Il Napoli vince ma non convince. Sul filo di lana, 1 a 0 al Torino

Il primo posticipo del lunedì di campionato vede di fronte il Torino di Ventura ed il Napoli di Benitez e protagonista il gioco d’attacco.

Fonte: www.foto-calcio-napoli.it - Danilo Rossetti
Fonte: www.foto-calcio-napoli.it – Danilo Rossetti

Gli azzurri scendono in campo con la formazione tipo, con Reveilleire sulla fascia destra di difesa a rilevare l’infortunato Maggio e con Mertens, Hasmik e Callejon dietro Higuain. La vera sorpresa è nelle fila del Toro, dove Ventura lascia fuori una delle coppie d’attacco più gettonate del campionato, ovvero Cerci-Immobile, per lasciare spazio a Meggiorini e Barreto. Le squadre appaiano lunghe quasi da subito concedendo guadagno allo spettacolo e qualche rischio in più per le difese. In realtà, a ballare di più, manco fosse una novità, è la retrovia azzurra che deve fare spesso appello all’imprecisione dei giocatori granata o alla bravura di Pepe Reina. Al 18° minuto però, anche il portierone azzurro perde di lucidità su un tiro al volo dalla destra di Meggiorini, non bloccato dall’estremo difensore partenopeo ma prontamente allontanato da Albiol. I ragazzi di Ventura si dimostrano più solidi in fase di contenimento con una difesa che, all’occorenza, passa da tre a cinque tappando tutti i corridoi per le imbucate del Napoli. Al 25°, però, Jorginho sfrutta uno dei rari corridoi lasciati liberi dettando il movimento di Callejon che mette in mezzo ma non trova la deviazione di Higuain, in ritardo per la finalizzazione. Due minuti più tardi è la porta del Napoli a tremare con un destro dalla distanza di Cesare Bovo, non nuovo a certe prodezze, che stampa il pallone all’incrocio dei pali. Il primo tempo si spegne così sullo 0-0. Il secondo tempo è quasi un monologo granata. Il Napoli è lento, previdibile e mai pericoloso mentre il Torino cresce minuto dopo minuto mettendo in affanno, in più di un’occasione, i difensori azzurri. Al 57° Ventura scorge una possibilità di vincere ed inserisce Immobile per Barreto. Più tadi arriva anche il momento di Cerci che subentra ad un ottimo Meggiorini. Proprio il numero 11 granata è subito pericoloso con un inserimento dalla sinistra; mette in mezzo ma Reina intercetta prontamente. Benitez risponde ai cambi di Ventura con Bherami ed Henrique in luogo di Inler e Reveilleire. Due sostituzioni non certamente finalizzate alla ricerca di un gioco che manca ormai da troppe partite in casa Napoli. Solo a dieci minuti dalla fine, l’allenatore spagnolo decide di tentare la carta Insigne che sostituisce un intangibile Callejon. Ma proprio mentre la partita si avvia verso la fine, con le ultime sortite offensive dei padroni di casa, la sorte gioca uno brutto scherzo al Torino e bacia il brutto anatroccolo azzurro. Lancio dalle retrovie e discusso contrasto tra Higuain e Glik che rovina al suolo; il pipita è solo davanti a Padelli e non sbaglia. E’ l’89° ed il Napoli è in vantaggio all’Olimpico di Torino. Nella querelle delle proteste di Ventura e di tutta la panchina del Toro, passano i tre minuti di recupero concessi da Doveri ed il Napoli, con un colpo degno di Arsenio Lupin, conquista i tre punti che lo tengono legato alla Roma. Il Torino di stasera non meritava certamente la sconfitta. Un plauso va a Ventura che ha interpretato la partita perfettamente chiudendo al Napoli ogni spazio possibile. Coraggiosa la scelta tecnica di lasciare fuori gli attaccanti titolari che, inseriti nella seconda frazione, non hanno però influito sul risultato finale. Ma coraggio ed acume tecnico-tattico non bastano contro la cattiva sorte. Dal lato azzurro arriva una vittoria  all’ultimo minuto davvero inaspettata dati i presupposti dei novanta minuti. Ed invece ancora Higuain; ancora il pipita a salvare un bruttissimo Napoli ed a tenerlo con i denti alla calcagna della Roma seconda. Resta la valutazione negativa sulla completa assenza del gioco. Benitez non riesce più ad infondere lo spirito del suo calcio ad un Napoli in difficoltà ormai da troppe settimane. Nemmeno il ritorno di Jorginho in mezzo al campo giova alla manovra azzurra, legata esclusivamente agli umori favorevoli o sfavorevoli dei singoli. Se è vero che la fortuna aiuta gli audaci, il Napoli deve ritrovare il suo spirito combattivo prima che la dea bendata vada altrove a giocare a moscacieca.

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