Mezzaroma: “Una partecipazione all’interno della Roma? Sarebbe una bella sfida”

Il presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, ha parlato ai microfoni di Radio Manà Sport. Il massimo dirigente dei toscani ha rilasciato interessanti dichiarazioni sulla società giallorossa, commentando l’ottimo operato della dirigenza attuale, non escludendo a priori una possibile collaborazione.

Fonte immagine: Credit Foto AC Siena
Fonte immagine: Credit Foto AC Siena

Se le proponessero una partecipazione all’interno della As Roma cosa risponderebbe?
“Così mi mettete in difficoltà. Uno perché per regolamento non è possibile essere soci di due società professionistiche e due perché sarebbe stimolante, sarebbe una sfida riuscire a mettere una firma su un pezzo di storia della Roma come quella che porterà ad avere lo stadio nuovo e a prendere la squadra in un momento in cui il campionato non riserva grosse soddisfazioni. Mi piacciono le sfide. Sono nato a Roma, mio padre è legato a questa società così come il nome della nostra famiglia è legato alla As Roma e questo legame è avvenuto in un momento in cui ci voleva cuore per avvicinarsi al club giallorosso. Ricordi che risalgono, per fortuna, a tanti e tanti anni fa, poi la Roma è stata lasciata da noi in ottime mani, che hanno portato tante soddisfazioni. Ritengo che aver scelto il Gruppo Parnasi per lo sviluppo sia stato azzeccatissimo perché è un’altra famiglia di imprenditori seria e capace che sicuramente può dare il proprio contributo. Se si riuscirà a risolvere il problema dello stadio saremo sempre a disposizione”.
Passiamo alla gara di domenica, che Roma si aspetta?
“Se la Roma contro il Palermo non ha voluto mettere bocca nella lotta per la salvezza speriamo che non lo faccia neanche domenica”.

Cosa non è andato in questa stagione?
“Non lo so di preciso, bisognerebbe starci. Dal punto di vista della scelta dei giocatori la Roma ha intrapreso la strada giusta. Sta pagando gli investimenti e gli investimenti non si vedono nell’immediatezza. E’ difficile mescolare età diverse, stimoli diversi, culture diverse. Credo sarebbe stato complicato per qualsiasi allenatore. Il problema è che i giallorossi venivano già da una stagione negativa e la piazza di Roma chiedeva qualcosa di più. Vincere la Coppa Italia sarebbe un grosso risultato”.

Vedrà allo stadio la finale di Coppa Italia?
“Spero di esserci perché significa che mi sono riappacificato col calcio e che ho mantenuto la Serie A. E tutto può succedere. Questo è un campionato che ci ha fatto vedere risultati impensabili e inaspettati. Come il Palermo che è riuscita a tornare in corsa per la salvezza con due partite”.

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