Idee Partenopee: Bruno Gaipa su Genoa-Napoli

Ennesima sconfitta. Ennesimo arrembaggio finale inutile. Dopo 20 gare di campionato, possiamo esserne certi: il Napoli 2011-2012 ci crede meno nelle sue capacità in campionato.
I motivi sono un po’ tattici, un po’ fisici, ma soprattutto mentali.
Chiaro che siamo di fronte ad un campionato che ha alzato l’asticella della sua qualità, e il livello della concorrenza. Ovvio che non tutte le stagioni possono ripetersi in modo eccezionale. Da questa premessa vanno fatte tutte le considerazioni del momento. C’è da considerare che la Champions ti ha risucchiato energie e sforzi. E ci siamo. Che la coppa Italia ti offre un canale preferenziale per anestetizzare le eventuali delusioni del campionato. E forse questo diventa più che un assicurazione, un rifugio, un ancora, un barlume di miglioramento nel processo di crescita.
Al netto di queste considerazioni, credo che il Napoli di quest’anno paghi soprattutto la scarsa convinzione in se stessa. L’anno scorso sembrava quel ragazzino che con la forza dell’inconscio, e la determinazione della leggerezza di pensiero, portava a casa risultati stra-ordinari.  Molto più di quanto ci si aspettasse. Non a caso eravamo matricola che ha conquistato tutti.
Quest’anno il ragazzino è diventato un coscienzioso adulto che si chiede troppe cose prima di agire, che si complica il cammino bombardandosi di dubbi, alibi che permeano subdole nella mentalità del collettivo.
Quella leggerezza dell’incoscienza che ci consentiva di prendere il volo, sembra appesantirsi  quest’anno con la consapevolezza di essere una big, con oneri ed onori di tale ruolo.
E dopo 20 gare ci si sveglia con la certezza di essere diventati adulti, ma non averne ancora la reale capacità. Il salto in avanti è stato troppo lungo. Meno graduale del previsto. Le aspettative si sono giustamente gonfiate. Ed ora nel ri-calibrarsi portano un alone di nostalgia, ed un senso di amarezza. In questo gioco dell’oca tutto partenopeo,  si aprono voragini di critiche tattiche, fisiche, tecniche: perché Cavani non è partito dall’inizio, perché Vargas continua a sembrare un pesce fuor d’acqua, perché la difesa invece l’acqua la fa e da tutte le parti ultimamente, perché ci si è privati di Pazienza e Yebda che garantivano più equilibrio, perché Mazzarri conitnua a giustificare la poca lucidità con i troppi impegni quasi inculcando nella mente dei suoi un’incapacità aprioristica di affrontarli. Nel gioco sterile dei perché, si nascondono le reazioni di chi segue con affetto e passione la squadra.
La stagione non è compromessa, sappiamo qual è la nostra dimensione.
Provare ad andare avanti e nella storia in Champions. Usare la coppa Italia come catarsi del campionato , ma mai, e poi mai considerare i discorsi già fatti: il rischio di un tracollo è serio. Se si parte già sconfitti e ci si considera già fuori da ogni logica di vertice nel campionato, si rischia di ripetere le prestazioni di Verona, Catania, Novara, Genova, Siena ect.

Caro Napoli, prova a chiudere gli occhi, pensa di essere di nuovo un ragazzino sbarazzino: senza calcoli, senza tabelle, con un unico obiettivo: divertire e sorprendere i tuoi tifosi, che, nella buona e nella cattiva sorte sono sempre lì con te, a combattere, ad affilare le unghie, a sostenerti soprattutto nei momenti in cui ne hai più bisogno. Non disuniamoci. Non adesso. Compatti riusciremo a superare quest’ennesima mareggiata.
 
Vi aspetto anche per questa nuova stagione su Radio Crc Targato Italia tutti i pomeriggi dalle 17 alle 19, con “Sorrisi e Palloni”. Da quest’anno l’ultima mezz’ora interamente dedicata ai tifosi, che possono prenotare un intervento telefonico chiamando allo 081-5711969, inviando un sms al 338-2222777
Un saluto azzurro a chi nel cuore ha il Napoli e nella mente Idee Partenopee

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