Rocchi e l’Inter: la storia di chi vuol rinascere

Il calcio moderno spesso è crudele. Oggi, più che ieri, il calcio è vissuto in ogni sfaccettatura e ogni azione, specie dei club più importante, viene ripresa, amplificata, criticata.

Tommaso Rocchi. Fonte: inter.it
Tommaso Rocchi. Fonte: inter.it

Lo sa bene anche l’Inter, lo sa ancora meglio Tommaso Rocchi, uno degli acquisti più incomprensibili ed incompresi dell’ultimo mercato di riparazione. Il “vecchietto” ex Lazio arrivava con un curriculum di tutto rispetto, ma con meriti un po’ “datati”. Egli, infatti, si presentava dopo un anno di digiuno, dodici lunghissimi mesi ad inseguire quell’unico goal che gli mancava per raggiungere il traguardo delle 100 marcature in Serie A. Così nessuno, né la stampa, né i tifosi, si astenne dallo storcere il naso, dall’andare giù duro. Il suo nome, negli ultimi mesi, è spesso stato seguito da fragorose risate o da commenti scettici e sarcastici. In poche parole: intorno al giocatore si creò un clima per nulla tranquillo. Accantonato spesso dallo stesso Stramaccioni, che è arrivato a preferirgli, come prima punta, sia Cassano, sia Alvarez, l’ex capitano della Lazio non ha mai inciso, ma non ha neanche mai mollato. Così zitto zitto, aiutato, si fa per dire, anche da qualche infortunio di troppo in casa nerazzurra, contro l’Atalanta Tommy Rocchi si presenta, per la seconda volta in questa stagione, in campo sin dal primo minuto. La disperazione nei tifosi milanesi è palese, il numero 18 non sembra essere in grado di influire in maniera positiva sull’economia interista. Eppure, già intorno alla mezz’ora, l’ex capitano biancoceleste scalda i motori, con la prima chiara occasione. Ma è al 43′ che Rocchi scaccia via tutte, o quasi, le critiche: cross di Pereira, l’attaccante si allunga e devia quel tanto che basta per superare Ciro Polito. La gioia è indescrivibile, la squadra intera lo abbraccia, i tifosi non ci credono. E non solo loro. Persino il tabellone luminoso di San Siro attribuisce il goal a Cambiasso e non a Rocchi. Tommaso comunque adesso può uscire a testa alta, per lui sono 100 in A, 1 in nerazzurro. Adesso l’Inter ha bisogno di lui, visto che anche Cassano sembra dover rinunciare a scendere in campo per almeno una partita. Chissà che questo goal non sia solo l’inizio?

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