Catania, Lo Monaco: “Non ci poniamo limiti. Mazzarri? Il Mourinho dei poveri”

L’amministratore delegato del Catania Pietro Lo Monaco ha fatto il punto della situazione sugli etnei nella conferenza stampa di Torre del Grifo. Queste le sue parole: “A che Montella doveva durare un giorno e mezzo a che ora è il nuovo Guardiola, Bellusci rotto e ora è da nazionale. Quest’anno mi avete visto parlare pochissimo e sarà così. L’euforia aiuta affinchè il lavoro possa svolgersi in condizioni migliori ma può essere anche dannosa. Il Catania è una buonissima squadra, ha qualità, spessore agonistico. Può prendersi e dare tante soddisfazioni ma per fare questo serve il processo di maturità. Se ciò dovesse avvenire il Catania può ambire ad un campionato importante. Tutti sono in grado di giocare dal primo minuto, Delvecchio e Marchese ne sono l’esempio. Si sono ritagliati il loro spazio con forza. La rosa sta lievitando e ci auguriamo che questo possa andare avanti.”

Fonte Foto: mediagoal.it

 

Il discorso si sposta poi sul ciclo terribile che ha visto i rossazzurri affrontare Juve, Inter, Lazio, Fiorentina e Napoli in successione:“L’ho detto alla squadra, giochiamo partita per partita e oggi dopo 4 partite ci ritroviamo con 8 punti che è una media da alta classifica. Sarebbe delittuoso non continuare in questo crescendo. Non c’è da sorprendersi, il Catania può battere chiunque. Poi si vive anche di episodi. L’espulsione di Santana ha fatto pendere la bilancia dalla nostra parte ma il successo è stato ampiamente meritato. Niente è stato casuale, neanche nelle precedenti partite. Partite ben giocate e buon livello tecnico espresso. Il Catania può far risultato a Milano, da perdere ha solo il Milan. Partita difficilissima soprattutto per il Milan. In passato abbiamo giocato sempre col 4-3-3 a parte una volta con Marino e con Giampaolo. Rosa costruita in maniera tale da consentire al tecnico di variare. Il 3-5-2 è nato in emergenza ma sta dando dei risultati importanti soprattutto per l’equilibrio in possesso e in non possesso.” L’ad parla anche di Maxi Lopez e del rinato Barrientos: “È probabile che Maxi abbia pagato le vicende dell’estate, c’è stato lo scorretto comportamento di qualcuno che gli ha dato per fatte delle situazioni che non lo erano. Ora si sta allenando bene e nelle ultime partite ha dato il suo apporto. Sono convinto che fino alla fine lo farà in fondo. Casa sua è il Catania, ce lo teniamo stretto e chissà che alla fine non parliamo di un Maxi che ha segnato 13-14 partite. Non c’è mai stato qualcuno che ha criticato Barrientos, si critica chi gioca, lui non ha mai giocato. È il calcio, ha tecnica allo stato puro, ha inventiva. Bisogna dirgli bravo per quello che ha fatto in questi due anni, ha rischiato seriamente di non poter giocare più a pallone, lo aspettiamo, lui lo sa. Deve diventare un atleta, ha tutto per poterlo fare, è “bastardo” dal punto di vista calcistico. Lui non andrà via dall’Italia se non si impone, perchè ha tutte le qualità per farlo. Mazzarri? Vive partite tutte sue, il Napoli ci sta che potesse perdere, ha puntato su qualche giocatore che ha giocato meno, qualcuno fuori ruolo. Le sconfitte bruciano, mi sarebbe piaciuto un approccio più sereno verso la sconfitta. Si lamenta quando perde, non quando vince. Il fatto che non abbia salutato l’allenatore mi ha fatto arrabbiare. Un gesto antipatico, sopra le righe. Non è stata una bella cosa e dire che i cartellini gialli sono stati tutti verso una direzione mi sa di stravolgimento di regole. Mi è sembrato un po’ il Mourinho dei poveri. Bisogna mantenere i piedi per terra. I giocatori del Napoli hanno dato tutto, non è facile giocare al Massimino.”“I giocatori che aspetto sono Legrottaglie che migliora ma gioca con un problema fisico, mi aspetto che migliori Almiron che è stato preso per essere un punto di riferimento. Aspetto di vedere Biagianti, Llama, Suazo. Il portiere è uno dei migliori in giro. Qualche episodio potrebbe indurre qualcuno a pensare che possa avere qualche problema ma non è così. Ha conquistato anche la nazionale. Ci aspettiamo tanto da lui perchè ha grandi doti. Facendo risultato a Milano cambierebbe poco, i 50 punti non sono un traguardo che ci poniamo. Il traguardo nostro è far si che il processo di maturità si compia e a quel punto non ci poniamo traguardi.” Un pensiero, infine, ad Antonio Cassano: “Lui ha la tempra forte e lo vedremo quanto prima in campo. Mi auguro che la guarigione avvenga al più presto. Lo aspettiamo con tutto l’affetto possibile.”

 

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