Perché difendo Zeman

“Noi non dobbiamo sognare, dobbiamo lavorare per fare sognare gli altri. Se ci sarà convinzione, voglia di andare ogni domenica sul campo cercando di mettere in difficoltà l’avversario, penso che potremo mettere in difficoltà tante squadre.”

Fonte: Wikipedia - Autore: Paolo Magliani
Fonte: Wikipedia – Autore: Paolo Magliani


Così parlava Zdenek Zeman nell’immediato post partita di Inter-Roma del 2 settembre scorso (per la cronaca, il risultato fu 3-1 per i giallorossi). A distanza di quasi sei mesi, la situazione sembra essersi capovolta. Dopo 22 giornate la Roma ha già collezionato 8 sconfitte,  incassato la bellezza di 38 gol (solo il Pescara ha fatto peggio), si trova distante 15 punti dalla vetta e 9 punti dal terzo posto. Archiviato con parecchi malumori lo spettacolare (solo nei numeri) pareggio di Bologna, la vox populi romana sembra aver emesso la sua sentenza definitiva: Zeman deve essere esonerato. Già, la stessa piazza che ha richiesto (ed ottenuto) il ritorno del boemo, ora vuole la sua testa. Tutto questo non deve stupire: il tifoso di calcio è notoriamente voltagabbana, e quello romanista forse lo è più di tutti. Chi vi scrive però, togliendosi per un attimo i panni del tifoso ed indossando quelli dell’osservatore esterno, non può esimersi dal fare alcune considerazioni, ad oggi certamente impopolari.

1) LA COERENZA DI ZEMAN. La testardaggine ed il credo calcistico del tecnico di Praga, dopo oltre vent’anni di carriera, non sono un segreto per nessuno. A cosa pensavano Sabatini e Baldini quando l’hanno scelto? Dopo 1 anno e mezzo, 2 allenatori e quasi 150 milioni spesi sul mercato è arrivata l’ora di prendersi delle responsabilità.

2) IL MOMENTO STORICO. Facile criticare Zeman dopo una serie di risultati negativi. Dov’erano tutti i detrattori dopo lo spettacolo e gli otto gol rifilati a Fiorentina e Milan in due partite?

3) VALORIZZAZIONE DEI SINGOLI. Alzi la mano chi si aspettava questa stagione da Lamela, Osvaldo, Florenzi, Totti e Marquinhos (solo per citarne alcuni).

4) PROGETTUALITA’. Dove sono finite quelle belle parole come “progetto”, “splendida utopia”, “squadra futuribile” con le quali i dirigenti si sono fatti forti fin dall’inizio? Basta un ottavo posto a gennaio per distruggere tutto?

5) ESEMPI PASSATI. Il Barcellona di Romario e Stoickov guidato da Cruijff impiegò 3 anni per vincere il primo campionato spagnolo, Ferguson impiegò 3 anni e mezzo per portare il primo trofeo allo United. E qui mi fermo.

6) SCONTENTI E RENDIMENTO. Che qualche giocatore sia insoddisfatto della gestione Zeman non è di certo un segreto. Purtroppo, neanche il loro scarso rendimento in campo lo è.

7) LA COPPA ITALIA. La Roma è ad una partita dalla finale di Coppa Italia, ad aprile a Milano si partirà dal 2-1 per i giallorossi. Gli anti-zemaniani però, fingono di non ricordare.

8) ALLENATORI PASSATI. Negli ultimi due anni: Ranieri è stato esonerato, Montella non ha entusiasmato, Luis Enrique ha fallito e Zeman è ad un passo dal baratro. Quando si capirà che il problema non è solamente l’allenatore?

9) NOTE POSITIVE. Nonostante la penuria di risultati, molte volte si è vista la Roma esprimere un gioco frizzante e spettacolare. La valorizzazione dei giovani calciatori oltre ai tanti gol segnati rappresentano uno dei marchi di fabbrica di ZZ. Marchi di fabbrica attraverso i quali la Roma può guardare con fiducia al futuro.

10) IL DOPO. Nelle ultime ore impazza il toto-sostituto: De Rossi senior, Giannini, Rocca, Zago, Malesani. C’è veramente poco da star tranquilli. Per cortesia, abbiate pietà di noi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy