Garcia, neanche col Lille uno sprint così: ecco le prime cinque del suo passato

5 su 5: Rudi Garcia è nella storia della sua Roma. Col 2-0 ai danni della Sampdoria l’ex Lille si libera del malumore estivo e regala ai tifosi qualche speranza in più. Eppure, se si guarda al passato, neanche col suo Lille era riuscito a dare tanto.

Fonte: Riccardo Cotumaccio
Fonte: Riccardo Cotumaccio

LE MANS – Era il 2007, e dopo l’esperienza col Dijon in Ligue 2, con il Le Mans Rudi Garcia esordisce in Ligue 1. Lo fa col botto, battendo in casa il Metz, e in trasferta Sochaux-Montbéliard e Bordeaux, dando vita ad un tris di vittorie eclatante. Poi il pareggio (guarda caso) col Lille e le sconfitte con Monaco, PSG e Lione. 1o punti in 5 partite. Chiuderà la stagione al nono posto, rescindendo poi il contratto.

LILLE – Alla prima stagione col Lille (’08-09) Garcia non conferma il tris di vittorie conseguito col Le Mans, anzi, si complica la vita: subito un pareggio col Nancy e due sconfitte col Le Mans e Stade Rennais, per poi vincere contro Bordeaux e pareggiare col Sochaux-Montbéliard. 5 punti in 5 partite. Arriverà quinto, conquistando l’Europa League. Fresco di qualificazione, ad inizio stagione (’09-’10) guadagna 3 sconfitte, un pareggio e una vittoria, per un totale di 4 punti in 5 partite. Nel 2010-2011, anno in cui Garcia vincerà lo scudetto, nelle prime 5 partite totalizza 4 pareggi e una vittoria, arrivando a 7 punti in 5 partite. Da campione in carica, l’anno dopo, infila 3 vittorie, un pareggio e una sconfitta, totalizzando 10 punti in 5 partite (come col Le Mans). Nel suo ultimo anno in Francia, Garcia deve accontentarsi di 3 pareggi, una vittoria e una sconfitta, portandosi a casa 6 punti in 5 incontri.

ROMA – Con la Roma, al contrario, Garcia supera se stesso, vincendone cinque su cinque (15 punti in 5 incontri) e stabilendo record impensabili. A segno solo nel secondo tempo, con 9 giocatori differenti e con un solo gol subito. La sua Roma sa di stabilità, di compattezza. Se l’avversario mostra il fianco lo studia, poi lo azzanna. Segnale di una mentalità, senza dubbio, instillata dal tecnico. Del resto – diciamolo pure – se oggi la sua Roma è prima, qualche merito Rudi Garcia dovrà pur prenderselo.

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