Inter, Mazzarri sogna: “Non mi dispiacerebbe allenare Messi”

In questi giorni di grandi cambiamenti, Walter Mazzarri, intervistato da Radio Anch’Io Sport su RadioUno, dice la sua su Erick Thohir, Moratti, l’Inter e quel sogno chiamato Lionel Messi che i tifosi hanno chiesto al nuovo presidente durante l’amichevole di sabato scorso.

Fonte: inter.it
Fonte: inter.it

Messi– Solo una battuta, quella del tecnico, che sull’argentino si esprime così: “Non mi dispiacerebbe allenare Messi, ma non mi sembra che ora ci sia questa possibilità. Questo lo deve dire la proprietà e non l’allenatore”. Non solo l’attaccante blaugrana però, ci sono altri nomi altisonanti accostati all’Inter, come Edison Cavani, giocatore noto a Mazzarri: “Con me è cresciuto molto, è diventato un campione ma non credo siano questi gli acquisti che l’Inter possa fare”.

Thohir– Rimasto positivamente impressionato dal tycoon indonesiano, Mazzarri ricambia i complimenti ricevuti in questi giorni dal nuovo numero uno neroazzurro: “Per un allenatore è sempre importante quando un presidente si esprime in questo modo. L’impressione è buona, molto buona. E’ disponibile e c’è una bella sinergia tra lui e Moratti. La scelte fatte gli sono piaciute e gli piace come gioca la squadra. Tutto positivo sotto ogni aspetto”. Non sembra preoccupare nemmeno la lontananza della società: “Con Moratti la società mi è sempre stata vicina e credo che non saremo soli anche adesso. In questo senso potremo stare tranquilli”.

Passato e Presente– Ha degli ottimi ricordi, Walter Mazzarri, del suo periodo a in azzurro: “A Napoli sono stati 4 anni meravigliosi, ma avevo bisogno di stimoli nuovi” ecco quindi il perché dell’approdo all’Inter: “Era arrivato il momento di cambiare e ho fatto una scelta in questo senso. Mi ha chiamato Moratti e l’Inter, ho sentito a pelle di iniziare questa avventura. Qui, come a Napoli, il tecnico non ha trovato una situazione facile viste le ultime stagioni fallimentari dei milanesi, è chiamato perciò, nuovamente, a ricostruire: “Fa parte della mia storia, mi devo sudare tutto. C’è sempre da fare cose importanti e va bene così”. Per questo l’obiettivo fissato da Thohir, la finale di Champions del 2016, stona con quanto pensa il tecnico che preferisce mantenere i piedi per terra: “Visto come è finito lo scorso campionato abbiamo fatto già tante cose e gettato nuove basi. Abbiamo perso qualche punto per strada. Al di là del lavoro dell’allenatore, dipenderà da cosa voglia fare la società. Il nuovo presidente in questo senso mi sembra abbia le idee abbastanza chiare”.

Campionato– Oltre agli obiettivi fissati dal presidente, c’è un campionato in corso in cui l’Inter ancora deve capire quale ruolo le spetta. Guardando a Juventus e Napoli, così si esprime l’allenatore: “La Juve sono due anni che vince lo scudetto, il Napoli ha cambiato allenatore ma era vicecampione d’Italia con un morale alto e giocatori cresciuti e pronti per lottare per il vertice. La storia recente la conosciamo e l’Inter doveva partire da zero. Sono situazioni diverse e non paragonabili, noi cercheremo di migliorare e crescere per essere competitivi nel giro di poco tempo. Sono sempre fiducioso e alla fine tireremo le somme”.

Inter- In queste settimane di pausa per gli impegni delle nazionali, Mazzarri ha potuto lavorare sugli infortunati, così ci parla di chi ha già recuperato, come Javier Zanetti: “Ha il rispetto da parte di tutti e come lui stesso ha detto si è rimesso a disposizione con grande umiltà. Io le scelte le faccio guardando il campo. In dieci minuti in cui è stato impiegato è un giocatore che può fare la differenza anche a partita in corsa. Se sarà nella migliore condizione sarà molto utile”, chi è sulla via del recupero, come Hugo Campagnaro: “Sta molto meglio, sta recuperando la forma migliore e l’infortunio è alle spalle; e chi invece ha ancora parecchia strada da fare come Mauro Icardi: “Anche lui non si è mai potuto allenare visti gli infortuni. Ma per quel poco che sono riuscito a lavorarci è un talento e deve fare sacrifici per arrivare ad essere paragonato a un Milito. Le doti e le qualità ci sono”.

Futuro e Nazionale– Il tecnico è soddisfatto del suo lavoro all’Inter ma è sempre inevitabile parlare di futuro: “Mentalmente a guidare una nazionale non ci ho ancora pensato, mi sento per ora allenatore di club perché mi piace vedere la squadra allenarsi tutti i giorni. All’estero potrebbe essere un’esperienza che mi piacerebbe fare”. Infine una battuta sull’Italia vista contro la Germania: “L’Italia contro la Germania mi è piaciuta soprattutto nel secondo tempo, con una mentalità propositiva e che non specula. C’è la voglia di dare un’identità propria alla Nazionale e questa è una cosa positiva”.

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