A tutta tattica – Fiorentina, a metà strada tra il vecchio e il nuovo

Questa settimana, eccezionalmente di mercoledì, eccezionalmente per la Tim Cup, siamo di nuovo qui a parlare di tattica, cari amici.

La squadra che è finita sotto la nostra lente è la Fiorentina, una nobile del nostro calcio, che dalla Serie C ha risalito la china, fino alla quasi qualificazione agli ottavi di Champions. La dirigenza però avrebbe dovuto accorgersi prima che il ciclo di Prandelli era finito e che era necessario sostituirlo con un allenatore diverso da Mihajlovic. Delio Rossi ha il “phisique du rol” energico e competente. In questa stagione deve trovare la quadratura del cerchio, dando un gioco e un’identità alla squadra. In seguito, con gli aggiustamenti del mercato, Corvino saprà fornire al suo allenatore una squadra per giocarsi l’Europa.

Per arrivare a risultati soddisfacenti, bisogna sempre lavorare molto e passare attraverso diverse sconfitte. In questo quadro si inserisce la sconfitta di stasera all’ Olimpico con la Roma per 3 a 0.

 

Per la seconda partita consecutiva, Delio Rossi presenta una Fiorentina schierata con i 3-5-2. Contro il Novara era andata bene, con la Roma ieri sera no.

Difesa: L’unico cambiamento rispetto alla formazione del campionato è il secondo portiere Neto (che ha preso due gol sotto le gambe). Davanti a lui Camporese, Natali e Nastasic hanno fatto un pò di confusione. Non sono interpreti di primissimo livello, si sono fatti infilare dalla freschezza di Lamela e Borini.

 

Centrocampo: Linea a 5 per cercar di non far giocare la Roma e per cercare le ripartenze veloci su Jovetic. Il mediano di copertura, messo in marcatura stretta su Totti, è stato Salifu. Giocatore di 19 anni, proveniente dalle giovanili, Delio Rossi lo sta lanciando, nella speranza di trovare gente di sostanza in un organico buono ma con molte lacune. Accanto a lui, Montolivo e Bherami, che avrebbero dovuto fornire quantità e qualità in avanti. Le cose hanno funzionato per la prima mezzora, poi la Roma ha preso come suo solito il pallino del gioco e il centrocampo viola ha arrancato. Infine gli esterni: Rossi ha scelto inizialmente Pasqual e Cassani, due terzini di esperienza, preferendo quindi un atteggiamento prudente. Tuttavia, il modulo scelto richiede un certa spregiudicatezza da parte degli esterni, che devono penetrar e in area e confondere la difesa avversaria. Per fare questo però ci vuole tempo e questa era la seconda partita con il 3-5-2.

 

Attacco: alla nuova Fiorentina servono attaccanti di movimento; Ljajic e Jovetic sono gli attuali titolari, in attesa di novità dal mercato. Malino la prestazione di Ljajic, nervoso ed impreciso; ha mostrato tutti i limiti dell’età e dell’inesperienza; molto meglio Jovetic, capitano per l’occasione. Si sbatte e, nella prima buona mezzora della Fiorentina, concede lampi di classe. Ci fosse lui nella Roma, al posto del poco incisivo Bojan, l’attacco dei giallorossi sarebbe stellare.

 

La Fiorentina ha una buona società alle spalle. Vero è che i Della Valle, riscontrate le difficoltà di investimento nella famosa “cittadella viola”, hanno un pò tirato i remi in barca. Eppure vale la pena insistere, perché con 3-4 giocatori nuovi e un bel pò di entusiasmo, la squadra può rilanciarsi. A condizione di trattenere l’elemento di maggior valore, quello più incisivo: Jovetic.

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