Cagliari, Zeman si presenta: “Pronto per iniziare. Roma? Ho portato milioni nelle loro casse…”

Giornata di presentazioni in casa Cagliari.

Fonte: Paolo Magliani
Fonte: Paolo Magliani

Zeman spiega la scelta di allenare i rossoblu: “Avevo raggiunto un accordo con il Bologna ma mi sono spaventato per la situazione della società. Mi fa piacere essere a Cagliari dove c’è entusiasmo e la società ha voglia di fare, direi che è andata bene per me. La società ha fatto la Serie A a lungo, ora è cambiata la proprietà e cambierà penso molto. Cellino è un vulcanico, che si fa sentire e si fa vedere, mentre mi sembra che presidente nuovo è un tipo tranquillo a cui piace più lavorare nell’ombra che mettersi in mostra. Mi piace allenare e ringrazio la società che me l’ha permesso”.

Sul mercato:Astori? Non esiste giocatore incedibile, dipende da quello che si vuole fare e come lo si fa. Normale che Astori è giocatore importante, ha anche qualche richiesta importante, noi saremmo contenti se rimanesse con noi ma non voglio tagliare le ali a gente che ha prospettive. Il mercato è cominciato e ne stiamo parlando, per costruire una squadra che mi assicuri che possa divertire e proporre un buon calcio. Cossu è da anni a Cagliari, ha fatto bene, lo conoscevo da avversario quando giocava nel Verona, bisogna vedere quali motivazioni ha per continuare. Mi auguro solo che il 10 luglio la rosa sia completa. Una società e una piazza come Cagliari ora deve lavorare per crescere giocatori e valorizzarli, senza fare passi più lunghi della gamba“.

Sul calcio italiano: “Si parla di cambiare tutto perché i Mondiali sono andati male. Se Italia vinceva una partita non si parlava e non si cambiava. Il calcio italiano non è più dov’era prima perché siamo rimasti un po’ dietro, eravamo quelli che pensavano che non ci può succedere niente, che siamo molto bravi mentre gli altri paesi facevano qualcosa per il calcio. Chi vedrei alla guida dell Figc? Non ho nomi, ma serve uno che ama calcio e non i soldi. Uno che veramente vuole cambiare qualche cosa visto che i risultati non sono soddisfacenti“.

Sulla Roma: “Il rapporto con De Rossi? Forse lui ha sofferto me, non io lui. Si è sempre allenato…Sono quarant’anni che sono nel calcio, non cerco alcuna rivincita. Quando ero alla Roma abbiamo fatto bene, battendo Milan, Inter, Fiorentina…Si diceva che la Roma faceva il miglior calcio d’Italia in quel periodo. E valorizzare tre giocatori che poi hanno portato novanta milioni nelle casse giallorosse…Penso che sia anche un po’ anche merito mio. Totti? Non l’ho ancora sentito, sarà ancora in giro per il mondo…“.

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