La guerra dei telecronisti con la scintilla di Bragagna: “Caressa per il nuoto è un insulto all’olimpismo”

«Il caressismo non è giornalismo. È raccontare una partita in maniera folkloristica, usare la stessa enfasi per il gol che fa vincere l’Italia ai Mondiali e per il gol del sette a uno dell’Inter contro l’ultima squadra di serie A. Quando guardo una partita, a me la voce di un piazzista non interessa. Non puoi chiamare Fabio Caressa a commentare le gare di nuoto solo perché è famoso, è un insulto all’olimpismo», parola di Franco Bragagna, nota voce RAI di atletica leggera e sci di fondo, che lancia qualche provocazione un po’ troppo accentuata per le prossime Olimpiadi.

Fonte immagine: Mikijuve - wikipedia.org
Già nel corso della telecronaca del Golden Gala 2012 aveva tirato delle frecciatine a Sky, che trasmetterà tutti i giochi di Londra («la tv della finta pelle», ossia di plastica, con riferimento a come alcuni chiamano il cloruro di polivinile, uno dei rivestimenti plastici più diffusi al mondo, «sky» appunto), ricordando poi che anche la RAI, la stessa finita sul patibolo mediatico per il servizio fornito agli Europei (clicca qui per leggere), avrà l’onore di trasmettere parte della manifestazione, prima di rilasciare un’intervista al sito TvBlog nella quale se l’è presa con il succitato Caressa.

Quest’ultimo non ha mancato però di rispondere tramite il Corriere della Sera. Prima criticatore (clicca qui per leggere), ora criticato: «Sono onesto, Bragagna lo sento da sempre, da quando sono adolescente, e sempre con grande piacere. Io sono orgoglioso se esiste un caressismo, vuol dire che è un modo di fare telecronaca riconosciuto. Il caressismo – se c’è – è riuscire a trasferire l’emozione che si vive sul campo a casa». Caressa spiega che il suo sia un lavoro certosino: «Mi sono rivisto pure i Trials russi e riassumo tutto quello che trovo sulla carta stampata, l’unico problema è sui cinesi, per la difficoltà della traduzione. Non mi azzarderò a fare commenti tecnici, nella nostra squadra ho al fianco due espertissimi, una highlander delle piscine come Cristina Chiuso che sulla velocità è stata una grande. E poi uno come Massimiliano Rosolino che è anche bravo a comunicare le cose che vuole dire, parla un ottimo italiano, è divertente e simpatico, e pure tecnicissimo, è uno che doveva andare all’Olimpiade».

Per Caressa i tempi son cambiati: «Bisogna ristudiare il ritmo di telecronaca, mentre quella del calcio è continuata per 90 minuti, nel nuoto passi da competizioni di 22 secondi e rotti ai 14-15 minuti: diverse gare propongono ritmi diversi». Ma Caressa quanto sa di nuoto? Alla domanda su quanto sia profonda la piscina olimpica, ha risposto «Vado a occhio, sarà 1 metro e 60 (sono due, ndr)», mentre sui record dei 100 stile libero maschile e femminile «Il miglior tempo dell’anno è Magnussen… il record è di Cielo mi sa, nei 200 femminili lo so… (la Pellegrini, ndr)». Il telecronista ha anche nuotato: «Da ragazzino, a 10 anni, ho fatto sette gare. Che comunque è più di quanto mai abbia fatto nel calcio».

4 pensieri riguardo “La guerra dei telecronisti con la scintilla di Bragagna: “Caressa per il nuoto è un insulto all’olimpismo”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy