Rudi Garcia il “duro” si presenta, “Non ho paura di niente! Sarò la guida della Roma, sono ambizioso”

Con una conferenza stampa da Trigoria iniziata alle 15.30 circa si è presentato ufficialmente (dopo la pre-presentazione per l’annuncio la settimana scorsa a New York) il nuovo allenatore della Roma, Rudi Garcia, accompagnato dal CEO Italo Zanzi che ha introdotto il nuovo allenatore con queste parole:

 

“Siamo felici e fieri di presentare il nostro nuovo allenatore Rudi Garcia. Per noi è molto importante poterlo presentare qui ufficialmente a Roma, siamo convinti che sia la miglior scelta per la Roma. È un vincente, oggi è la sua giornata.”

In una sala gremita di giornalisti con oltre 100 inviati, con molti giornalisti francesi, il nuovo tecnico capitolino si è sottoposto alle molte domande dei media. Vi proponiamo qui sotto le domande e le risposte del tecnico francese.

 

Fonte: mustapha_ennaimi
Fonte: mustapha_ennaimi

 

 

Che impatto ha avuto con Roma città e Trigoria?

 

La città la conoscevo, ero già stato a Roma. Il club lo sto scoprendo, tutto il mondo lo conosce e ora sto avendo un contatto diretto.

 

Totti e De Rossi, che ruolo avranno nella sua Roma? Che ne pensa di loro?

 

Sono un allenatore che dà molta importanza alla squadra, lo vedrete. Ci vogliono giocatore di talento e alla Roma li abbiamo per fortuna. Francesco Totti è un grandissimo giocatore, avrà un ruolo importante in campo e fuori. Daniele De Rossi è un ottimo giocatore, della  Nazionale, ho molta voglia di conoscerlo e anche tutti gli altri giocatori della Roma.

 

È preoccupato per la questione portiere viste le ultime esperienze dei portieri della Roma?

 

Per avere una grande squadra ci vuole un grande portiere. Insieme a Sabatini lavoriamo per trovare un portiere importante per dare sicurezza alla difesa.

 

Le avranno raccontato tante cose della Roma, c’è qualcosa che teme? Sulle ultime dichiarazioni di De Rossi dal Brasile?

 

Non ho paura di niente. Sono qui per vincere le partite con la squadra, per dare piacere alla squadra che si deve divertire e divertire i tifosi. Ho inviato un SMS a tutti i miei giocatori per informarli del fatto che sono il nuovo allenatore della Roma, per dirgli che voglio parlare con ognuno di loro e che lavoreremo duramente.

 

Prima del suo annuncio si sono fatti tanti nomi di possibili allenatori. Ha mai avuto dubbi se accettare o no?

 

Sono in contatto con la Roma da due anni, siamo uno dei più grandi club d’Italia e d’Europa. La cosa più importante non è essere la prima scelta di una squadra ma esserne l’allenatore e imporsi nella squadra.

 

Per quale motivo ha scelto la Roma dopo aver fatto grandi cose con il Lille?

 

Grazie per i complimenti per i 5 anni con il Lille. Oggi sono alla Roma ma ci tengo a dire di voler ringraziare il Lille con il quale abbiamo vinto titoli facendo anche un double. L’unico rimpianto è stato non aver potuto salutare i tifosi. Non si può esitare davanti alla Roma.

 

All’interno dell’organico, ci sono giocatori che considera intoccabili?

 

Penso che la Roma abbia una rosa di qualità, c’è sempre da migliorare. Devo conoscerli tutti prima. Dobbiamo tornare in Europa come prima cosa.

 

Cosa pensa di Osvaldo? Si opperebbe ad una possibile cessione?

 

Oggi non parliamo dei giocatori individualmente, stiamo parlando con Sabatini per la nuova Roma e vi diremo di più in seguito.

 

Con Sabatini avete parlato di richieste specifiche o accetterà qualsiasi scelta della società? De Rossi è incedibile?

 

Su De Rossi abbiamo già risposto, non è il caso di tornarci su. Stessa cosa detta per Osvaldo, si parla con il DS. Il vantaggio di Sabatini è che conosce benissimo il calcio italiano, tutte le decisioni saranno condivise. Nessuno arriverà alla Roma senza il mio assenso.

 

Pensa di dover modificare la sua idea di gioco in base al calcio italiano? Come mai le sue squadre partivano piano?

 

Questo è dovuto al mio lavoro insieme allo staff, le mie squadre sono un “diesel” ma poi concludiamo bene, è successo 4 volte su 5. È un marchio di fabbrica. La mia filosofia di gioco non cambierà, penso semplicemente che giocando bene ci sono più possibilità di vincere la partita. Penso che bisogna fare un gol in più dell’avversario, ma per vincere campionati o coppe bisogna avere una difesa accorta.

 

In questi due anni la Roma è arrivata 6a e 7a e con una tifoseria arrabbiata. Ha paura della pressione in caso di una partenza negativa?

 

L’importante è ritrovare l’Europa, avrei preferito giocarci ma non giocare ogni tre giorni può essere un vantaggio. Vedremo a fine anno.

 

Oggi lei si presenta a Roma e Capello è vicino al PSG. Non pensa di essere arrivato in Italia lasciando la Francia che potrebbe essere il nuovo Helldorado europeo?

 

Si parla molto della Francia in virtù del PSG che come il Monaco spendono molti soldi. Il campionato italiano rimane un grande campionato con delle grandi squadre come la Roma.

 

Sono due anni che è in contatto con la Roma, possiamo supporre che l’abbia studiata. Si è fatto un’idea dei problemi di questa squadra e di dove intervenire?

 

Non mi interessa il passato ma il presente, voglio fare bene ora e vincere con la Roma.

 

I passati allenatori hanno avuto problemi con la disciplina, imporrà delle regole?

 

Come si vive a casa e in un gruppo le regole ci vogliono. Sarò io la guida di questo gruppo e della Roma.

 

La dirigenza le ha chiesto di vincere in tempi brevi? De Rossi è un regista o ha bisogno di un regista accanto per lei?

 

Sempre due domande in una eh? (ride, ndr). Un club come la Roma deve sempre vincere e c’è voglia di vincere. Dovete lasciarci lavorare, serve tempo come si è visto in grandi club come City o Chelsea, tutti hanno voglia di vincere titoli, voi no? Su De Rossi ripeto, devo parlare con lui e conoscerlo, datemi il tempo. La verità viene sempre dal campo. Daniele è un giocatore talentuoso e può giocare in tanti modi ma datemi il tempo di riflettere conoscendolo insieme a tutti gli altri.

 

Lei ha detto “lavoreremo duramente”. Chi saranno i suoi collaboratori e come lavorerà durante la settimana?

 

Sto lavorando sulla composizione del mio staff tecnico, ci saranno assistenti italiani e francesi che lavoreranno molto bene insieme. Lasciatemi fare il mio lavoro, so come preparare la mia squadra e ci sono già appuntamenti previsti come il ritiro a Riscone e il viaggio in America.

 

Lei ha confermato di avere avuto contatti due anni fa. Non si sente un allenatore di ripiego dopo Mazzarri ed Allegri per i quali le offerte economiche erano anche superiori?

 

Penso di aver già risposto a questa domanda. Non importa essere la prima scelta ma essere qui oggi e lavorare bene con la squadra e ottenere il massimo.

 

È consapevole di essere una scommessa e di richiedere tempo nonostante questo?

 

Nel calcio il tempo non c’è mai, è cosi in tutti i club. È club con una storia, che lavora bene da anni con persone competenti. Abbiamo la fortuna di avere una proprietà ambiziosa, come il nuovo tecnico della Roma.

 

Lei è un allenatore francese in Italia, non ci sono molti precedenti, come si sente ora?

 

Helenio Herrera ha già allenato in Italia ma mi sento il primo francese ad allenare in Serie A. Lo sento come un riconoscimento alla federazione francese di calcio, la qualità degli allenatori vuol dire che è alta. Farò una conferenza stampa molto presto a Lille per salutare la mia vecchia squadra.

 

L’ultima volta che le cose hanno funzionato qui era con un allenatore con il pugno di ferro come Capello, visto il precedente come pensa di operare?

 

Non è il passato che importa perchè ognuno lavora alla sua maniera. Non preoccupatevi, per me è lampante e chiaro che per avere i risultati bisognerà lavorare duramente. L’unica verità verrà dal campo, la Roma dovrà essere una cosa sola con spirito collettivo.

 

Come si sente davanti a tutti questi giornalisti e fotografi italiani? C’è differenza rispetto alla Francia? Che tocco porterà alla Roma?

 

Sembra più una conferenza stampa prima della finale di una coppa o per vincere un titolo importante. La Roma ha già un’anima, non serve portare un’anima alla Roma. La cosa importante è vincere per la felicità dei tifosi.

 

Se dovesse scegliere un aggettivo per descriversi, quale sceglierebbe?

 

Solo con una parola? Altrimenti ci prendiamo una ventina di minuti (ride di nuovo, ndr). Ambizioso.

 

Quando ha parlato di Europa, come obiettivo minimo intende la qualificazione in Champions League?

 

L’obiettivo è di gioco, meglio giochiamo e più vinciamo. L’obiettivo è tornare in Europa, meglio ancora se dalla porta principale.

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