Numeri di italiani, giovani e tasso tecnico: ecco cosa è cambiato – Parte tre –

Genoa

Investimento sugli italiani: Il Genoa segna pareggio. Tre erano l’anno gli italiani nella squadra titolare, e stesso destino quest’anno. L’unico, rilevantissimo, distinguo da fare è che in quest’annata la dirigenza rossoblù ha voluto investire su un italiano come Immobile.

Fonte: violachannel.tv

Investimento sui giovani: Strettissimamente legato al punto precedente, la nota dolce nella movimentata estate di calciomercato genoano è stata Ciro Immobile.

Giocatore dalle grandi prospettive, già in gol nella prima di campionato, si può ben dire che prometta molto bene.

Tasso tecnico: il Genoa ha perso Constant, Palacio, Gilardino. Questi tre già basterebbero per poter far pensare che il Genoa abbia perso qualcosina dal punto di vista dello spessore tecnico. Ma, ad oggi, e dopo la bella vittoria di domenica scorsa, calciatori come Seymour, Immobile o ancora Merkel possano dire la loro per far navigare a vele spedite la squadra diretta da De Canio.

 

Nonostante l’ultima nota di approfondimento, ad oggi il Genoa potrebbe non apparire in grado di poter lottare seriamente per un posto tra i sei disponibili per le coppe europee (escluso se ne apra per risultati favorevoli in Coppa Italia).

 

Chievo

Investimento sugli italiani: i numeri sono medio-buoni per quanto riguarda il Chievo: l’anno scorso cinque, quest’anno sei. Ciò che, però, fa maggiormente riflettere è che il vero e proprio investimento di quest’anno è medio, senza grandi sforzi fatti da parte del club di via Galvani per dare una svolta in questi termini.. Sono arrivati Marco Rigoni e Di Michele, ma sono arrivati anche Papp, Samassa e Stoian.

Investimento sui giovani: qui la tendenza sembra essere, senza opportunità di appello, negativa. L’attacco è composto da due over 30, la difesa viaggia generalmente attorno a quei numeri, fino ad arrivare ad una pedina del centrocampo (Luciano) e il portiere Sorrentino anche loro già sopra i trent’anni.

Come appena ricordato, il miglior acquisto di quest’anno è stato quasi sicuramente Di Michele, e questo ha oramai 36 primavere alle spalle.

Tasso tecnico: qui ci sono le note positive per i gialloblù. Rispetto all’anno scorso, Marco Rigoni e Di Michele dovrebbero riuscire a fornire quello spessore tecnico necessario ad un salto di qualità.

 

Ma, viste le ultime annate sempre in sordina del ChievoVerona, sarebbe avventato pensare a questo tra le papabili per un posto europeo. Piuttosto, è facile pensare che arriverà una salvezza comoda, senza troppi patemi.

 

Parma

Investimento sugli italiani: la tendenza da queste parti sembrerebbe essere minimamente negativa. I numeri dell’anno scorso sono piuttosto alti, otto giocatori nostrani, e quelli di quest’anno scemano a sei connazionali. Non ingannino i semplici numeri statistici, perché se è vero che il Parma ha perso Giovinco, ha pur sempre acquistato due giocatori italiani di prospettiva come Rosi e Parolo, in particolar modo il secondo.

Investimento sui giovani: affidarci ai numeri in questo caso può darci un’immediata e chiara percezione dell’investimento compiuto da Ghirardi e i suoi collabotori.

Parolo è dell’85, Rosi dell’87, Pabon dell’88 e Belfodil del 92.

Certo, la difesa non appare ugualmente indirizzata verso un’età media bassa, ma è utile rammentare che l’analisi è compiuta nel confronto tra gli investimenti. A parità sostanziale di difesa dall’anno scorso a quest’anno, i quattro colpi di mercato qui di sopra riportati fanno pensare che l’investimento sui giovani sia abbastanza importante nella squadra parmense.

Tasso tecnico: il Parma si apre evidentemente ad alcuni punti interrogativi, ma ha, dal suo canto, delle buone certezze. Valdes, Galloppa e Parolo possono, a tutti gli effetti, essere ritenuti pedine titolari di un centrocampo di medio-alto livello. Biabiany, Pabon, Belfodil possono dire la loro senza alcun problema, anche se la già ricordata giovane età lascia dei dubbi sul loro rendimento costante. La difesa rimane la solita e quindi, almeno in linea teorica, pronta ad essere ancora più efficiente dell’anno scorso.

 

Nonostante diverse note positive, il Parma sembra mancare di un gran giocatore che possa risolvere le partite in qualsiasi momento e possa, in questo modo, diventare punto di riferimento per l’aggancio alle posizioni finali che contano. Per questo, il Parma è candidato a confermarsi nella pancia della classifica finale.

 

Catania

Investimento sugli italiani: da queste parti, l’investimento sugli italiani è notoriamente basso. Il Catania è ritenuto da tutti una colonia argentina visto che gli otto/nove undicesimi della squadra tipo arrivano dalla terra di Maradona. Per quel che vale, l’anno scorso al via erano soltanto in due italiani su undici, quest’anno tre.

Investimento sui giovani: in ottica generale, visto che la squadra è rimasta pressoché identica rispetto all’anno scorso, non ci sembra possibile fare utili paragoni. L’unica cosa che si può dire, come analisi che prescinde parzialmente dalla variabile considerata, è che il Catania non è composto da ragazzi giovanissimi ma molti di loro sono già abbastanza navigati.

Tasso tecnico: vista la grande base argentina, il palleggio e la classe tecnica non mancano affatto. Un altro punto a favore è la riconferma della squadra quasi in modo identico, il che dà garanzie dal punto di vista tattico.

 

Per questi motivi si può credere che il Catania giungerà alla salvezza con non troppe difficoltà.

 

Palermo

Investimento sugli italiani:anche nel Palermo la variazione dall’anno passato a questo che comincia è nulla (pari a quattro entrambe le stagioni).

Il Palermo non sembra nemmeno dannarsi a cercare di investire in giocatori nazionali. Von Bergen è arrivato e se n’è andato Balzaretti. In attacco rimane Miccoli, c’è Migliaccio, Pisano, Donati e poco altro.

Investimento sui giovani: anche qui pare vi sia una calma piatta (più preoccupante che rassenerante). Le strategie di mercato di Zamparini sono sempre parse sufficientemente bizzarre da non essere ben comprese. Una cosa è certa: l’organico palermitano di quest’anno, rispetto al precedente, non si è armato di nuovi giovani forti e cosi promettenti da far parlare d sé.

Tasso tecnico: se possibile fare distinzioni rilevanti, si può supporre che la squadra si sia un po’ indebolita rispetto all’anno scorso. In difesa perde due pedine fondamentali come Silvestre e Balzaretti, che verranno sostituiti dai non eccelsi Von Bergen e Pisano. Il centrocampo subisce pochi rimaneggiamenti e l’attacco anche, ma entrambi i reparti, già la stagione passata, parevano dimostrare di mancare in diversi aspetti.

 

Seppure vengano evidenziate diverse note negative, non sembrano esserci le condizioni per il Palermo di pericolare per la salvezza. Un’ossatura comunque discreta compone la squadra rosanero e proprio quest’ossatura può essere la risposta a eventuali sirene preoccupate.

 

Sampdoria: per mancanza di coerenza analitica, ci siamo riservati il diritto di non analizzare le neo-promosse, ma di classificarle comunque secondo le valutazioni di chi scrive. Detto questo, la Sampdoria sembra avere sia il blasone che la rosa per non affondare nelle sabbie mobili della lotta per la salvezza. Anzi, potrebbe addirittura riservarsi un piccolo ruolo di outsider nelle zone medio-alte della classifica.

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