Esclusiva-Ciro Ginestra: “Lotteremo fino alla fine per i Play-off”

L’attaccante del Sorrento Ciro Ginestra ha concesso un’intervista in esclusiva a Soccermagazine.it analizzando la stagione del Sorrento e soffermandosi su numerose problematiche relative al mondo del calcio.

 

Durante la tua lunga carriera hai indossato la maglia di molte squadre, a quale sei rimasto più affezionato?

“Nella mia carriera mi sono trovato bene in tutte le piazze dove ho giocato. Se devo sceglierne una allora scelgo Padova, con la squadra veneta ho stabilito il mio record di gol in un campionato, ben 24”.

 

Hai segnato tantissime reti durante la tua fantastica carriera, qual’è il gol secondo te più bello e perchè?

“Crotone–Gallipoli, scontro diretto per la promozione in B. Eravamo in svantaggio e al limite dell’aria di rigore mi arriva un pallone che di contro balzo spedisco alle spalle del portiere. Gol spettacolare e vittoria decisiva per il campionato”.
 
–Quale compagno di squadra, sia giovane che meno giovane, ti ha sorpreso in positivo?

“Fabrizio Miccoli ai tempi della Ternana, è senza dubbio il calciatore più forte con il quale ho giocato: era un campione in tutti i sensi e la sua carriera ne è testimone”.
 
Il Sorrento riuscirà a spuntarla nella corsa play-off? Qual’è l’avversaria secondo te più agguerrita?

“Noi lavoriamo sodo e siamo consapevoli di dover lottare fino alla fine per conquistarli. Bisogna fare più punti possibile e centrare tutti insieme l’obiettivo che siamo prefissati. Il Benevento è senza dubbio l’avversaria più temibile anche per il calendario che ha davanti”.
 
Qual’è il tuo rapporto con mister Ruotolo?

“Ottimo, il mister è un combattente e ci trasmette la giusta carica per affrontare gli avversari. Ha dato una scossa positiva all’ambiente e speriamo che insieme riusciamo a raggiungere quello che tutti ci auguriamo”.
 
–Demetrio Albertini ha paventato l’ipotesi di trasformare le serie minori in campionati di calcio in cui si sfidano le squadre “primavera” dei club di A, saresti d’accordo a questo tipo di rivoluzione?

“Io non sono d’accordo, nelle serie minori ci sono molti professionisti che meritano di avere una chance per realizzare il sogno di ognuno di noi, giocare a calcio e arrivare più in alto è possibile. In questo modo si lascerebbero a casa molti ragazzi e si metterebbero in difficoltà molte famiglie”.
 
Quando la tua carriera volgerà al termine hai intenzione di rimanere nel mondo del calcio? Se si in che ruolo?

“Spero di giocare ancora per molti anni, mi diverto ancora tantissimo. Poi una volta tolto gli scarpini, vorrei provare a fare l’allenatore, stare in campo mi piace troppo. Ho avuto tanti tecnici con grandi doti umane e tecniche se riuscirò a carpire un segreto da ognuno, potrei giocarmi quest’opportunità. Gente come Novellino, Spalletti e Giannini sono stati dei maestri importanti”.

 

Qual’è il tuo rapporto con la città di Sorrento?

“Meraviglioso. Insieme alla mia famiglia ci siamo integrati benissimo. Poi io sono campano di Pozzuoli, mi ritrovo per la prima volta a giocare nella mia terra e questo è senza dubbio d’aiuto”.

 

La tragica scomparsa di Morosini ha creato molti interrogativi nei tifosi, tu da calciatore cosa pensi ci sia bisogno di fare per evitare simili fatalità?

“E’ stata una tragica fatalità che ci ha scossi profondamente, io poi avevo avuto anche modo di apprezzare di persona le doti umane di un ragazzo solare e cordiale come Piermario. Poteva accadere ovunque, il campo gli ha dato una risonanza maggiore. Credo che l’unica arma che si può impiegare, sia la prevenzione”.
 
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