Napoli-Juventus, il giorno dopo: arrestato un tifoso juventino. Danni alle auto e al bus bianconero

L’ormai inevitabile conta del giorno dopo arriva puntuale: come sempre Napoli-Juventus è sfida non solo sul rettangolo di gioco ma anche all’esterno dello stesso stadio, dove l’ignoranza e l’indolenza delle tifoserie ha spesso la meglio provocando gravi danni a cose e persone e mettendo a serio rischio l’ordine pubblico.

 

 

CASUS BELLI – Tutto sembrava sotto controllo fino all’inizio del match: alla mezz’ora della prima frazione, centinaia di tifosi juventini dovevano ancora raggiungere lo stadio, impossibilitati nell’avanzare dei loro pullman, colpiti ripetutamente con lanci di pietre dai soliti imbecilli di turno. I supporters bianconeri sono allora scesi dal pullman e hanno provato a raggiungere  a piedi il settore loro destinato: in questa lunga ‘via crucis’, una decina di auto danneggiate proprio dai bianconeri, di cui una incendiata.
Nei tafferugli esplosi poco dopo, ferito un poliziotto, vittima del lancio di bombe carta, fumogeni e pietre.

 

 

ANTEFATTO – Non solo ai tifosi della Juve era stato riservato simile trattamento.
Già prima del match, onde di nervosismo si erano avvertite all’arrivo del bus coi giocatori della Juve al San Paolo, in contemporanea all’arrivo di quello coi giocatori del Napoli: gruppi di ultrà del Napoli hanno lanciato petardi, fumogeni e uova contro gli agenti, costretti a sparare lacrimogeni per disperdere i teppisti.
Una pietra ha raggiunto anche, rompendolo, il finestrino al posto occupato da Asamoah.

 

DOPO GARA – Anche dopo il fischio finale, episodi di cronaca.
I tifosi bianconeri hanno lasciato i loro posti solamente dopo l’1,30; uno degli autobus che trasportava i tifosi bianconeri è stato poi fermato dalla Polizia che ha identificato i tifosi e arrestato uno di loro, residente in Lombardia, per possesso di artifici pirotecnici.