Il Pagellone dell’Udinese 2012/2013: Di Natale solito trascinatore, Armero e Benatia le grandi delusioni

VOTO SQUADRA 5,5: Purtroppo fallisce per la seconda volta consecutiva l’approdo in Champions League ai preliminari, a causa dello sciagurato rigore di Maicosuel, e delle troppe occasioni da rete fallite nel doppio impegno con il Braga. In Europa League esce in un girone comunque difficile con Aznhi e Liverpool. In campionato, a differenza delle altre stagioni, non lotta per i primi posti, le cessioni di Isla, Asamoah e Handanovic pesano come macigni. La salvezza, comunque, verrà conquistata agevolmente.

 

Foto di GuidoRN - Wikipedia
Foto di GuidoRN – Wikipedia

PORTIERI:

Zeljko Brkic 5,5: (22 presenze 30 gol subiti). Dopo la positiva annata a Siena rientra ad Udine per raccogliere la pesante eredità di Handanovic, passato in estate all’Inter. Parte bene, risultando spesso decisivo, ma negli ultimi due mesi molte incertezza e qualche papera ne abbassa decisamente il voto.

Daniele Padelli 5: (6 presenze, 11 gol subiti). Quando viene chiamato in causa non dà mai l’impressione di poter soffiare il posto al collega.

 

DIFENSORI:

Gabriele Angella 6,5: (9 presenze, 3 gol, 3 ammonizioni). Gioca poco nel pacchetto arretrato di Guidolin, ma quando lo fa la sua presenza è tangibile. Già 3 gol in questo campionato, memorabile la doppietta al Chievo Verona.

Danilo 5,5: (24 presenze, 2 gol, 7 ammonizioni, 2 espulsioni). Lui dovrebbe essere il leader designato della difesa bianconera, dopo la precedente stagione giocata su livelli importanti. L’inizio di questo campionato non è per lui estremamente positivo, spesso la difesa balla, soprattutto in Europa League.

Maurizio Domizzi 5: (19 presenze, 1 gol, 1 assist, 9 ammonizioni). Anche lui rappresenta una delusione in questi primi mesi del campionato 2012/2013. Il difensore, a tratti insuperabile della scorsa stagione, sembra non essere più lui.

Andrea Coda 5,5: (13 partite, 1 gol, 4 ammonizioni). Il difensore italiano è la prima alternativa al titolare Danilo. Gioca alcuni match a causa degli infortuni del compagno di squadra, sostituendolo senza infamia e senza lode.

El Mouttaqi Benatia Mehdi Amine 5: (13 presenze, 1 assist, 4 ammonizioni). Probabilmente è una tra le delusioni di questo campionato. Tormentato da alcuni problemi agli adduttori ha giocato meno del previsto ma quando lo ha fatto i risultati sono stati mediocri. Si ferma due mesi a causa di una distrazione di 1°-2° grado all’adduttore lungo della coscia della gamba destra, l’anno scorso il suo valore di mercato era molto alto, ora sembra essere un pò sceso.

Thomas Herteaux 5,5: (10 presenze, 1 ammonizione, 1 espulsione). Il difensore francese arrivato in estate dal Caen non risulta essere tra le prime scelte di mister Guidolin ad inizio stagione. Gioca qualche partita in più a causa dell’infortunio di Benatia, ma non lascia tracce memorabili. Onesto rincalzo.

Giovanni Pasquale 6,5: (15 presenze, 2 gol 1 espulsione). Mister Guidolin sembra aver affidato a lui la fascia mancina a scapito del deludente Armero. Parte titolare ad inizio campionato, sfoderando prestazioni via via più convincenti. A metà ottobre si ferma a causa di una lesione inserzionale distale del bicipite femorale della coscia sinistra che lo blocca per circa un mese. Al suo rientro in campo, si riprende il posto da titolare convincendo il mister a dargli sempre più fiducia.

Pablo Armero 4,5: (18 presenze, 1 gol, 2 assist, 4 ammonizioni). Insieme a Benatia è la grande delusione di questo primo scorcio di stagione. Dopo aver concluso trionfalmente lo scorso campionato, con prestazioni che lo avevano portato ad essere uno dei laterali sinistri più ambiti sul mercato, tanto da aver attirato le attenzioni della Juventus, in questi mesi le sue prestazioni sono negative. Il giocatore rapido e potente della passata stagione, capace di fare la differenza, non c’è più, probabilmente ha bisogno di stimoli nuovi per tornare quello di prima.

Dusan Basta 6,5: (16 presenze, 2 gol, 3 assist, 1 ammonizione). Il laterale destro sta confermando quanto di buono visto nella scorsa stagione. La fascia destra è ormai di sua proprietà, nonostante prima una contrattura al polpaccio e poi una frattura allo zigomo, lo tengono lontano dal campo facendone scemare la condizione fisica. Se al top rappresenta un valore aggiunto per la squadra

 

CENTROCAMPISTI

Allan Marques Loureiro 6,5: (17 presenze, 1 assist, 4 ammonizioni). Il giovane centrocampista brasiliano – è un classe ’91 –  sarà in futuro un uomo mercato. Acquistato per 3 milioni dal Vasco de Gama, si è laureato campione mondiale under 20 con la nazionale brasiliana nel 2011. Il giocatore ha dimostrato bravura nel dettare i tempi alla squadra, oltre ad una intelligenza tattica evidente. Guidolin ha puntato forte su di lui per guidare il centrocampo friuliano, mediano di cui sentiremo sicuramente parlare.

Emmanuel Badu 6,5: (19 presenze, 2 assist, 2 ammonizioni). Dopo un paio di stagioni di apprendistato a guardare Asamoah, il ruolo di titolare ora è suo. In questo frangente di campionato dimostra grande duttilità nel ricoprire tutti i ruoli del centrocampo e sta riuscendo nel difficile compito di non far rimpiangere il connazionale passato alla Juventus. Uno dei soliti colpi che fanno la fortuna dei Pozzo.

Willians Domingos Fernandes  5+: (12 presenze, 1 ammonizione, 1 espulsione). Il giovane brasiliano ha giocato spesso in Europa League e pochissimo in campionato, segno che non ha fatto breccia nelle gerarchie di Guidolin. Il centrocampista è partito solo 3 volte titolare in campionato, spesso quando la squadra era falcidiata da infortuni. Da rivedere

Giampiero Pinzi 5,5: (16 presenze, 1 gol, 1 assist, 8 ammonizioni). Il giocatore è uno dei fedelissimi di Guidolin. Partito titolare non lesina mai l’impegno, ma risulta meno efficace rispetto alle passate stagioni. Dopo la partita col Pescara, vinta 1-0, si ferma per quasi due mesi a causa di una distrazione di secondo grado al bicipite femorale della coscia destra, proprio mentre le sue prestazioni cominciavano a crescere. L’Udinese nel girone di ritorno spera in un suo recupero a pieno ritmo dopo il rodaggio delle ultime tre partite.

Davide Faraoni 6: (16 presenze, 1 assist, 3 ammonizioni). Il ragazzo scuola Inter è l’alter ego di Basta sulla fascia destra. Sua la titolarità in Europa League, nel campionato riesce a trovare un discreto spazio a causa di alcuni infortuni del compagno di reparto. Giocatore che se chiamato in causa difficilmente sbaglia, rincalzo essenziale.

Maicosuel Reginaldo de Matos 5: (14 presenze, 2 gol, 1 assist, 2 ammonizioni). Sul suo capo pesa come un macigno il cucchiaio durante i rigori nello spareggio Champions col Braga, che ha portato all’eliminazione della sua squadra dalla fase a gironi del maggiore torneo continentale. Soprannominato “o Mago” fino ad ora l’unica magia degna di nota è stata quella di far sparire l’Udinese dalla Champions League. In campionato esordio con gol alla Fiorentina, ma poi  le sue prestazioni cadono piano piano nell’anonimato. Pagato 5,3 milioni dal Botafogo, non sta giustificando l’esborso compiuto dalla società.

Andrea Lazzari 6: (18 presenze, 1 gol, 2 ammonizioni, 1 espulsione). Nello scacchiere tattico di Guidolin, nella linea a 5 di centrocampo, è il giocatore dotato di maggiore inventiva. Arrivato in comproprietà dalla Fiorentina, diventa subito uno dei perni del centrocampo friulano. Rispetto alle sfavillanti annate di Cagliari siamo ancora un passo indietro, ma sicuramente sta giocando meglio rispetto all’ultimo anno nella Fiorentina, dove spesso è stato in panchina. Anche lui, come molti compagni di squadra, è stato vittima di un infortunio, un trauma distrattivo di primo-secondo grado al muscolo del bicipite femorale della coscia sinistra che lo ha tenuto fuori per 1 mese. La sosta servirà a rimetterlo pienamente in forma.

Roberto Pereyra 6,5: (26 presenze, 2 gol, 2 assist, 3 ammonizioni). Il giocatore argentino fa della duttilità il suo punto forte. Guidolin lo ha schierato in molti ruoli, sia come interno, che come ala destra e anche come seconda punta in appoggio a Di Natale senza mai deludere le aspettative. Giocatore che fa della corsa e dell’inventiva il suo punto forte, la sua crescita è notevole, considerando che ha solo 21 anni il futuro è dalla sua parte.

 

ATTACCANTI

Diego Fabbrini 5: (14 presenze, 1 gol, 1 assist, 2 ammonizioni). Arrivato ad Udine nella passata stagione con le stimmate del campioncino da svezzare e far esplodere sta deludendo le attese. Guidolin lo fa partire titolare nelle prime 4 sfide di campionato, ma delude le aspettative del tecnico e perde la titolarità nel suo ruolo, dove gli vengono preferiti altri giocatori. Il talento non gli manca, probabilmente difetta di convinzione nei propri mezzi.

Paulo Vitor Barreto de Souza s.v: (4 presenze).  Guidolin non sembra fare molto affidamento su di lui che viene relegato molto spesso in panchina. E pensare che l’anno scorso doveva fare coppia con Di Natale. Ingiudicabile, probabilmente a gennaio andrà via per trovare spazio in qualche altra squadra.

Antonio Di Natale 8: (24 presenze, 13 gol, 5 assist, 4 ammonizioni). Nonostante le 35 primavere è sempre lui il simbolo della squadra, il capitano che non molla mai. Anche in questa stagione le sue medie realizzative sono impressionanti ed è il vero trascinatore della squadra. Il rifiuto, negli anni precedenti, a trasferirsi in club più blasonati lo hanno portato a diventare un mito per i tifosi friuliani, un mito che ripaga l’affetto dei suoi supporters a suon di gol. In questa stagione sarà per lui difficile rivincere il titolo di capocannoniere, vista la presenza di altri giocatori fortissimi come El Sharaawy o Cavani, ma il podio è senza dubbio alla sua portata. Questa potrebbe essere la sua ultima stagione in campo, se cosi dovesse essere l’Udinese ed il calcio italiano perderebbero una stella.

Mathias Ranegie 5,5: (17 presenze, 1 gol, 1 assist, 1 ammonizione). Preso dal Goteborg nell’ultimo giorno di mercato estivo, questo possente attaccante svedese di origine guadalupense, nelle idee della società andava a colmare l’assenza in rosa di un attaccante di peso. L’esordio è con il botto visto che segna un gol e fornisce un assist nella vittoria della sua squadra contro il Milan. Questa prestazione lo pongono in cima alle preferenze di Guidolin, che lo paragona a Julio Cruz e Fellaini; paragone forse un pò troppo affrettato visto che dopo questo expolit non segna più nonostante parta spesso titolare. In Svezia segnava molti gol, la società spera che questi primi mesi di apprendistato in serie A lo riportino su medie realizzative a lui consone.

Luis Muriel s.v.:  E’ arrivato ad Udine dopo la stagione a Lecce durante la quale si è fatto notare da tutti gli operatori di mercato. Attaccante colombiano di grande prospettiva, nelle idee di Guidolin doveva essere la spalla ideale di Totò Di Natale, vista anche la somiglianza nelle movenze con un grande ex, Alexis Sanchez. Una brutta microfrattura all’estremità prossinale al femore sinistro, che lo ha costretto a due mesi e mezzo di stop, ne ha pesantemente condizionato questo girone di andata. Rientra in campo il 15 dicembre contro il Palermo, per poi segnare il gol del pareggio nella successiva partita contro l’Atalanta. Le sue ferie natalizie saranno di lavoro, visto che evidente è lo stato di sovrappeso del giocatore, purtroppo condizionato dalla sua tendenza ad ingrassare durante i periodi di infortunio. Le qualità tecniche sono indiscutibili, l’Udinese spera che il gol nell’ultima partita del 2012 sia un buon viatico per il futuro suo e del giocatore.

 

SOCIETA’:

Dirigenza 5,5: Per il secondo anno consecutivo la squadra non riesce a passare il turno preliminare in Champions League, chiude questo 2012 all’ottavo posto in classifica, ma fuori sia dall’Europa League che dalla Coppa Italia.  A parziale scusante gli innumerevoli infortuni che ne hanno condizionato inevitabilmente il rendimento. Dopo le partenza di Handanovic, Isla ed Asamoah era inevitabile un calo, visto che, al momento, i sostituti sembrano essere di un livello inferiore. L’assenza più pesante è stata senza dubbio quella di Muriel, giocatore capace di garantire il salto di qualità a livello offensivo, in un reparto che ancora una volta si è basato sul solito immenso Di Natale. A gennaio qualche acquisto per aumentare il livello dei rincalzi sarebbe necessario, dal momento in cui, con una sola competizione da disputare al meglio, si potrebbe aspirare ad una qualificazione in Europa League.

 

ALLENATORE:

Guidolin 7: Tutti abbiamo negli occhi  lo scoramento del mister dopo la sconfitta patita ai rigori contro il Braga, con il mister che minacciò addirittura le dimissioni. Passata la delusione l’artefice delle ultime due fantastiche stagioni della squadra, si è ributtato nel nuovo campionato, chiedendo gli straordinari a molti giocatori, Di Natale su tutti, a seguito dei tanti infortuni che ne hanno impoverito la rosa. Orfano dei vari Muriel, Basta e Benatia, ha dovuto spesso far giocare gli stessi giocatori, anche quando avevano bisogno di rifiatare. Nel 2013 avrà l’occasione per condurre i suoi ad una qualificazione in Europa League, a patto che gli infortunati recuperino al 100%.

 

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