La Sfida si ripete

“Ed eccoci ad Atene, insieme al Barcellona del ‘profeta del gol’ Johan Cruijff: tutti avevan pronosticato questa finale, ed eccoci qua.
Noi siam stati tacciati di estremo difensivismo, beh, siamo italiani no?
E loro sono i fautori dello spagnoleggiante calcio spettacolo, palla a terra dribbling e fantasia: d’altronde son guidati dal principale interprete del calcio totale olandese, cosa ci si può aspettare?
Eppure fino a qualche anno fa, era il Milan la squadra-spettacolo, altro che!
La gente se le sogna ancora la notte le azioni del trio olandese…

Massaro a inizio carriera

Ieri sera il “Pelè bianco” ha detto che senza Franco e Billy, la partita per loro sarebbe stata in discesa, e per quanto il pallone sia pur sempre rotondo, devo ammettere che non averli lì dietro mi spaventa.
Oramai ogni discorso è inutile però, siam qui, appena entrati in campo, ho la palla davanti, l’arbitro mette il fischietto in bocca, si comincia: tocco la palla a Dejan, la partitissima contro il ‘dream team’ è cominciata.
I minuti passano, loro inizialmente sembrano più pericolosi, si sentono un po’ le assenze lì dietro, ma la gara è equilibrata, ce la giochiamo, alla faccia di chi pensava che ci saremmo chiusi in difesa…
Tento un tiro di sinistro, ma troppo centrale…e poi succede: il ‘genio’ si inventa la giocata.
Dejan si incunea dal lato destro dell’area di rigore, allunga la palla, e la tocca verso il centro dove trova me che seguendo l’azione son arrivato appena in tempo e la impatto di sinistro: è gol.
Loro vanno in confusione e noi facciamo la partita, siamo in vantaggio è vero, ma ancora la partita è lunga…
Arriviamo ai minuti di recupero, Roberto si invola, percorre la linea di fondo palla al piede, entra in area, mi appoggia il pallone e col sinistro la metto nell’angolo lontano: ora son due i gol, e posso tornare nuovamente sotto la curva a esultare!
L’intervallo non placa la nostra fame, abbiam voglia di dimostrare cosa sappiamo fare, e il calcio che sappiam giocare.
Rientriamo in campo, il Barcellona fraseggia, io e Dejan pressiamo, ruba palla sulla destra al terzino e mi avvicino a lui per aiutarlo ma…è inutile: lui fa rimbalzare due volte il pallone e calcia di sinistro, un piattone che si infila in rete alle spalle di Zubizarreta.
Oramai la partita è in discesa, la coppa è nostra: e c’è il tempo al 58′ di assistere al gol di Marcel, il ‘medianaccio dai piedi imbarazzanti’ come l’aveva definito Cruijff.
La partita termina, Don fischia, è finita: abbiam battuto il dream team per 4 a 0, alla faccia di chi ci definiva ‘catenacciari’!”.

Io la racconterei così al posto suo, anche se non sono immaginabili le emozioni che prova colui che fa una doppietta in finale di Coppa dei Campioni contro gli “invincibili”…
Ora nuovamente, il destino ha fatto in modo di far incontrare queste due grandi squadre, per un doppio confronto che sa tanto di corsi e ricorsi storici: Daniele Massaro, il numero 11 di quel Milan, non ci sarà: ma indubbiamente il sottoscritto, come tanti altri appassionati di bel calcio, assisterà alla partita con la stessa passione.

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