Cannavaro: “Secondo posto vale quanto uno Scudetto. Non pensiamo al Milan, testa solo al Torino”

È un Paolo Cannavaro sereno quello che a Roma riceve, con De Laurentiis e Santoro, il premio “Andrea Fortunato – Lo sport è vita”, premio assegnato a chi da anni svolge un ruolo importante nella prevenzione e nella lotta dei mali che occultano lo sport, cosi come la società azzurra fa dall’inizio dell’era De Laurentiis.

 

Fonte immagine: Danilo Rossetti
Fonte immagine: Danilo Rossetti

Un Cannavaro che anche si commuove, dedicando il premio alla memoria di Carmelo Imbriani, ex azzurro e allenatore, recentemente scomparso per una brutta malattia.
Una persona eccezionale. Io l’ho sentito quasi tutti i giorni nel periodo in cui è stato ricoverato in ospedale. Lui lottava contro il male e io ero giù per la squalifica. Carmelo si accorgeva della mia voce triste e mi dava coraggio.”

 

Poi occhio ovviamente al campionato, al momento chiave della stagione azzurra che è ripartita alla grande dopo l’emozionante vittoria di domenica contro l’Atalanta.
Abbiamo avuto la conferma di essere fortissimi; poi anche Cavani ha ripreso a segnare ed è meglio per noi. Ma noi non pensiamo al duello col Milan, pensiamo al Torino.
Balotelli dice che ci raggiungeranno? Io credo che anche per loro sarà difficile. È un campionato equilibrato, in cui i valori dell’una o dell’altra squadra sono davvero vicinissimi; è comunque un bel campionato e noi dobbiamo continuare a percorrere la strada presa con l’Atalanta.
Il secondo posto può valere tanto quanto uno Scudetto.
Al di là della posizione in classifica era importante vincere per dimostrare chi siamo. C’è stato un periodo storto e anche con l’Atalanta sembrava una gara stregata, che poteva finire in goleada ma che alla fine siamo riusciti vincere solo soffrendo.
Però alla fine eravamo davvero tutti felici.”

 

Non poteva mancare la chiusura su Edinson Cavani, tornato al gol dopo diversi turni di magra davanti ai portieri avversari.
“Non ho parlato con Edi nel suo momento difficile,  penso che in certi momenti uno deve essere lasciato in pace.
Così è tornato a segnare per la gioia di tutti noi che siamo corsi ad abbracciarlo. Se continua a segnare così faremo fatica a trattenerlo, però anche noi possiamo avere gli argomenti giusti per convincerlo a non andare via.”

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