Perché Zeman ha sbagliato tutto

Il 2013, per Zeman, ha un sapore amaro, triste, forse di resa. Perché da quel Roma-Milan, in cui nulla sembrava proibito e sperare era più che lecito, non solo l’Europa sembra ormai un obiettivo irraggiungibile, ma la credibilità, la forza e i principi del Beomo che tanto aveva emozionato Roma sembrano – per via di un terribile effetto domino – annullarsi di goal in goal, di errore in errore, di partita in partita.

Fonte: Riccardo Cotumaccio
Fonte: Riccardo Cotumaccio

Per la terza stagione consecutiva la Roma sembra ancora inciampare sull’orlo dell’Europa che meno conta – se vogliamo -, mancando di nuovo quel salto di qualità che prima con Luis Enrique, poi con Zeman si è tramutato in un inaspettato ridimensionamento. Oggi, a fine Gennaio e con metà stagione ancora da vivere, tra la società e il tecnico c’è aria di rottura. Nonostante ci si giochi ancora la Coppa Italia (la finale sarebbe sinonimo d’Europa), dopo la sconfitta di Napoli, di Catania e il pareggio di Bologna per la Roma il 2013 è sinonimo di zero vittorie in campionato. Dar colpe solo a Zeman sarebbe insensato, se non addirittura ingiusto. Eppure, con un organico definito da molti come uno dei migliori della Serie A, a far notizia non è più il miglior attacco della Serie A (primato, tra l’altro, perduto a favore della Juventus), ma un ottavo posto che non accontenta nessuno. Ancor oggi giocatori dal calibro di De Rossi, Pjanic e Stekelenburg, relegati in panchina, mostrano malumori. A centrocampo Bradley e Tachtsidis deludono, mentre tra i pali il nuovo arrivato Goicoechea sorprende nel bene e nel male. E se come dicono in molti, è la squadra a non seguire il tecnico, colpa del Boemo è indubbiamente quella di non farsi seguire, ad ormai quasi otto mesi dal suo insediamento. Che si punti il tutto per tutto sulla Coppa Italia, quindi, senza tralasciare un campionato che – nonostante il gran deficit per la zona Champions – può riservare senza dubbio nuove sorprese. Ciò che non s’ha da fare, però, è un inaspettato esonero del Boemo alle porte di febbraio. Si danneggerebbe la squadra, e per di più – ora come ora, specie a Gennaio – non si troverebbero alternative valide. Ciò in cui Roma spera è un rilancio del Boemo e del suo gioco, affinché, a fine stagione, si possa gioire del ritorno in Europa o chissà – scaramanzie a parte – nel ritorno della Coppa Italia in quel della Capitale. Ancora una volta è tutto nelle mani di Zeman. O quasi.

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