Esclusiva-Cristiano Lucarelli: “Napoli deve fare un salto di qualità. Il calcio è cambiato: difficili altri Totti e Del Piero”

Cristiano Lucarelli, da pochi mesi ex calciatore ed oggi allenatore degli Allievi Nazionali del Parma, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Soccermagazine.it sulle frequenze di Radio Punto Nuovo, durante il programma “Sorrisi e Palloni”, parlando delle sue vecchie squadre e del calcio di oggi.

Fonte immagine: Danilo Rossetti
Fonte immagine: Danilo Rossetti
Parma-Napoli arriva in un buon momento del Parma ed in un ottimo momento del Napoli.
Si affrontano quelle che in questo momento sono due delle squadre che stanno meglio in assoluto e quindi sarà sicuramente una partita bella, emozionante, incerta fino alla fine, tra due squadre che ora offrono il miglior calcio e soprattutto hanno anche dei moduli abbastanza simili, e quindi sarà una partita tutta da godere.
 
Cosa pensa Lucarelli di questo talento pescato dal Parma che ha già segnato 7 reti, Belfodil? Quanto se ne deve preoccupare il Napoli?
E’ un ragazzo veramente molto interessante. Innanzitutto è giovanissimo, ha 21 anni; ha un fisico importante un po’ alla Lucarelli, per capire. E’ bravo a difendere la palla, a far salire la squadra, e poi la butta dentro spesso e volentieri, il che per un attaccante non guasta mai. Quindi il Napoli deve fare assolutamente attenzione a questo giocatore, non solo a questo giocatore perchè come sappiamo, come sapete, come saprà sicuramente Mazzarri, il Parma è l’unica squadra imbattuta in casa in campionato, è una squadra che ha battuto l’Inter, ha battuto la Roma, ha fermato la Juve, ha fermato il Milan, e quindi è una squadra che riesce a galvanizzarsi, a trovare stimoli massimi quando affronta le primissime della classe, quindi ci vuole sicuramente tantissima attenzione da parte del Napoli per questa partita.
 
Secondo Cristiano Lucarelli dove può arrivare questo Napoli?
Ha fatto vedere che i problemi ce li hanno anche le altre squadre, perchè poi a Gennaio ad esempio la Juventus, a parte Domenica, ha avuto dei problemi. A Napoli il grandissimo amore per la squadra a volte porta a non avere la giusta lucidità, la giusta freddezza nel gestire momenti di grande euforia e momenti di grande sconforto magari dovuti ad una sconfitta. Io credo che se Napoli, non il Napoli, intesa come tifoseria, come città, come calciatori, come stampa, come società, riuscirà a trovare quell’equilibrio che serve per gestire grandi stagioni – ed il Napoli si dovrà abituare perchè ormai è già da qualche anno che è lì davanti e sicuramente per tanti anni ancora ci rimarrà – il salto grosso di qualità è abituarsi a certi palcoscenici, a certe pressioni, a certe situazioni che si hanno quando si lotta per vincere. Quindi io credo che se Napoli riuscirà a fare questo salto di qualità abbia tutte le carte in regola per potersi giocare le chance scudetto fino alla fine.
 
Lucarelli è un esempio di come si possa scegliere una squadra indipendentemente dall’ingaggio, tant’è che c’è un libro che lo attesta: “Tenetevi il miliardo”. Ci sono ancora giocatori come lei?
E’ difficile perchè è cambiato il calcio, è cambiata la gestione di una società di calcio, è cambiata la gestione di un calciatore, son cambiate tante cose quindi è difficile oggi riuscire ad iniziare e a finire in una squadra di calcio senza sentire le sirene delle altre squadre perchè le prime ad avere interesse sono le società stesse, che ormai vivono sulle plusvalenze, vivono sul calciomercato, sugli acquisti, sulle cessioni; non è più una scelta autonoma del calciatore, ci sono tante componenti, c’è un procuratore… Quindi è difficile oggi a riuscire a rimanere tanto tempo in una società, perchè nessuno ha interesse a rimanere tanto tempo in una società, però magari ci possono essere delle eccezioni, ci possono essere dei calciatori magari tipo Totti, tipo Del Piero, anche se io dico che comunque la fortuna loro è di essere stati in grandissime società che hanno permesso loro anche di guadagnare tanti soldi, quindi nel momento in cui si accendevano delle sirene venivano subito spente perchè c’era una società forte economicamente che pareggiava almeno l’offerta, quindi è difficile, il calcio sta andando in un’altra direzione, piaccia o non piaccia bisogna adeguarsi. Il mondo del calcio è un mondo che da da lavorare a tantissime persone, dai manutentori dei campi di allenamento e dello stadio, ai magazzinieri, ai dirigenti, quindi alla fine uno se vuole stare in questo mondo ne deve accettare anche i modi e i costumi.
 
Ecco l’audio con l’intervista completa:

 
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