Marchisio alla Gazzetta: “Vincere per sgasarli, ma noi non siamo burattini. Amo il Golfo; a Pechino non avrei fatto così…”

Claudio Marchisio, centrocampista della Juventus e della Nazionale, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, aspettando il big match di domani tra la Juventus e il Napoli per la nona giornata di Serie A.
Ecco quanto da noi evidenziato:

 

 

CORSA A DUE – “Sarò sincerò, il primo scorcio di stagione dice proprio che sarà cosi. Siamo le squadre migliori, più organizzate, complete. Juve e Napoli praticano in effetti il gioco più convincente. Detto ciò, guai e sorprese sono dietro l’angolo, e Inter, Milan, Lazio e Roma vanno rispettate.
Chi più forte tra noi e il Napoli? Nel lungo periodo noi abbiamo qualcosa in più di tutti, ma nella gara singola può accadere di tutto. Noi siamo forti ma loro crescono continuamente, e a questo ha contribuito molto la vittoria della Coppa Italia perchè vincere aiuta sempre a vincere.
Con la cessione di Lavezzi sono diventati più squadra. Senza l’argentino c’è meno estro, ma con Pandev la concretezza è ai massimi livelli, hanno più compattezza. Il macedone è un giocatore straordinario, utile, un uomo-squadra. Come Hamsik, altro fenomeno: oggi è sicuramente fra i grandi d’Europa. Perciò batterli contribuirebbe a sgasarli.
Domani sera ci sarò senza dubbio; mercoledì sentivo tanto dolore alla spalla, ma adesso sono a posto”.

 

Fonte: ViolaChannel

 

SOLDATINI E NUMERI DIECI – “Non voglio fare polemiche con Cassano. Posso solo dirgli che alla Juventus la mentalità è unica: la squadra viene prima di tutto. Questo ci insegnano fin dal primo giorno. E dobbiamo pensare che da qui è passata gente come Zidane e Del Piero; più che soldatini, direi un grande gruppo.
Sfida senza numeri ’10’? Vero, ma il calcio è cambiato e ancora cambierà. Oggi il cosiddetto trequartista ha caratteristiche diverse, spesso non si utilizza proprio. Anche noi solitamente giochiamo con due punte e un centrocampo di gente brava a inserirsi.
Assegnare un numero ai due presidenti? l mio presidente è un ‘8’, un dirigente completo, concreto, capace di costruire in poco tempo e senza fronzoli una struttura vincente, in grado di aprire un ciclo. De Laurentiis mi sembra un po’ più imprevedibile, uno di fantasia. Sì, la ’10’ fa per lui”.

 

 

OCCASIONE PERSA – “A Pechino ho pensato che il nostro calcio aveva perso un’altra occasione agli occhi del mondo. Il rapporto con De Sanctis e Maggio in Nazionale è splendido, in certe occasioni purtroppo i calciatori devono solo obbedire e basta.
Cosa penso delle dichiarazioni di Mazzarri? Credo che ognuno di noi risponde delle proprie opinioni e ha il diritto di pensarla come vuole. È stata una partita che per noi è diventata in effetti più semplice dopo le espulsioni, ma ho sentito parlare di un Napoli che undici contro undici avrebbe sicuramente vinto. Ecco, qui non ci sto: loro sono andati due volte in vantaggio, noi li abbiamo ripresi sempre con il gioco. La partita l’ha fatta la Juve, mentre il Napoli ha agito solo di rimessa.
A volte non bisognerebbe fermarsi agli episodi”.

 

 

NAZIONALE E AVVERSARI – “La Nazionale è il massimo, per me lo è. Non c’è bimbo che non sogni di vincere il Mondiale, un torneo che spesso sfugge anche ai migliori giocatori di sempre, che si gioca ogni quattro anni, e dunque l’attimo va colto. Non ci dovrebbe essere nulla di più importante della Nazionale, ma da noi si va troppo veloci col pensiero e si è finito per parlare di Juve-Napoli prima ancora che si giocassero due gare delicatissime in vista della qualificazione mondiale.
Assurdo.
Cosa penso di Napoli? Mi viene subito il calore della gente e la loro capacità di godersi la vita; se mi trovassi a mangiare a Napoli non potrei non ordinare una Pizza.
Cosa i torinesi dovrebbero invidiare ai napoletani? Il Golfo; non c’è nulla di più bello che svegliarsi al mattino ed aprire la finestra affacciandosi sul Golfo, in ogni stagione”. 

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