Esclusiva-Pesoli: “La Procura ha fatto orecchie da mercante. Ho due bambini e sono senza stipendio”

Tre anni lontano dai campi di calcio, campi di calcio che altro non erano che il sogno, realizzato, di Emanuele Pesoli, nato ad Anagni 32 anni fa, vittima di un meccanismo non sempre chiaro, il più delle volte imperfetto, che ha letteralmente distrutto la sua vita, come ha più volte ribadito il giocatore ex Siena nella sua intervista concessa, in esclusiva, a SoccerMagazine:

Fonte immagine: credit foto ac Siena
Emanuele, qual è la tua verità sul calcio scommesse? Ne hai già parlato, ma volevamo darti la possibilità di ribadire quella che è la tua storia.

Io sono stato squalificato per tre anni per illecito sportivo per una cosa che non ho commesso, anche perchè io sono stato chiamato a fine Aprile del 2011 da Gervasoni, quando ancora non era uscito tutto lo scandalo, che lo vedeva a capo di questa organizzazione, tutto ciò, infatti, uscì dopo due mesi. Io ho risposto a questa chiamata come se parlassi con qualsiasi collega, perchè lo consideravo come un giocatore del Piacenza, non era il Gervasoni che combinava le partite ed era a capo dell’organizzazione con gli zingari. Sono stato ad ascoltare le sue domande su chi giocava, chi non giocava nell’ultima partita di campionato (Varese-Piacenza del 29 Maggio 2011 n.d.a), cercando poi di addentrarsi un po’ più nello specifico. Appena ho capito che il suo scopo era quello di chiedere qualcosa, l’ho stoppato dicendogli che aveva sbagliato persona, visto che noi avevamo una classifica di campionato ben definita, io ero un giocatore onesto, e per di più avevamo un record da difendere perchè il Varese di Sannino è stato tre anni e mezzo senza perdere una partita in casa. E quindi l’ho stoppato dicendo così, l’ho salutato e ho posato. Quella partita poi l’abbiamo vinta 1 a 0. Ci sono state diverse chiamate tra noi due in quei giorni di fine Aprile e quindi la Procura Federale appena ha visto queste chiamate si è insospettita, mi ha chiamato per chiedermi il perchè di questi contatti telefonici e io ho risposto a tutte le domande riferite a quella partita che era Varese-Piacenza. La cosa stranissima è che poi, a distanza di qualche mese, io sono stato deferito per una partita sulla quale non sono mai stato interrogato in Procura Federale, ovvero Siena-Varese perchè, a detta di Gervasoni, io gli avrei chiesto la possibilità di sentire qualcuno dei bianconeri per combinare un pareggio, quando, ribadisco, eravamo già saldamente nei playoff, e quindi non ci avrebbe cambiato niente nè un pareggio, nè una sconfitta e nemmeno una vittoria. Eravamo quarti in classifica, e quarti saremmo rimasti. La partita doveva in pratica finire “X”, e poi è finita 5 a 0 per il Siena. Io ho giocato, in pratica, parte della partita, a partire dal 40′ del primo tempo, sono entrato che il risultato era già sul 4 a 0, perchè il mister fece giocare tutti i giovani che non avevano mai giocato in campionato.
 
Tutto ciò è uscito fuori mentre tu eri a Siena. Come ha reagito l’ambiente?

La cosa bella e strana di tutta questa vicenda è che inizialmente tutta la gente puntava il dito verso i calciatori “corrotti”. Invece poi, dopo un po’ di tempo, tutti hanno capito che quella che stiamo subendo è un’ingiustizia, perchè tu sei tirato in mezzo da due pentiti che ne hanno combinate di cotte e di crude fino ad allora, magari poi viene messo in mezzo un giocatore come me, che in tutta la carriera ha preso quattro cartellini rossi, ha onorato la maglia di tute le squadre per le quali ha giocato e quindi uno si fa una domanda: ‘Perchè ascoltano come se fossero la Bibbia Carrobbio e Gervasoni, e non danno la possibilità a Pesoli di difendersi nella maniera giusta?’. Infatti la protesta fatta appena ricevuto il deferimento, è stata fatta per avere un contraddittorio con chi mi accusa. Invece niente, alla Procura hanno fatto orecchie da mercante e io sono stato condannato per tre anni.
 
Ecco appunto, adesso hai davanti 3 anni lontani dal calcio. Come li affronterai?

Adesso, ringraziando Dio, ho la possibilità di allenarmi a Verona, dove ho una dirigenza e un mister che mi appoggiano. Io sono ancora in piena attività, mi alleno tutti i giorni con l’Hellas, con la speranza, a Gennaio, di vincere al Tnas. La possibilità che io possa smettere non l’ho neanche presa in considerazione, visto che è un periodo un po’ così, non proprio felicissimo, anche a livello di pensieri. Quindi vorrei lasciare questo discorso un po’ da parte. È normale che se a Gennaio le cose dovessero andar male dovrò riorganizzarmi la vita.
 
Ti offriamo, in questa intervista, la possibilità di dire quello che non hai potuto dire ai magistrati. C’è qualcosa in particolare che non hai potuto dir loro?

Ti dirò la verità, facendo quella protesta pensavo di riuscire a sensibilizzare un po’ i giudici affinchè potessi avere il famoso contraddittorio. Ma la cosa che mi manda su tutte le furie è che io sono l’unico giocatore a non aver ancora ricevuto le motivazioni della squalifica e ogni giorno che passa è un giorno in più di “ingiustizia sportiva” della quale sono vittima. Io dico solo una cosa: visto che qui non si parla solo di Pesoli calciatore, ma anche la famiglia di Pesoli, visto che io ho due bambini e non sto prendendo lo stipendio, non avendo nessun contratto. Si mettano la mano sulla coscienza e mi inviino queste motivazioni, per poter organizzare una difesa. Comincio ad essere sempre un po’ più deluso da questa ingiustizia.
 
C’è qualcosa, invece, che vorresti dire a Gervasoni e Carrobbio?

Innanzitutto io ho fatto domanda alla FIGC per avere possibilità di denunciarli per diffamazione e calunnia. Io appello alla TV l’ho già fatto, visto che come detto prima c’è di mezzo la mia famiglia. Che si mettessero una mano sulla mia coscienza, si presentassero in Tribunale, di modo che io possa risolvere i miei problemi.
 
A fine intervista, Emanuele, ha poi aggiunto: “Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno scritto in questo periodo, ma soprattutto Manolo, creatore della pagina Facebook “Rivogliamo Emanuele Pesoli in campo”, che ha raggiunto 18.000 fan.”
 
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5 pensieri riguardo “Esclusiva-Pesoli: “La Procura ha fatto orecchie da mercante. Ho due bambini e sono senza stipendio”

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    14 Set 2012 in 20:12
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    Trovati un lavoro!
    Tra tutte le persone esistenti solo tu fai il cazzaro con il tuo dannato sciopero della fame!
    A siena prendevi quasi un milione a stagione dove sono finiti tutti quei soldi? Birra e puttane??
    Adesso sono cazzi tuoi!

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    14 Set 2012 in 20:17
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    Ma vai a cacare pensa tutte le persone che stanno peggio di te almeno tu i tuoi 5 mila euro al mese li prendevi certe persone 5 mila euro al mese li pigliano in 5 mesi

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    14 Set 2012 in 20:19
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    5 mila.. son pure pochi forse

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    15 Set 2012 in 12:14
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    Che si trovi un lavoro come fanno tutte le persone normali!

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