Zambrotta, Mondiale e Milan dopo “Una vita da terzino”

Dopo “Una vita da terzino”, come il titolo del suo libro, una vita da scrittore.

Fonte: Paul Blank, www.postproduktie.nl
Fonte: Paul Blank, www.postproduktie.nl

Gianluca Zambrotta, ha presentato oggi il suo primo lavoro cartaceo e tuttomercatoweb.com ne ha approfittato per fargli qualche domanda sul Mondiale brasiliano e sulla situazione di una delle sue ex squadre: il Milan. Ecco le sue parole:

Più facile scendere in campo o scrivere un libro?
scendere in campo mi viene molto più facile. Scrivere è stato divertente, anche se in tempi brevi. Mi è piaciuto molto, è stata una bella esperienza. Ho raccontato tanti episodi della mia avventura professionale, sia dentro che fuori dal campo“.

Che italia mi aspetto al Mondiale?
“Anche nel libro parlo della maglia azzurra, con i tre Mondiali e i tre Europei che ho giocato. Ovviamente il focus principale è sul Mondiale del 2006. Quello che posso fare adesso è solo un grosso in bocca al lupo ai ragazzi e al ct Prandelli. Non sarà facile, ma l’Italia ha le qualità per arrivare fra le prime otto. Il Mondiale è sempre un torneo a se, molto diverso dagli altri”.
Chi temo di più nel girone degli azzurri fra Inghilterra, Uruguay e Costa Rica?
“Ripeto il Mondiale è una situazione particolare. Anche gli avversari che sulla carta sembrano più deboli ti danno filo da torcere. Ovviamente alla vigilia è l’Inghilterra l’avversario più importante”.

Chi potrebbe essere il mio erede?
Facendo riferimento sempre ai convocati di Prandelli, Abate e De Sciglio sono giocatori promettenti che hanno tanta voglia e mi auguro che possano vincere un trofeo importante con la Nazionale come ho fatto io“.

Cosa le hanno dato le esperienze a Juventus, Barcellona e Milan?
Ogni squadra mi ha dato qualcosa di diverso. Sono cresciuto con il Como, con il Bari ho fatto il mio esordio in Serie A, mentre con la Juventus sono diventato qualcuno. Al Barça sono, invece, maturato come uomo e al Milan ho concluso una carriera bellissima. Infine c’è anche il Chiasso che mi ha dato l’opportunità di diventare allenatore“.

Si è chiuso da poco il campionato. Un bilancio della stagione del Milan.
E’ stata un’annata particolare, difficile per la società, i giocatori e i tifosi. Alla fine però si è conclusa meglio di quanto ci si attendeva. Le difficoltà non sono mancate e la società adesso dovrà capire chi sarà il nuovo tecnico, Seedorf o meno, per poi ripartire“.

Come va la sua esperienza nei panni del tecnico?
Bene. Con il Chiasso ho raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissato, ovvero la salvezza. Meglio di così non poteva andare. Vediamo cosa accadrà il prossimo anno, ancora non ho parlato con la società per capire cosa fare in futuro“.

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