di sinistro terminato di poco a lato. La gara (giocata comunque con grande ritmo ed intensità da entrambe le squadre) ha poi vissuto un periodo di sostanziale equilibrio con poche occasioni da rete, eccetto un destro sbilenco di Nasri da buona posizione e un tiro a giro centrale di Milner terminato comodo tra le braccia di De Gea. E’ stato dunque il City a farsi preferire per palleggio e fluidità della manovra nella prima frazione, grazie ai continui tagli di Silva, Milner e Nasri bravi a buttarsi dentro sfruttando il movimento ad uscire di un positivo Carlos Tevez, anche se proprio nel finale lo United ha rischiato di passare in vantaggio con un’azione molto fortunosa di Rafael, che sbagliando il controllo in area su una sponda di Van Persie ha scheggiato la parte esterna del palo. La ripresa si è aperta con gli uomini di Mancini ancora più determinati e decisi nel fare la partita e tenere in mano il pallino del gioco. E così al 51° la loro voglia di dimostrare che i 15 punti di differenza in classifica siano quanto di più bugiardo esista al mondo è stata premiata dal meritato goal del vantaggio firmato da James Milner con un potente sinistro dal limite dopo un pallone recuperato da Barry in pressione su un lezioso Giggs. City dunque avanti meritatamente che dopo pochi minuti dal vantaggio ha avuto anche la chance di raddoppiare, ma Tevez in contropiede ha perso l’attimo per calciare a rete. Lo United dopo un momento di sbandamento ha però trovato la forza di reagire pervenendo in modo alquanto rocambolesco al goal del pareggio al minuto 59: sugli sviluppi di una punizione (a dir la verità molto contestata dai Citizens) dalla destra di Van Persie, la palla è giunta in area dove Hart ha mancato clamorosamente l’intervento permettendo a Jones di colpire sotto porta trovando la sfortunata deviazione di schiena di capitan Kompany per l’1-1. Pareggio beffardo quello degli uomini di Ferguson su un goal abbastanza fortuito che avrebbe potuto girare il match in favore dei Red Devils. Ma gli ospiti sono stati bravi e attenti nel riprendere fin da subito il comando delle operazioni, grazie anche alla mossa ordinata dalla panchina da Mancini che al 71° ha inserito Sergio Aguero per Nasri (vicino al goal poco prima di uscire con una girata volante terminata alta). Mai cambio fu più azzeccato perchè proprio l’attaccante argentino (rientrato di recente dopo l’infortunio che lo aveva tenuto fuori nell’ultimo mese) è stato infatti l’autore del goal partita al minuto 78: azione insistita del City con possesso palla perimetrale, passaggio di esterno di Tourè per il Kun che ricevuta palla al limite ha fintato il tiro, deragliato in diagonale portandosi a spasso un paio di difensori e infine scagliato un destro dal basso verso l’alto sul quale De Gea (suo ex compagno ai tempi dell’Atletico) non ha potuto opporre alcuna resistenza. Goal sensazionale del numero 16 in maglia celeste e meritatissimo 2-1 per i Citizens. Dopo la rete subita Ferguson ha provato a correggere (probabilmente con un pizzico di ritardo) l’assetto dei suoi togliendo gli impalpabili Welbeck e Rooney per Valencia e Hernandez, ma il City ha controllato agevolmente senza rischiare grossi problemi, con lo United capace solo di collezionare qualche corner e punizione. Nel finale, però, è arrivata l’unica nota negativa della gara per la formazione di Mancini con David Silva che si è fermato per un dolore al quadricipite della coscia, sostituito negli ultimi minuti da Lescott.
Giusto dunque il successo da parte del City campione in carica (migliore dal punto di vista tattico, messo in campo meglio da Mancini che ha ancora una volta dimostrato tutto il suo enorme valore nella sfida a distanza contro Ferguson), che sicuramente abdicherà, ma che lo fa con onore, dimostrando carattere e personalità dopo aver battuto i rivali cittadini in casa propria, con lo United che addirittura non perdeva in Premier da ben diciotto partite (precisamente dal 17 novembre scorso).  A fine gara, inoltre, è stato premiato come migliore in campo James Milner, autore oltre che del primo goal di una bella prestazione tutta corsa e sacrificio.

 

Francesco Tusi

Francesco Tusi

Amante del calcio, metafora più vera della vita in tutte le sue innumerevoli sfaccettature. Amante del mare, della sua vastità e della sua sconfinata bellezza.

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