Le Stati(calci)stiche: C’è poco da stare Allegri

Arrivò così la fine dell’esperienza di Massimiliano Allegri alla guida del Milan.

Massimiliano Allegri Fonte: cagliaricalcio.net
Massimiliano Allegri Fonte: cagliaricalcio.net

La dirigenza rossonera non ha retto l’ennesimo falso della squadra uscita sconfitta dal Mapei Stadium. Sono 17 i punti persi dai milanisti in gare in cui erano andati inizialmente in vantaggio.

 

Il mister livornese giunge così alla sua settima sconfitta in questo campionato, tre in più rispetto al primo anno che lo vide subito vincitore dello scudetto. Eppure va detto, come ricorda OptaPaolo, che ha una percentuale di vittorie in Serie A con i diavoli pari al 55,6%, inferiore solo ad Ancelotti nell’era Berlusconi e quindi superiore persino a tecnici del calibro di Capello e Sacchi.

 

Protagonista della serata indimenticabile per i tifosi del Sassuolo è di certo il giovane Domenico Berardi, che ha messo lo zampino in tutti gli ultimi 6 gol della sua squadra, con 4 reti e 2 assist. Dal 94/95 ad oggi, inoltre, è il più giovane autore di un poker in Serie A, l’unico poi ad averlo fatto contro il Milan in quel lasso di tempo.

 

È un periodo negativo per entrambe le milanesi. La somma dei punti di Inter (32) e Milan (22) in questo campionato è la più bassa, dopo 19 giornate, dal 2000-01, quando ne totalizzarono 53. I nerazzurri non possono che riflettere sullo stentato pareggio contro il Chievo. Una gara completamente dominata dagli uomini di Mazzarri, tanto che è giunta al 70.4% la percentuale di possesso palla, la più alta per loro in Serie A dal maggio 2010. Unica gioia è data dal settimo assist vincente su azione per Ricardo Alvarez: più di ogni altro giocatore nel campionato in corso.

 

Tutt’altro che periodo negativo è quello della Juventus che, vincendo contro il Cagliari, ha stabilito il proprio record di vittorie consecutive in Serie A, 11. Mattatore del match è stato Stephan Lichtsteiner, che ha partecipato attivamente a tre reti su quattro, con un gol e due assist, un primato personale in una gara di A.

 

Non molla neanche il Napoli, per il quale si segnala soprattutto il primo goal italiano della squadra, realizzato da Lorenzo Insigne. I partenopei sono coloro che hanno segnato di più nel primo quarto d’ora di gioco, con nove reti, seguiti dalle otto del Milan. E se si considerano gli interi primi tempi i ragazzi di Benitez hanno un altro record: 24 goal complessivi in attivo, almeno cinque più di ogni altra squadra del torneo.

 

Si riprende anche la Roma con le 4 reti inflitte al Genoa. La doppietta di Florenzi lo porta a quota cinque reti totali e ad essere, così, il miglior attaccante giallorosso in questa Serie A. Non perde il vizio, inoltre, Mehdi Benatia, il difensore più prolifico nei cinque maggiori campionati europei, assieme a Seamus Coleman, autori entrambi di cinque goal. Per i genovesi non c’è stata storia: non hanno effettuato alcun tiro, come non accadeva ad una squadra di Serie A dall’aprile 2005, quando fu il Chievo contro il Milan ad essersi dimenticato di scendere in campo.

 

La sorpresa della giornata è stato in realtà il pari a reti inviolate tra Torino e Fiorentina. Si sfidavano a inizio gara i due assist-man della stagione: Borja Valero e Alessio Cerci, primi nella classifica dei passaggi decisivi con sette ciascuno. Tuttavia il loro estro difficilmente può trovare realizzazione se non c’è qualcuno lì davanti a buttarla dentro. Il centrocampista granata ci ha provato in ogni modo, tanto che tutti i tiri effettuati dalla sua squadra, corrispondenti poi a tiri nello specchio, sono partiti dal suo piede. I viola, invece, scontano la mancanza di alternative in attacco dopo l’infortunio a Giuseppe Rossi. Il loro reparto offensivo si è reso protagonista di appena due tiri nell’area minima di controllo del portiere, contribuendo così a stabilire un record difensivo per i torinesi.

 

L’ultima giornata dell’andata è stata occasione di una prima volta che sa di clamoroso: è finalmente arrivato un rigore per il Parma. Ai ducali non veniva fischiata una massima punizione da 391 giorni, cioè dal dicembre 2012. Per il resto gli emiliani continuano a preferire le reti su azione: sei degli ultimi 11 goal segnati sono arrivati a seguito di un cross. E in area fa sentire la sua presenza Amauri, che non segnava in due partite di fila in campionato dall’ottobre 2012.

 

Infine due segnalazioni: le tre espulsioni per doppio giallo in Sampdoria – Udinese, con non accadeva in Serie A dall’ottobre 1997, durante la gara tra Sampdoria e Piacenza; e poi il continuo digiuno di Floccari per la Lazio: è l’attaccante del campionato che ha giocato più minuti (498) senza essere ancora riuscito a segnare.

 

Chiudiamo con un dato sul nuovo pallone d’oro, Cristiano Ronaldo: ha segnato 69 gol nell’anno solare 2013, cioè più della somma di quelli di Messi (45) Ribery (23).

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