Il personaggio della settimana Champions League: Lionel Messi (Barcellona)

Molti i giocatori che in questa lunga serie di ottavi di Champions League sono saliti alla ribalta della cronaca.

Messi - Fonte: Flickr - Autore: prismatico

Lo strepitoso Gomez che ha affossato il Basilea con una quaterna, Drogba, che nel bene (gol e prestazione)  e nel male (furbate non degne di un campione come lui)  ha condotto i blues ad una strepitosa rimonta contro il Napoli, passando per il portiere greco dell’Apoel Nicosia Dionisis Chiotis che ha chiuso la porta al Lione, regalando ai calci di rigore uno storico passaggio ai quarti di finale per la squadra cipriota.  Ma l’eroe indiscusso è il fenomeno argentino Lionel Messi, capace di ascrivere a suo nome l’ennesimo record stagionale: con i 5 gol rifilati al Leverkusen è diventato il primo ed unico giocatore nella storia della champions league capace di tale impresa. La storia di Lionel Messi ha dell’incredibile: nato a Rosario nel 1987, con lontane origine italiane, all’età di 12 anni gli viene diagnosticata una forma di ipopituitarismo (deficienza di secrezione di somatropina). Il River Plate mostra interesse nei suoi confronti, ma non ha abbastanza denaro per pagargli le cure necessarie e il trasferimento dal Newell’s Old Boys. È quindi il Barcellona, attraverso il direttore sportivo Carles Rexach, ad interessarsi al suo talento dopo averlo visto giocare e ad assicurarsi le prestazioni sportive del ragazzo, rendendosi disponibile a pagargli le cure qualora si fosse trasferito in Spagna. La pulce, come viene soprannominato per via della sua struttura fisica (alto 1.69 e baricentro basso), si aggrega alle giovanili del Barca. Nel 2002 sostenne un provino col Como, ma la società allora di Preziosi lo scarta. Esordisce con la maglietta del Barcellona il 13 Novembre 2003 contro il Porto. La prima stagione da protagonista è quella 2005/2006 nella quale segna 6 reti in 17 partite ed uno in champions. Le sue vittime sono già illustri: Real Madrid in campionato e Chelsea in Europa. Nel 2006/2007 viene condizionato da un grave infortunio che lo tiene ai box praticamente fino a febbraio. Nonostante ciò realizza 14 gol nella liga (11 nelle ultime 13 partite), arriva terzo nella classifica del pallone d’oro 2007 e secondo in quella del FIFA World Player. Nella stagione 2007/2008 gioca 40 gare ufficiali segnando 16 reti. Dalla stagione 2008/2009, con la cessione da parte del Barca di Ronaldinho al Milan, si prende la maglia numero 10 e comincia  fare il fenomeno a livelli altissimi: 38 reti in 51 presenze stagionali (23  Liga, 9 in Champions 6 in Coppa del Rey), vince campionato, coppa del Re, Champions League (nella finale di Roma contro il Manchester UTD suo il 2-0) di cui è anche miglior realizzatore. Nella stagione 2009/2010 vince insieme al Barca il titolo di Campione del Mondo per Club, Supercoppa Europea e di Lega, e la Liga.  Capocannoniere della Liga con 34 gol in 35 partite, capocannoniere della Champions con 8 gol. Alla fine saranno 47 gol in 53 partite ufficiali. Nel 2010/2011 segna 53 gol in 55 partite, vince la Liga, la Champions League di nuovo in finale col Manchester, ed il mondiale per club. Nella stagione attuale le sue medie realizzative sono mostruose: 50 gol in 43 presenze, già 12 gol in champions, altri record stanno per essere sgretolati. Dal punto di vista personale ha già vinto 3 palloni d’oro FIFA consecutivi (2009-2010-2011), è miglior calciatore argentino del 2005 e ininterrottamente dal 2007 ad oggi, 3 volte capocannoniere della Champions League. La sua bacheca col Barca recita: 5 campionati, 5 supercoppe di Spagna, 1 coppa di Spagna, 3 champions league, 2 mondiali per club, due supercoppe europee. Tutti questi numeri e queste statistiche per celebrare un grandissimo campione che ancora venticinquenne ha già sgretolato tanti record, e tantissimi altri se ne prepara ad abbattere. Un talento destinato ad essere il giocatore più vincente della storia, probabilmente il più forte, fiumi di inchiostro e paragoni si sprecano ogni giorno a tal proposito. 

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