Insigne, il Napoli e il progetto-giovani: perchè non si punta su di lui?

Un Napoli tutto da costruire e quindi da giudicare quello che s’appresta ad allenare Rafa Benitez. Infatti il club di Aurelio De Laurentiis con l’avvento del tecnico spagnolo ha attuato una vera e propria rivoluzione sventrando, in parte, la squadra arrivata solo 3 mesi fa al secondo posto in campionato, dietro la Juventus schiacciasassi.

Fonte: Danilo Rossetti
Fonte: Danilo Rossetti

Dopo l’ufficialità imminente del passaggio di Edinson Cavani al PSG, il mercato azzurro sarà pronto a scatenarsi. Si, perché dopo l’arrivo di Dries Mertens dal PSV in queste ore saranno ufficializzati Josè Maria Callejòn e Rafael Cabral Barbosa. Giovani, compatibili con l’identikit tracciato da Benitez, che ha bisogno di giocatori funzionali al suo caro e pluri-vittorioso, con Chelsea e Liverpool, 4-2-3-1. Ma a questo punto è lecito domandarsi quale sarà il ruolo in questo Napoli del talentino di Frattamaggiore, Lorenzo Insigne. Dopo le meritate vacanze dopo le fatiche dell’Europeo Under-21 troverà ad attenderlo tre nuovi compagni, che vorranno a tutti i costi soffiargli il posto da titolare. E da qui nasce la domanda che ci poniamo: perché il Napoli non vuole puntare su Lorenzo Insigne? Nonostante le parole di stima espresse più di una volta dal neo-tecnico spagnolo nel confronti del numero 24 azzurro, sembra che si prospetti un’altra stagione da vicario per lui. Come mai la squadra azzurra, tanto affezionata al progetto-giovani, “rubatogli” anche dal Milan per far riequilibrare i bilanci, non punta sul talento più puro del calcio italiano, che ha fatto sfracelli con i propri pari età all’Europeo di categoria, seppur a mezzo servizio visto l’infortunio subìto contro i padroni di casa? È una vecchia storia, che crea tantissime polemiche, quella che in Italia non si sfruttano i propri talenti, almeno fra le prime 6 della classe. In passato è capitato raramente: l’Inter lanciò un giovanissimo Mario Balotelli, il Milan ha puntato forte su Stephan El Shaarawy dopo la cessione di Zlatan Ibrahimovic, proprio alla squadra della capitale francese. Sembra quasi un deja-vu: ceduto il fuoriclasse, non potrebbe il giovane prendere in mano le redini della squadra? Ai posteri l’ardua sentenza…

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