ESCLUSIVA SM – Gianni Di Marzio: “La Roma non può fallire, Sarri dovrà fare il trasformista. In Sud America manca il vero crack”

Grande allenatore e dirigente calcistico del passato, oltre che scopritore di giovani talenti, Gianni Di Marzio è tornato a parlare ai microfoni di Soccermagazine rilasciando una lunga intervista in esclusiva parlando del calcio italiano, della nazionale e di uno dei campi in cui è uno dei più esperti: il Sud America.

Fonte: Gianni Di Marzio
Fonte: Gianni Di Marzio

La partenza della Juventus non è stata delle migliori: due sconfitte contro Udinese e Roma e 0 punti dopo due giornate. Le partenze di Pirlo, Vidal e Tevez hanno chiuso un ciclo o Allegri può ancora vincere?

I cicli sono fatti per essere aperti e chiusi, sicuramente la partenza di tre giocatori importanti ha portato degli scompensi ma non mi sembra il caso di parlare di cicli“.

Nella Roma, invece, l’arrivo di Dzeko può porre i giallorossi come una realtà anche a livello europeo? Ed in caso di fallimento in campionato la colpa sarebbe da attribuire solo a Garcia o alla società che gli dà fiducia?

Adesso Garcia non ha attenuanti, ha una buona squadra tra le mani: deve dimostrare tutto il suo valore. Affermarsi in Europa è sempre difficile, poi la Roma non è abituata. Senza dubbio ha giocatori importanti che giocano il calcio internazionale ma la vedo dura“.

Alle spalle di queste due squadre un po tutti gli altri team, in questo mercato, si sono rinforzate come Milan, Inter, Napoli e Lazio: secondo lei quale di queste può essere la sorpresa della stagione e chi deluderà le attese?

L’Inter ed il Milan sicuramente faranno bene, forse più i nerazzurri. Lazio e Napoli, probabilmente potranno non fare lo stesso campionato dello scorso anno visto che non si sono rinforzate a dovere“.

Parlando di Napoli, invece, Sarri può essere l’allenatore giusto nonostante un mercato incompleto?

Tutti gli allenatori sono giusti quando hanno una squadra compatibile con gli elementi scelti dall’allenatore e che si adattano al suo stile di gioco e che quando c’hanno una macchina a benzina verde rendono di più ma quando gli dai tra le mani una macchina con il motore a diesel non può certo volare come una Ferrari. Dipende dai giocatori a disposizione, sono loro ad esaltare l’allenatore che mette un buon 15-20% ma il resto tocca alla squadra. Per quanto Sarri possa far bene non penso che abbia giocatori adatti al suo gioco sia in difesa che in attacco, adesso lui deve fare il “trasformista” adattando gli esterni come punte e trequartiste. Secondo me Sarri ci può riuscire“.

Parlando di nazionali, invece, ieri l’Italia ha vinto senza convincere contro una squadra modesta come Malta in vista di Euro 2016. Secondo lei in vista dell’Europeo la strada è in salita o c’è una possibile ripresa?

Quando ci sono squadre più forti in cui dobbiamo esaltarci facciamo sempre bene, quando invece incontriamo Malta o Cipro li snobbiamo. La realtà è che da tanti anni ad oggi, mentre gli altri si sono migliorati e crescuti, noi siamo rimasti tali e quali anzi siamo andati indietro visto che grandi giocatori l’Italia non è ha più. Basta guardare l’under 20 e la under 18, c’è poca roba. A livello nazionale non ci sono giocatori che possono fare la differenza, se poi non attaccano gli spazi e non corrono la situazione si fa difficile ma senza dubbio abbiamo un grande allenatore. Poi ci stanno quei 2-3 che sono all’altezza però io ho fiducia in questa nazionale“.

Da due anni a questa parte, le brasiliane non riescono ad imporsi nei contesti internazionali: come mai? C’è stato un ridimensionamento anche a livello nazionale?

Mancano delle leggi che consentano di bloccare la partenza dei giocatori più bravi, non solo dei 16enni ma anche dei 18enni-20enni visto che ormai volano tutti per l’Europa. A livello economico non se la passano bene nonostante il miglioramento degli ultimi anni. In campionato, comunque, penso sempre che la squadra da battere sia il Cruzeiro visto che le squadre alle spalle, nonostante la storia, non garantiscono più di tanto. Può essere il Fluminense l’antagonista se torna quello dell’inizio stagione ma poi altre squadre come Corinthians e San Paolo, nonostante il blasone sono in difficoltà visto che vengono “scippate” dei propri talenti come Gerson che prima andava in campo e adesso sta in panchina“.

L’Atletico Madrid ha chiuso l’acquisto di un profilo interessante come Kranevitter. Secondo lei può realmente puntare al pallone d’oro Sudamericano?

Assolutamente no. È un giovane interessante ma per puntare al pallone sudamericano ci vuole molto di più“.

Kranevitter arriverà a gennaio così come Franco Cervi che approderà allo Sporting Lisbona. Sono tanti i nomi fatti in questa sessione di mercato come Calleri, Albertengo e Gustavo Bou ma c’è, secondo lei, un giovane calciatore sudamericano sfuggito agli occhi dell’Europa?

Fino all’under 18 ho visto tante partite, in questo momento non c’è un giocatore crack. In Argentina ad esempio c’è un ricambio generazionale: gli sponsor, internet ed i procuratori li valorizzano ma alla fine non sanno neanche se giocano di destro o di sinistro, se sono alti o se sono bassi, se sono di pelle scura o di pelle chiara. I giocatori bisogna andarli a vedere, secondo me in questo momento non ci sono giocatori pronti per l’Europa“.

Quattro allenatori argentini su quattro tra le semifinaliste di Copa America, ormai sono loro i maestri del Futbol in Sudamerica?

Si, quantomeno gli argentini hanno carattere e riescono a forgiarsi nei paesi limitrofi come Paraguay o Uruguay. In Brasile, invece, hanno sempre puntato sulle individualità, mai sugli allenatori: non hanno una scuola calcistica come noi a Coverciano e sono pochi i tecnici ma siccome sono brasiliani sono quotati sull’estero come nei Paesi arabi ma in Europa non riescono a far bene. Gli argentini, invece, sono più furbi e preparati“.

Proprio tra gli allenatori argentini, secondo lei il Muneco Gallardo è pronto per una squadra europea?

Gallardo ha bisogno di tempo per affermarsi, non può fare il salto dopo un campionato dove fa bene. Sarri, ad esempio, ha fatto 18 campionati prima di emergere. A Gallardo bisogna dargli il tempo necessario invece di farlo diventare una meteora“.

 

L’intera redazione di Soccermagazine ringrazia Gianni Di Marzio per l’estrema cortesia.

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