Porto, Chelsea e Inter dall’esonero facile: il dopo-Mourinho è devastante

Mourinho in qualsiasi piazza è andato ad allenare ha lasciato il segno portando trofei e titoli in piazze quali Porto, Chelsea e Inter. Quando và via lascia un vuoto incolmabile con le società incapaci a ripercorrere le vittorie ottenute con lo Special One.

Fonte immagine: Wikipedia Autore: Новикова Юлия

Alle società chiede i giocatori speculari al suo progetto di gioco e vuole carta bianca per la gestione dello spogliatoio e del rapporto con la stampa. Quando lo Special One si è reso conto di aver raggiunto i più alti obiettivi perseguibili e di aver spremuto sia fisicamente che mentalmente i giocatori a sua disposizione prende le valigie dichiara chiuso un ciclo e si rimette in gioco in una nuova piazza. Quando cambia aria lascia le sue vecchie società incapaci di ricominciare quasi stordite dall’addio dell’abile stratega portoghese. Il Porto con Mourinho vinse la Champions League ma nei due anni successivi la società a causa dei risultati non esaltanti riesce a cambiare  ben tre allenatori in una sola stagione; Del Neri viene cacciato prima ancora dell’inizio del campionato e non ebbero miglior sorte i successori Victor Fernandez e Josè Couceiro con il primo che riuscì a perdere la Supercoppa Europea con il Valencia mentre il secondo a fatica vincerà ai rigori l’Intercontinentale contro l’Once Caldas e niente più.  La stagione successiva non andò meglio con la squadra affidata inizialmente a Co Andraanse con il Porto che disputò un brutto girone di Champions League ma riuscirà per lo meno a vincere il campionato. La stagione successiva viene assunto Jesualdo Ferreira che  conquistò ben tre scudetti in altrettante stagioni nonostante lo scandalo riguardo a presunte partite truccate che investì il Porto. Nella stagione 2010-2011 arriva la svolta con l’ingaggio di Villas Boas, il seguace di Mourinho, con il Porto capace di vincere la Supercoppa portoghese ai danni del Benfica, lo scudetto con ben cinque giornate d’anticipo e tornerà vincente anche in ambito europeo conquistando l’Europa League battendo in finale i connazionali del Braga. I paragoni con Mourinho per Villas Boas si sprecano e l’annata successiva passerà dal Porto al Chelsea.
In casa Chelsea Mourinho era riuscito a vincere due campionati consecutivi con diverse affermazioni nelle coppe nazionali mentre in Champions League arrivò fino in semifinale non riuscendo a vincerla. Nel 2007/2008 si materializza il suo addio con i Blues che si affidano ad Avraham Grant che sfiorò una Champions League persa in finale ai rigori; è andata male al successore Scolari che non vinse nulla e venne cacciato per Hiddink, un altro allenatore di cui si diceva un gran bene ma che a conti fatti ottenne solo una Fa Cup. Nell’estate successiva la panchina viene affidata ad Ancelotti che nella prima stagione fece benissimo conquistando Community Shield, campionato e Fa Cup; nella stagione seguente i risultati furono pessimi e venne esonerato. Andrà malissimo per Villas Boas osannato quale seguace di Mourinho e che aveva un curriculum di tutto rispetto con i tanti trofei vinti con il Porto ma che a metà stagione in seguito a risultati tutt’altro che esaltanti viene silurato da Abramovic; pur di avere Villas Boas il patron del Chelsea aveva sborsato una penale da 15 milioni di euro versata interamente nella casse del Porto. Adesso sulla panchina dei Blues siede Di Matteo che dopo la qualificazione ai quarti di Champions League ai danni del Napoli sembra già ad un bivio visti i recenti risultati deficitari ottenuti in campionato che hanno in parte pregiudicato la qualificazione alla massima competizione europea per il prossimo anno.
La batosta più dura la prende l’Inter incapace di continuare a vincere in ambito nazionale ed europeo sulla stessa strada tracciata da Mourinho. Con lo Special One l’Inter vince due scudetti, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana e nella seconda stagione indimenticabile il Triplete ottenuto grazie alla conquista della Champions League in finale contro il Bayern Monaco. La stessa sera della finale, a partita conclusa, Mourinho annuncierà l’imminente passaggio al Real Madrid con i tifosi nerazzurri che in preda ai festeggiamenti dovranno ingoiare un boccone amarissimo visto l’amore incondizionato provato per l’allenatore portoghese. Al posto di Mou viene ingaggiato un allenatore esperto quale Benitez che riesce a vincere una Coppa Intercontinentale agevolmente aiutato anche dalla pochezza degli avversari che aveva di fronte e una Supercoppa Italiana; perde invece malamente la Supercoppa Europea contro l’Atletico Madrid. L’allenatore spagnolo chiede esplicitamente degli acquisti al presidente Moratti che non lo accontenta e dopo alcuni risultati non esaltanti viene esonerato a dicembre dopo una conferenza stampa durante la quale lo spagnolo sfoga tutta la sua rabbia verso la società. Arriva il turno di Leonardo che portà un pò di serenità nello spogliatoio e conclude la stagione con il secondo posto in campionato e la conquista della Coppa Italia in finale contro il Palermo; Moratti avrebbe voluto continuare con l’allenatore brasiliano che tuttavia decide di mollare la carriera di allenatore per fare il dirigente nell’ambizioso Paris Saint Germain degli sceicchi. Tocca a Gasperini provare a rilanciare le ambizioni nerazzurre ma la società compie l’errore di non dare mai carta bianca su tutto come fu invece per Mourinho; Gasperini aveva chiesto degli acquisti congeniali al suo progetto tattico ma Moratti lo accontentò solo in parte e dopo la debacle in campionato a Novara dove l’Inter perse 3-1 venne sollevato dall’incarico. Moratti opta per Claudio Ranieri che dopo un inizio difficile riesce ad inanellare una serie di ben 7 vittorie consecutive che rilanciano l’Inter in zone più nobili di classifica; gioia che durerà poco per i sostenitori nerazzurri poichè l’Inter cade in una crisi di gioco e di risultati senza uscita. A Ranieri risulterà fatale la sconfitta di Torino contro la Juventus con Moratti che prima ha dato a parole la sensazione di voler confermare l’allenatore romano ma successivamente cambia idea annunciando l’esonero tramite un comunicato apparso sul sito ufficiale nerazzurro. L’Inter adesso è passata da un allenatore esperto e navigato come Ranieri a Stramaccioni, allenatore giovane di appena 36 anni,  addirittura più giovane rispetto al capitano nerazzurro Zanetti che ne ha 38. I tifosi nerazzurri si augurano che l’ex allenatore della Primavera possa incollare i cocci di una squadra satura e completamente allo sbando e possa magari iniziare una carriera da protagonista come allenatore nel calcio che conta. Certo analizzando le scelte prese da Moratti negli ultimi anni è lecito chiedersi quanto durerà Stramaccioni in panchina e se avrà solo il ruolo di traghettatore fino al termine della stagione. L’ammirazione di Moratti per Villas Boas è conosciuta a tutti; dopo Porto e Chelsea sarà il seguace di Mourinho a provare a creare un nuovo ciclo nerazzurro? Mourinho ai tempi dell’Inter molti ricorderanno quando parlava di “Sogno” vincere la Champions League con la squadra nerazzurra e non di “Ossessione” ma la domanda che sorge spontanea è questa: non è che l’assenza di Mourinho sta diventando un’Ossesione per l’Inter e le brutte figure rimediate in campo internazionale sono da attribuire all’assenza di un allenatore dal carisma e dall’acume tattico dello Special One?

Twitter @FedericoSessa

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