Serbia-Italia 1-1: azzurri ancora imbattuti nel girone

Belgrado, stadio Maracanà: Serbia-Italia era una partita che doveva richiamare i ricordi di Genova e di Ivan Bogdanov, ma questa sera, in un’atmosfera più tranquilla del previsto, è stata più la noia che il frastuono ad invadere il campo.

Fonte immagine: ViolaChannel
La Serbia di Stankovic e Krasic, alla ricerca di punti preziosi per arrivare agli spareggi di Euro 2012, ha finito infatti col rimanere impantana di fronte a Cassano & co, vedendo allontanarsi così sempre di più il pass per Polonia ed Ucraina, soprattutto in considerazione della vittoria dell’Estonia sull’Irlanda.
Gli azzurri partono egregiamente; Buffon manca invero la presa sulla prima conclusione avversaria, ma è dall’estremo difensore della Juve che parte l’azione destinata a cambiare subito volto al match: Cassano, ricevuto il pallone a ridosso dell’area, scambia bene con Rossi, che girandosi in un fazzoletto di terreno riesce a vedere e a servire intelligentemente Marchisio in corsa, pronto a bucare Jorgacevic con un tocco leggero di destro che vale la prima rete in nazionale, tanto sognata ed invocata proprio negli ultimi giorni. Dopo 54 secondi, dunque, l’Italia è già in vantaggio e sembra scacciare tutte le paure legate a questo match.
La Serbia, invogliata a vincere per avvicinarsi alla qualificazione, tenta la reazione, ma il gioco è spesso sporco ed inconcludente. Gli spazi concessi dai padroni di casa nei primi minuti consentono finanche ai nostri di sfiorare il raddoppio: Rossi, pescato all’8′ da un preciso lancio di Fantantonio, viene però murato dal portiere a distanza ravvicinata.
L’andamento del match è sostanzialmente a favore dell’Italia, benchè la retroguardia non lasci trasparire grandi sicurezze: Bonucci appare quasi sempre in affanno, mentre Chiellini, come risaputo riadattato al ruolo di terzino mancino per quest’occasione, da l’impressione di volersi sforzare ad adempiere ai nuovi vecchi compiti pur di seguire le direttive del mister. I serbi, anch’essi tutt’altro che brillanti, tardano un pò ad approfittarne, soprattutto perchè Krasic tende a sciupare, ma riescono comunque a riagguantare il risultato al 26′: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la conclusione da fuori di Tosic viene infatti ribattuta in rete da Ivanovic, che da terra riesce a deviare il pallone quanto basta per ingannare Buffon, già tuffatosi sul lato opposto.
E’ in questo frangente del match che cambia l’inerzia dello stesso: la pressione sui portatori di palla, richiesta da Prandelli ai suoi uomini alla vigilia della partita, viene applicata invece dai serbi sugli azzurri, che sono costretti a giocare sempre in orizzontale.
Nella ripresa, il leitmotiv assunto dalla gara è destinato quindi a rimanere invariato: Cassano tenta invano di accendere la lampadina in avanti, per poi lasciare spazio ad un impotente Giovinco, mentre Montolivo, che fatica a trovare la posizione (come al solito, quando l’ex capitano viola veste l’azzurro) gira a vuoto. Stankovic ed i suoi, dal canto loro, alzano invece il baricentro, ma la pochezza tecnica dei padroni di casa non è comunque abbastanza per avere ragione del pacchetto difensivo nostrano; solo Kolarov spaventa Buffon su punizione. L’unica vera occasione per l’Italia nel secondo tempo, escludendo le velleitarie conclusioni dalla distanza di Cassano e Pirlo, capita fra i piedi dello stesso Montolivo, ma il centrocampista serve “mister nessuno” sulla sinistra invece di provare il tiro in porta. L’ultimo guizzo azzurro spetta quindi a Giovinco, ma la “Formica Atomica” viene fermata da Rajkovic nei pressi dell’area piccola.
Insomma, il triplice fischio del signor Proença sancisce la conclusione di un incontro ben poco vivace ed esaltante, dal quale l’Italia coglie l’unico esito di aver evitato la sconfitta ed aver dunque proseguito la lunga serie di risultati utili. Il gioco, le geometrie e le manovre espresse non convincono però nemmeno il mister Prandelli. La possibilità di assistere a qualche esperimento da qui in avanti c’è tutta. Per il momento, però, rimane solo da chiudere degnamente questa fase di qualificazioni e cercare un’ultima prova di carattere tra le mura amiche, contro l’Irlanda. Poi, dai prossimi mesi si comincerà a fare sul serio.

SERBIA-ITALIA 1-1
Serbia (4-2-3-1): Jorgacevic; Ivanovic, Rajkovic, Subotic, Kolarov; Stankovic (42′ st Jovanovic), Fejsa (1′ st Petrovic); Krasic (31′ st Zigic), Ninkovic, Tosic; Pantelic. A disp.: Kahriman, Tomovic, Milijas, Simic. All.: Petrovic
Italia (4-3-1-2): Buffon; Maggio, Barzagli, Bonucci, Chiellini; De Rossi, Pirlo, Marchisio (25′ st Nocerino); Montolivo (37′ st Aquilani); Cassano (22′ st Giovinco), G.Rossi. A disp.: Sirigu, Astori, Cassani, Osvaldo. All.: Prandelli
Arbitro: Pedro Proença (Portogallo)
Marcatori: 1′ Marchisio (I); 26′ Ivanovic (S)
Ammoniti: Ivanovic, Stankovic, Zigic (S)

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