Lazio, Reja sul suo futuro: “Continuerò ad allenare”

La Lazio si gioca domani sera le residue speranze di conquistare un posto per la prossima Europa League. Sarà un vero e proprio scontro diretto quello che andrà di scena a San Siro contro l’Inter dell’ex Hernanes. Ecco le parole di Edy Reja nella conferenza stampa prepartita: “”Ci sono state sorprese per quanto riguarda gli infortunati.

Reja - Fonte ACF Fiorentina
Reja – Fonte ACF Fiorentina

Dispiace, ho trovato problemi anche quando sono arrivati. D’altra parte serve far fronte agli infortuni, a lungo andare queste stagioni sono pesanti e la fatica si fa sentire. In difesa ho tante assenze, due esterni e cambierò tipo di gioco. Candreva ieri si è allenato ma da tre giorni cercava di smaltire la fatica accumulata in tutto il campionato: è uno che non si risparmia e qualche affaticamento ci può stare, vedrò se mi darà la disponibilità”.
Sulla ‘coperta corta’. “Sono venute fuori voci e prese di posizione. Oramai conosco le linee, non mi sorprende cosa leggo. Alcuni quotidiani non hanno forse capito il senso di quel che ho detto. Ho già parlato in settimana di questo, non ho mai fatto battute: dico solo, umilmente, che ho fatto 33 punti da quando sono arrivato e questa marcia comporterebbe l’Europa League piena. Ogni settimana sento voci su un nuovo tecnico, sento che non abbiamo programmato… Che devo fare? Sono arrivato ed ho salvato la squadra, poi il quarto posto. Poi 62 punti ed un quarto posto, mettendo dietro Juve, Inter, Roma, Milan. Non so cosa si pretenda: non c’è riconoscimento e gratificazione per il nostro lavoro. Non viviamo un ambiente facile quest’anno: il destino era nelle nostre mani. Non abbiamo ancora fallito l’obiettivo Europa, c’è ancora una minima percentuale di poterlo centrare. Bisogna cambiare atteggiamento anche nelle critiche, non si può lavorare così. Ogni volta che vado allo stadio ci sono dei fischi al mio nome. Non capisco perché, vorrei capirlo. Non devo piacere a tutti ma di cosa stiamo parlando? C’è una linea critica che colpisce tutti ma serve un distinguo”.
Sul ruolo futuro di dt. “Io ho sempre fatto l’allenatore, mi sento in condizione di farlo ancora. Guardate i risultati degli ultimi dieci anni, sono ancora nelle condizioni di poter dare indicazioni grazie alla mia esperienza. Io sono dipendente dalla Lazio, non dipende da me. Lotito trarrà le sue conclusioni ed eventualmente programmeramo il futuro”.
Ancora sui fischi a Reja. “Non è per me, ci sono abituato, è per mia moglie che viene a vedere la partita e mi dice ‘perché?’. Ora è difficile avere applausi: io ho consenso nella società, nella squadra e nei miei collaboratori. Io vedo il nostro lavoro, che non era facile, ed abbiamo centrato l’obiettivo di dare almeno interesse alla mia stagione”.
Su Hernanes. “Tutti sanno cosa ha fatto per la Lazio. Sento dire ‘con Reja non andava d’accordo’, ma sono solo chiacchiere da bar. E’ stato determinante per noi, solo a volte non aveva i novanta minuti ed anche con Petkovic è stato sostituito. Non posso dire se con lui avrei raggiunto gli obiettivi. Io ho dovuto inventare formazioni per gli infortuni cercando un obiettivo di squadra, cambiando assetti tattici diversi. Abbiamo perso a Napoli, a Genova, ma il rendimento è stato costante”.
Su Felipe Anderson. “Sta lavorando, ha mezzi fisici e tecnici importanti, sta trovando ora la sua dimensione e comincia ad avere la sua sicurezza anche in allenamento. Gli darò l’opportunità di partire dall’inizio, è un potenziale per il futuro della Lazio anche se ora gli serve ancora rodaggio. Dopo un anno, però, capisce cosa serve in Italia e risulterà molto utile alla squadra”.

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