Sbagliati 12 rigori su 23: quando il penalty comporta più delusioni che gioie…

Si sa. Al fantacalcio i rigoristi, a parità di ruolo e posizione in campo, valgono di più. Il motivo è scontato: è probabile che portino bonus maggiori derivanti dal fatto che calcino i penalty.

E tutto ciò aveva una logica, almeno fino al campionato in scorso. Che è successo? Semplice: nella stagione 2012/2013 del campionato di Serie A una strana statistica dimostra che i rigori sbagliati siano addirittura superiori a quelli realizzati, il che porta a rivalutare tutte le strategia dell’asta. Per la precisione i rigori calciati sono stati 23: 12 sbagliati e 11 realizzati, con diversi casi al limite dell’incredibile.

Prendete Andrea Consigli, portiere dell’Atalanta: l’estremo difensore bergamasco para due rigori contro il Cagliari (a Larrivey e Conti con partita che finirà 1 a 1). Meno danni ha causato il rigore fallito ieri da Cavani, avendo ben ripagato i suoi fanta allenatori con una tripletta che rende il boccone meno amaro. Andiamo ad analizzare la situazione dall’inizio. La lunga trafila dei rigori falliti parte dalla prima giornata in cui Vidal e Jorquera sprecano l’occasione d’oro rispettivamente in Juventus–Parma e Genoa–Cagliari. La seconda giornata ci regala il record stagionale con ben 4 rigori falliti, compresi i due sbagliati dal Cagliari di cui si è parlato qualche rigo più sù. I calciatori della squadra sarda sono accompagnati da Bianchi (Torino–Pescara) e Calaiò (Sampdoria–Siena). La terza giornata resta per ora l’unica e classica eccezione che conferma la regola senza nemmeno un rigore sbagliato. Infatti Ze Eduardo (Siena-Udinese), Pellissier (Lazo-Chievo Verona) e Vucinic (Genoa-Juventus) non falliscono dagli undici metri. La quarta giornata riprende il cammino intrapreso e anche qui abbiamo due rigori sbagliati nella stessa partita, seppur non dalla stessa squadra: in Parma–Fiorentina Valdes e Jovetic non riescono a superare Viviano e Mirante dal dischetto. A loro si aggiunge Diamanti in Bologna- Pescara. Rigore fallito che costa la vittoria alla squadra di Pioli. La storia di ieri è ben nota: rigore, citato all’inizio, mandato alle stelle da Cavani in Napoli-Lazio e il palo di Borriello in Genoa–Parma.

Da cosa può derivare tutto questo? Dalla mancanza di tiratori esperti o da portieri sempre più bravi? Oppure potrebbe essere solo una semplice casualità. Ai posteri la sentenza.

In collaborazione con Francesco Petrellese