Barrientos: “Per battere il Napoli serve il 101% del Catania”

MASCALUCIA (CT) – E’ stato più volte accostato al Napoli, specie fino a quando vi giocava il grande amico, il “Pocho” Lavezzi. A chi gli chiede il perché di questo mancato salto, Pablo Barrientos (27, attaccante del Catania) risponde chiaramente: “Il calciomercato è fatto di notizie credibili e notizie vere. Se ho rinnovato col Catania e non sono andato né a Napoli né altrove la verità è chi nessuna squadra ha dimostrato nei miei riguardi la stessa considerazione del Catania”. 

Barrientos fonte foto: Wikipedia – Phil1m

Difatti, ma solo dopo un lungo tiramolla, il contratto in scadenza 2012, che tanto in bilico ha tenuto pazienza di tifosi e dirigenza quanto la sua permanenza a Catania,  è stato prolungato di tre anni. Quali sono gli obiettivi di Barrientos al 2015? “Giocare col Catania, il meglio possibile ed il più possibile” . Schietto, telegrafico; obiettivo goal? “No”, secco. 

Far sbilanciare Barrientos è difficile, in conferenza stampa come sul rettangolo di gioco, terreni in cui il giocatore mostra uguale talento e propensione al dribbling. Anche se, le sue ultime prestazioni, non verranno ricordate come le migliori viste a Catania: “Lo so bene. Domenica non sono stato all’altezza della sfida contro la Fiorentina, non cerco scuse, cerco invece di migliorare giorno per giorno”. Bella risposta, ma la concorrenza di nome Castro incalza: “Non avrei alcun problema a lasciare temporaneamente il posto ad un compagno. Se il mister lo ritiene più funzionale alla causa, meglio. Dobbiamo badare al bene del Catania, non al nostro personale”. In Sicilia è tempo di elezioni, Barrientos si guadagna un voto.

E domenica, il Napoli: “Quest’anno sono davvero una squadra da scudetto. Veloci, singolarmente molto abili, giocano insieme da tempo, si capiscono e trovano a memoria. Noi vogliamo riscattarci subito dalla sconfitta di Firenze ma sappiamo che non sarà facile. Servirà un Catania al 101% per battere questo Napoli”. Anche realista? Non a caso “Pitu” (“puffo” in argentino, ndr) è un “eletto”, del calcio ed anche dei tifosi.

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