Champions League, Morata spiega: “Non ho fatto fatica a non esultare contro il Real”

Alvaro Morata affida a Canal+ le proprie emozioni per la conquista della finale di Champions League.

Alvaro Morata (Fonte: Suppachy, wikimedia.org)
Alvaro Morata (Fonte: Suppachy, wikimedia.org)

 

L’attaccante della Juventus spiega, per prima cosa, per quale motivo non ha voluto esultare dopo i gol al Real Madrid, sua ex squadra: “Entrando in campo tanto a Torino come al Bernabeu ho avuto la sensazione che fosse un allenamento, ho dovuto fare uno sforzo extra per concentrarmi rapidamente, la sensazione era molto stranaNon ho fatto alcuna fatica a non festeggiare i goal sia a Torino che al Bernabeu. Non li ho celebrati e non lo farei nemmeno se mi capitasse altre mille volte. Ovvio che ho vissuto una situazione strana, perché dentro di me ho sentito una grande emozione perché il goal dell’1-1 è stato importantissimo però allo stesso tempo avevo un sentimento agrodolce, particolare. Per me è stato difficile giocare queste due partite e questi sono i goal più dolorosi che ho segnato. Ci tengo a ringraziare i tifosi del Madrid che mi hanno sempre appoggiato e magari avessi potuto far gol a un’altra squadra. Però purtroppo il calcio e la vita sono così”.

Morata spiega però che, se dovesse arrivare un gol in finale, contro il Barcellona, il suo atteggiamento sarà certamente diverso: “Abbiamo lottato tantissimo per arrivare fin qui, e la storia non è finita: ora vogliamo vincere la finale della Champions. I  miei ex compagni mi hanno augurato tutta la fortuna possibile, vogliono che vinciamo noi, sono amici veri. E per fortuna a livello emotivo la finale sarà molto diversa da quanto ho vissuto nelle semi. Il Barça è una grande squadra ma lo stesso vale per noi, dovremo lavorare tanto ma non ci sono dubbi sul fatto che possiamo continuare a sognare. In una gara secca non ci sono favoriti”.

Infine, l’attaccante parla del suo futuro che lo vedrà legato alla Juventus ancora a lungo: “Ho dovuto ingoiare tante critiche, ho sentito tanta gente dire che ero un pazzo ad andar via però mio padre, mia madre, il mio agente mi dicevano che potevo aver successo lontano dal Madrid e avevano ragione. Anche a Torino ho vissuto momenti complicati però il calcio, che tante volte è ingiusto, sa anche renderti molto felice. Pensare adesso ad un ritorno a Madrid rappresenterebbe una mancanza di rispetto nei confronti della Juventus“.

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