Premier League, mai come adesso in quel di Manchester il ‘Blue’ prevale sul ‘Red’

Nell’antica filosofia cinese esiste un teoria, quella dello Yin e dello Yang. Ogni cosa, ogni concetto, è diviso tra lo Yin e lo Yang. Yin rappresenta ciò che è freddo, oscuro, umido e inerte, e Yang quel che è caldo, chiaro, secco e in movimento. Un esempio perfetto è il susseguirsi del giorno e della notte. Quando la notte è arrivata nel suo punto più oscuro, inevitabilmente inizia il processo inverso, che porta alla nascita di un  nuovo giorno, che a sua volta dopo aver raggiunto l’apice della sua ‘chiarezza’ inizia a tramutarsi nuovamente in oscurità. Stesso discorso applicabile ad una scalata in montagna, si sale finché non si arriva alla vetta (completo yang), dalla quale non si può fare altro che scendere (comincia lo yin).

Fonte immagine: Oldelpaso (Wikipedia)
Fonte immagine: Oldelpaso (Wikipedia)

Come si è detto, questa teoria è applicabile praticamente a qualsiasi cosa e/o concetto. E allora perché non applicarla anche al nostro sport preferito, cioè quello del calcio? Più nello specifico a quello che è successo stasera all’Old Trafford.

Nella Manchester calcistica è indubbio che ci siano due unità totalmente opposte: lo United e il City. Fino ad alcuni anni fa (per essere più precisi, parliamo delle ultime dieci stagioni) non c’erano dubbi che una delle due parti prevalesse quasi sistematicamente sull’altra. I Red Devils, sotto la guida di Sir Alex Ferguson, facevano incetta di trofei, raggiungendo l’apice massimo tra le stagioni 2007-08 e 2008-09, in cui arrivarono due scudetti (quelli numero 17 e 18), una Community Shield, una League Cup ma soprattutto una Champions League e un Mondiale per Club. Poi però, la teoria orientale ha iniziato ad essere applicata anche a questo caso. Ed ecco, dopo una lunga fase Yang, il lento inizio della fase Yin per il Manchester United, che dal 2009-10 al 2012-13 ha diminuito sensibilmente la quantità di trofei vinti, conquistando ‘solo’ due scudetti e due Community Shield. Alla fine la fase Yin è arrivata al suo culmine in questa stagione, coi Red Devils che a poche giornate dal termine si trovano al settimo posto.

Ma passiamo all’altra parte. Negli anni d’oro dello United, il City attraversava un momento non proprio brillante, di fatto non vinceva praticamente nulla. Cosa combinava esattamente nelle due stagioni (2007-08, 2008-09) in cui gli uomini Ferguson alzavano praticamente tutti i trofei calcistici esistenti? Semplicemente una nona e una decima posizione in classifica, con ‘zero tituli’ per dirla alla Mourinho. Ma (guarda caso) nel momento in cui aveva inizio la fase Yin per i cugini, dalle parti del City of Manchester Stadium (e a partire dalla stagione 2011-12 da quelle dell’Ethiad Stadium) si iniziava ad intravedere una luce alla fine del tunnel, materialmente tradotta in una FA Cup conquistata al termine della stagione 2010-11. L’anno dopo invece, arrivava una gioia più grande: il terzo scudetto nella storia dei Citizens. Vuoi vedere che quello era l’inizio della fase Yang?! Ma come è ben risaputo nel Mondo del calcio non esistono regole precise, e infatti l’anno dopo furono i Red Devils a vincere lo scudetto, coi Citizens comunque secondi. Insomma una breve fase di Yang per i cugini, a dimostrare che nemmeno una teoria quasi perfetta come quella di cui stiamo parlando ha le sue eccezioni. Parliamo di eccezione perché nella stagione successiva, cioè questa, la fase calante del Manchester United ha avuto il suo culmine, mentre quella crescente del City ha continuato a svilupparsi.

La dimostrazione di questo ‘passaggio definitivo di consegne’ si è avuta, come abbiamo detto, in questa stagione. A settembre del 2013 tra le mura amiche il City batteva i cugini con un sonoro 4-1. Ma lo 0-3 all’Old Trafford di stasera, che ha relegato lo  United al settimo posto e quindi momentaneamente fuori da qualsiasi competizione europea, e che ha portato i Citizens a -3 dal Chelsea primo con due partite in meno rispetto ai Londinesi, è la dimostrazione che la teoria elaborata dai filosofi cinesi moltissimi secoli fa ha le sue applicazioni pratiche ancora oggi. Lo United, dopo 20 e passa anni di successi in qualsiasi competizione e posizioni in classifica sempre altissime, quest’anno potrebbe (usiamo il condizionale perché ancora non è stato deciso nulla) ritrovarsi a non qualificarsi nemmeno per l’Europa League. Mentre il  City, dopo 20 e passa anni di delusioni (tra il 1995 e il 2002 la squadra è retrocessa più di una volta nella Serie B inglese, addirittura la stagione 1998-99 i Citizens la giocarono in Second Division, insomma l’equivalente della Lega Pro italiana) sta tornando pian piano alla ribalta (esatto, è nella fase Yang) e quest’anno punta forte alla vittoria del quarto scudetto, per poi sperare in qualche successo al di fuori dei confini nazionali nelle stagioni a venire. Il potenziale c’è, e anche l’infallibile teoria orientale sembra essere dalla parte del Manchester City. Insomma dopo un inizio promettente della fase Yang, non resta che aspettare il culmine di quest’ultima. Poi però pian piano ricomincerà la fase Yin. E così via.

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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