Esclusiva-Povia: “L’Inter deve cambiare presidente. Ibra a lavorare! Miccoli in Nazionale”

Cantautore di successo da diversi anni, nel corso dei quali ha ottenuto anche una vittoria al Festival di Sanremo, Giuseppe Povia ha rilasciato un’intervista esclusiva a Soccermagazine.it, trattando dell’Inter di cui è dichiaratamente tifoso. Da Moratti a Mourinho, da Ibrahimovic a Materazzi, ecco cosa ci ha detto Povia:

Fonte immagine: Elena Vaiti
Ranieri non è riuscito a diventare “l’aggiustatore” dell’Inter, ma secondo te perchè la società non ha puntato subito su di lui anzichè scegliere prima Gasperini le cui incompatibilità tattiche erano pre-annunciate?
L’Inter secondo me dovrebbe cambiare presidente. Non perché non sia un bravo uomo, anzi è proprio perché lo è. I giocatori non giocano per maglia e si vede dall’atteggiamento che hanno in campo. Quando c’era Mou, lui li motivava dicendogli “Siete belli, bravi e ricchi” ma non c’è cosa più bella di riuscire ad essere vincenti. Se perdete con tutte queste qualità, la gente penserà sempre che siete sfigati.
I giocatori erano stimolati e giocavano per Mou, non per la maglia.
Un buon allenatore potrebbe essere Zenga… ma se non cambia il presidente e non ne arriva uno severo davvero, l’Inter rimane una squadra mediocre con qualche sprazzo di vittoria ogni tanto. Fa male essere interista e parlare così.
Salvo Zanetti che è il giocatore più forte del mondo.
 
Come giudichi le dichiarazioni di Moratti che ha definito Gasperini il colpevole del disastro di questa stagione?
Il colpevole è il capo, sempre. Soprattutto dopo così tantissimi anni e pochi risultati.
 
E’ possibile che Stramaccioni possa essere solo un traghettatore utile per far esordire qualche Primavera, visto che la Champions è praticamente perduta?
Stramaccioni o no, bisognerebbe investire su giocatori italiani, magari interisti (sorride). Chi gioca per la maglia, gioca per la curva e chi gioca per la curva, porta alta la bandiera e ottiene molti risultati.
 
Qualche anno fa hai scritto “Centravanti di mestiere”, canzone ispirata a Gilardino: ci sono altri giocatori o personaggi non interisti che ti suggeriscono qualcosa di positivo a livello umano?
Sì, Inzaghi… Milito… Lucarelli… Rocchi… Insomma tutti quelli poco tecnici che però hanno il cuore e sono sempre lì ad aspettare il pallone e il momento giusto.
 
Il post-Mourinho ha portato all’Inter pochi trofei e tanto sconforto: secondo te se lo “Special One” fosse rimasto sarebbe cambiato qualcosa o il problema risiede nei singoli giocatori?
Su Mou ho già risposto. Più che un bravo allenatore, è un bravo psicologo.
 
In Italia ed in Europa c’è qualche giocatore effettivamente raggiungibile dall’Inter che ti piacerebbe vedere in nerazzurro quest’estate?
No. Vorrei solo che i giocatori avessero la testa di Javier Zanetti. Giocare per la maglia e non per gli sponsor e per i soldi. A lavorare. Pure Ibra, a lavorare!
 
Qual è la tua idea circa la figura di Materazzi, ormai vecchio simbolo dell’Inter ma dal temperamento sempre accentuato?
Materazzi? Ma gioca ancora? Boh. (clicca qui per la replica di Materazzi)
 
Con la nazionale cantanti hai avuto modo di entrare a contatto con qualche calciatore noto: cosa ti ha lasciato l’esperienza di giocare, seppur a livello amatoriale, con dei professionisti?
L’unico che stimo come uomo e come giocatore è Fabrizio Miccoli. Lui meriterebbe la nazionale italiana e gli europei.
 
Il calcio è lo sport più seguito del mondo, ma spesso gli stadi sono i palcoscenici di eventi spiacevoli sul campo e tra gli spalti: è possibile che il mondo dicotomico del pallone possa ancora incrociarsi con la tua musica in futuro?
No, lo sport più seguito è il sesso… al 2° posto ma con grande distacco… c’è tutto il resto (sorride).
 
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